Capitolo 77

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Pov Christian






Feci scorrere la matita sul foglio bianco, finché ogni piccolo segno non prese la forma di ciò che avevo in testa o meglio, guardavo in quel momento.

Disegnare per me è stata sempre una valvola di sfogo per i miei pensieri.

La più pura e diretta forma di espressione di un'emozione.

Di ogni cosa che a parole sarebbe troppo difficile da esprimere.

Ogni volta che disegno mi sento libero completamente, cosa che non mi succede in nessun'altra circostanza.

Quel pezzo di carta può diventare qualsiasi cosa io voglia e ciò mi da il potere di essere il padrone dei miei pensieri che a stento, riesco a controllare in tutte le altre occasioni.

Tutto diventa improvvisamente possibile, sono aboliti tutti i limiti e le barriere, e si apre un universo così grande da non poterne nemmeno scorgere l'orizzonte.

L'emozione di creare le figure non è nemmeno lontanamente vicina a quella di osservare il lavoro finito.

Sistemare il dettaglio, ombreggiare, sono cose senza pari.

Il disegno è una continua ricerca della perfezione, del bello, dell'equilibrio.

E Aiden nudo e dormiente sul mio letto, era il soggetto più bello che potessi desiderare.

I lineamenti del viso rilassati, i capelli sparati in tutte le direzioni testimoni di momenti di passione, le labbra schiuse e rosse dai baci che gli avevo rubato, le braccia sotto al cuscino ad arpionarlo, la pelle abbronzata della schiena nuda illuminata dai raggi del tramonto e per finire quel quadro di perfezione, il culo in bella mostra.
Avevo abbassato il lenzuolo dalla sua vita, giusto per scoprirlo e godermi meglio lo spettacolo.

Poggiai lo sguardo sul mio ritratto e sorrisi a me stesso.

Mancava solo qualche dettaglio e sarebbe stato concluso del tutto.

"Mhm" sentii mugolare e alzai lo sguardo dal blocco schizzi per vedere la sua massa di capelli castani alzarsi, le braccia stringersi al cuscino e i muscoli della sua schiena tendersi insieme a quelli del sedere che divenne ancora più appetibile in quel momento.

Sospirò di nuovo e ridacchiai appena vidi la sua mano allungarsi e tastare la parte del letto che avevo occupato fino a poco prima.

"Sono qui" affermai, catturando la sua attenzione.

Si voltò pigramente verso la mia direzione e si accigliò.

"E perché sei lì invece che qui?"

"Da qui ho una visuale migliore" ammiccai al suo corpo nudo, appoggiando blocco e matita sulla scrivania.

"Sei un maniaco" brontolò, affondando la testa nel cuscino e ridacchiai, alzandomi.

"Direi che hai acconsentito anche al mio lato maniaco quando hai deciso di metterti con me" lo raggiunsi sul letto, allungandomi per stampargli un bacio sulle labbra.
"Dormito bene?"

"Mh sì, apparte il risveglio solitario" mi lanciò un'occhiataccia e risi nuovamente.

"Hai una mezza idea su come farmi perdonare"







Pov Jonathan








"Bene ora che siamo tutti qui, vi dirò il mio piano" dissi deciso e notai la mano alzata di Isabel.

"Sì Is?"

"Ma tu lo sai che questa è una villa enorme?" domandò come se stesse parlando con un ritardato.
"E quindi?" innarcai un sopracciglio.

Everywhere I am there you'll beDove le storie prendono vita. Scoprilo ora