Capitolo 78

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19 Marzo

00:01





Pov Christian


"Buon compleanno amore!"

Saltai a sedere a quella esclamazione che mi strappò via dal sonno molto bruscamente.

Ci misi un minuto circa per riprendermi.

Okay, sono nella mia stanza.

È il mio compleanno.

Ho 19 anni.

Aiden è qui accanto a me.

Mi ha fatto gli auguri.

E..

Amore?

Mi ha chiamato amore?

Mi voltai a guardare il suo viso su cu vi era stampato uno splendido sorriso.

Forse non si era neanche accorto di aver usato quella parola e perché cazzo mi faccio le seghe mentali appena sveglio?

"Dovevi proprio svegliarmi? Mi ero appena addormentato" brontolai, ritornando sdraiato.

"Volevo farti gli auguri per primo" rispose e sbuffai.

"Ti ho già spiegato come la penso sul mio compleanno e non c'è bisogno di tutte queste cerimonie okay?" girai il viso verso lui e notai tra le sue mani una piccola scatolina.

"Aiden.." sospirai, riportando lo sguardo ai suoi occhi.

"Chris sono il tuo ragazzo, non puoi seriamente pensare che non ti avrei fatto nessun regalo"

Non fare il pezzo di merda, mi ripetei come un mantra.

"Okay, cos'è?" chiesi infine.

Mi porse la scatola in mano, prima parlare.

"Ho pensato a lungo qualcosa che non fosse troppo banale, già visto, che ti potesse piacere e soprattutto che non ti infastidisse e alla fine ho deciso di regalarti qualcosa di mio.
È una cosa che ho da quando avevo diciotto anni ed è stato un porta fortuna, qualche mese fa lo avevo perso e sai quando l'ho ritrovato?
La sera in cui ci siamo conosciuti" spiegò e tornai ad osservare incuriosito il pacchetto tra le mie mani.

Una semplice scatola bianca con un nastro blu come chiusura e decorazione.

Senza perdere altro tempo, slacciai il nodo aprendo finalmente quel regalo.

Tirai fuori l'oggetto all'interno, trovando un anello.

Un anello d'argento, spesso all'apparenza semplice ma con un'incisione all'interno.

Aiden

Sogghignai mentalmente.

Quanto cazzo amava se stesso da farsi incidere il proprio nome su un anello che avrebbe portato lui?

Ripensandoci, l'avrei fatto anche io.

Mi rigirai quel cerchio lucido più volte tra le dita finché la sua voce non mi distolse da quella azione ripetitiva.

"È troppo da ragazzi molto impegnati, vero?"

Era la prima volta che sentivo il tono della sua voce insicuro e quasi in ansia.

Trattenni un sorriso divertito.

"Secondo te è troppo da ragazzi molto impegnati se lo metto qui?" domandai ironicamente, infilando l'anello nell'anulare sinistro.

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