Pov Jonathan
Sono passate due settimane dal giorno in cui ho litigato con Christian e in questo tempo ho cercato di sistemare le cose.
Gli avrò mandato una trentina di messaggi dai più freddi, ai più disperati e non ha risposto a nessuno di essi.
Ho provato a parlargli un paio di volte, ma la prima mi ha ignorato del tutto, mentre la seconda volta mi ha lanciato un'occhiata talmente gelida da immobilizzarmi sul posto.
Per il resto va tutto alla grande, mia zia è la solita pazza, mamma si trova benissimo al lavoro, io Max e Isabel siamo più uniti e Derek sto imparando a conoscerlo dato che ormai ha una specie di relazione con il mio migliore amico.
A scuola ho iniziato subito a studiare, anche se è appena iniziata non voglio trovarmi a studiare tutto prima di un compito.
Se non mi fossi comportato in quel modo e non avessi detto quelle cose, ora avrei probabilmente anche Christian a fianco e allora andrebbe sul serio tutto bene.
Tutti hanno un talento no? Beh,il mio è quello di combinare disastri.
Dovrei avere un titolo onorario in merito.Sentii qualcosa arrivarmi dritto in faccia e poi due risate.
Mi voltai e trovai Max e Isabel ridere di gusto.
"Ma che cazzo? Non si bussa?!" esclamai, assottigliando gli occhi.
"Noi abbiamo bussato circa trenta volte poi siamo entrati,ti stiamo chiamando da qualcosa tipo dieci minuti e tu nulla rimanevi imbambolato!" spiegò Max ridendo ed arrossii d'imbarazzo.
Il mio secondo talento è sicuramente quello di fare figure di merda.
"Ehm si andiamo.." dissi, prendendo lo zaino in spalla e li sorpassai uscendo dalla mia stanza.
Il tragitto da casa mia a scuola mi sembrò più lungo del solito, forse perché oggi non avevo nessuna voglia di fare nulla.
Arrivammo a scuola e ci dividemmo, andando ognuno verso il proprio armadietto.
Camminai per il corridoio e venni sbattuto con forza contro di essi.
"Ma ciao brutto pezzo di merda" sentii dire da quello che poi si rivelò essere Andrew.
In queste settimane lo avevo evitato come la morte, speravo si fosse scordato di come lo avevo trattato davanti ai suoi amici ma a quanto pare se lo ricordava benissimo.
Cercai di ricompormi e andarmene ma ricevetti un'altra spinta, più forte della prima che mi fece mugolare di dolore.
"Non fai più lo spaccone ora eh?" sbottò, prendendomi per il colletto della maglietta.
Non riuscivo neanche a parlare, non mi era mai successa una cosa simile.
Tutti si limitavano a evitarmi o a prendermi in giro ma nessuno mi aveva mai picchiato.
"Andrew" sentii quella voce che tanto mi era mancata.
Si avvicinò a noi e sentii il cuore battermi sempre più forte.
Salvami Christian.
"Ti aspetto in classe" disse tranquillamente ad Andrew per poi allontanarsi.
Sentii la terra sprofondare ai miei piedi.
D'un tratto non sentii più nulla, ne gli insulti di Andrew ne il pugno che ricevetti allo stomaco subito dopo.
Immobile, inerme.
Forse non stavo neanche respirando più, un altro pugno sul labbro.
Sangue che scorre.
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Everywhere I am there you'll be
Teen FictionEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...