Capitolo 54

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Pov Max








"Non so come tu sia riuscito a convincermi di non andare a scuola" sbuffai divertito, stringendomi al suo petto muscoloso.

"Non è stato complicato, ti ho chiesto di venire qui, mi sono fatto trovare nudo e il resto lo sai" spiegò con un sorriso malizioso sulle labbra.

"È tutta colpa tua e del corpo che ti ritrovi" alzai gli occhi al cielo, trattenendo un sorriso.

"Tu ami questo corpo"

"Io amo te" sussurrai, raggiungendo le sue labbra e stampandoci sopra un bacio.

"Ti amo anche io" rispose, riempiendomi di brividi.

Ma prima che potessi concedergli un altro bacio, fummo interrotti dal suono della mia suoneria.

"Non rispondere" mise il broncio Derek e mi affrettai ad afferrare il telefono.

"È Isabel, devo rispondere" spiegai e accettai la chiamata.

"Ehi piccola, buongiorno"

"Giorno Maxi Bear!" trillò, facendomi perdere quasi l'udito.

"Di buon umore?" chiesi incuriosito.

"Per niente, continuo ad odiare tutti,tranne te ovviamente, ma ti devo raccontare le novità!"

"Quali novità?" mi accigliai.

"La bionda è qui"

Sorrisi divertito "quale bionda tra le tante?" chiesi, ridacchiando.

"Ma che hai capito idiota! La bionda Scott!"

Corrugai la fronte confuso "Ines?"

A quel nome anche Derek si accigliò, facendomi segno di raccontargli quello che stesse succendo.

"Sì, le serviva aiuto per una cosa da donne ed è venuta da me, tu sei con il tuo ragazzo?" chiese e sorrisi d'istinto alle parole 'tuo ragazzo'

"Sì sono a casa di Derek, poi devo andare da Jonathan e parlargli, altrimenti non sarò tranquillo" sospirai.

"Oh Jonathan non è andato a scuola come noi due"

"Te l'ha detto lui?" chiesi sorpreso.

Se Jonathan saltava la scuola, ci doveva essere qualcosa di mezzo, ma cosa?

"No, ho messaggiato con quella secchiona in classe per sapere che cazzo avevano fatto e lei mi ha detto che c'erano parecchi assenti, tra cui noi tre" spiegò.

"Allora vado adesso da lui così vedo che succede a dopo, ti faccio sapere" dissi e chiusi la chiamata.

"Vai da Jonathan?" chiese il bellissimo ragazzo accanto a me.

Annuii e gli stampai un bacio, prima di alzarmi dal letto ed afferrare i vestiti, indossandoli.

"Vuoi che ti accompagno?" mi chiese, abbracciandomi da dietro e sorrisi, afferrandogli una mano.
"Grazie amore, ma devo farlo da solo"

"Va bene non ti trattengo, vai ti amo" sussurrò.

"Ti amo"





**






Arrivai davanti casa di Jonathan e feci per suonare il campanello.

E se dorme? Non voglio svegliarlo così.
Meglio entrare dalla porta sul retro.

Attraversai tutto il giardino, attento a non calpestare i fiori, fino alla porta che portava alla cucina.

La aprii e fui subito dentro.

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