Capitolo 22

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Pov Jonathan




Sentii la sveglia di mamma suonare e mugugnai infastidito da quel rumore, avevo 'dormito' con lei quella notte.

Quando ero tornata a casa, l'avevo trovata ancora nervosa e preoccupata per me, così l'avevo rassicurata e mi ero coricato nel suo letto.

Come avevo predetto non avevo chiuso occhio, troppi pensieri, troppi ricordi.

"Johnny sei sveglio?" sussurrò e io mormorai in risposta.

"Oddio che occhiaie! Ma hai dormito?" esclamò, accarezzandomi una guancia.

"Sì mamma, non ti preoccupare" mi alzai dal letto per andare in camera mia.

Percorsi tutto il corridoio, stropicciandomi un occhio e mi ritrovai davanti una faccia verde.

Sussultai, sgranando gli occhi dallo spavento e riconobbi poi mia zia Tessa, sotto quell'ammasso di sostanza.

"Ma che ti sei spaventato?" chiese lei tranquillamente.

"No guarda, mi sono appena alzato dal letto e mi ritrovo te con la faccia verde, un turbante in testa e uno stupido accappatoio con le papere,tutto normale no?" sbottai.

"Ma è per tenere la pelle giovane e fresca!" esclamò lei.

Sentimmo suonare il campanello e subito lei si mosse per scendere.
"No! Vado io!" dissi, superandola.

Ero in boxer ma meglio io in boxer che mia zia aliena.

Già avevano capito tutti che eravamo una famiglia fuori di testa, meglio non aggravare le cose.

Aprii e mi trovai un Max tutto sorridente e con uno sguardo innamorato.

Sono molto felice per lui che finalmente sta con Derek, però a volte sono invidioso del loro rapporto, ne vorrei anche io uno così.

Il suo sorriso si spense appena vide in che modo era messa la mia faccia.

"Perché sembra che non dormi da un mese? Hai due occhiaie" disse.

"Dai vieni, entra" gli feci cenno di entrare e chiusi la porta.

"Mi devi ancora raccontare di ieri che avevi qualcosa e oddio aspetta stai così per quella cosa?! Perché non mi hai detto di venire a dormire con te? Dio perché non ci ho pensato! Mi sembravi senza pensieri ieri!" sbottò tutto d'un fiato e io non capii neanche la metà di quello che disse.

"Max rilassati, non ti ho detto niente perché volevo stare un po' da solo" mentii, pensando che in realtà l'unica persona che volevo accanto, mi aveva detto un bel grosso no.

"Ieri è venuto mio padre qui, mi ha detto che ha un altro figlio e che non può più pagarmi la scuola poi è arrivato Christian l'ha preso a parole e mi ha portato via, fine" raccontai facendo un gesto vago con la mano.

"Cosa?! Ma che cavolo! Oddio no voglio i dettagli! Come stai?!" urlò quasi allarmato.

Io volevo un bene enorme a Max ma in quel momento gli avrei tirato volentieri qualcosa in testa.

Sono stanco, non ho chiuso occhio, sono nervoso, agitato, sconvolto, triste e la mia faccia è pure più brutta del solito.

Quindi davvero non è giornata.






**





Venti minuti dopo, eravamo già fuori di casa e non seppi neanche perché eravamo usciti così presto.

Mi aveva letteralmente obbligato a muovermi per prepararmi.

Gli avevo raccontato nei minimi dettagli tutta la discussione con mio padre e dopo un mega abbraccio in stile Max, mi aveva detto che si sarebbe sistemato tutto, sì come no.

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