Pov Jonathan
Il risveglio di lunedì mattina fu abbastanza complicato.
Come avevo previsto, Chris la notte non si era fatto vivo.
Da un lato gliene ero grato, l'imbarazzo dopo la sua risposta era salito sopra ogni limite e mi ero sentito in colpa perché sapevo di essere stato assillante.
Mi alzai svogliatamente dal letto troppo freddo e vuoto e controllai telefono, trovando solo il mio bellissimo sfondo.
Non tutti potevano vantarsi di avere una foto di Christian Scott, a petto nudo intento a fumare una sigaretta, illuminato dalle prime luci dell'alba.
Intrappolai il labbro inferiore tra i denti al ricordo.
Flashback
"Ho sonno" mugugnai infastidito.
"È l'alba ormai" disse, facendo un cenno verso la luce fioca, filtrante dalla finestra.
"Dopo tutto quel sesso direi che ho tutto il diritto di sentirmi stanco" sbuffai, afferrando il telefono dal comodino.
Lo sbloccai, notando l'ora.
4:00 a.m.
Era presto per essere già alba ma mi ricordai subito che in quel luogo, il clima era inspiegabilmente primaverile.
Spostai lo sguardo verso Christian, trovandolo assorto nei suoi pensieri con gli occhi puntati verso il panorama fuori dalla vetrata.
Non ci pensai due volte ad aprire la fotocamera e scattare la foto più bella esistente al mondo.
Sorrisi come un ebete, pensando a tutti i fotografi che avrebbero fatto carte false per avere un modello del genere.
Non credo che esista bellezza più dannata e angelica del ragazzo di cui mi sono follemente innamorato.
"Johnny sei sveglio?" la voce di Tessa da dietro la porta mi fece sussultare.
"Sì zia, ora scendo" risposi, affrettandomi a prepararmi.
Quindici minuti ed ero pronto insieme alle due donne di casa e con il mio amore Leon accoccolato al petto.
Si era sentito trascurato il piccolino in questo weekend.
"Ti accompagno io?" chiese zia, rivolgendosi a me.
Non avevo sentito nè Max nè Isabel, quindi preferii andare a scuola prima con Tessa e magari avvertirli dopo nel caso mi avessero cercato, piuttosto che aspettare e finire con l'andare a piedi.
"Sì Tess, grazie"
**
La scuola era vuota, così silenziosa che l'unico rumore era il suono delle mie suole contro il pavimento.
Mancavano ancora delle decine di minuti al suono della campanella e non avevo idea di come passare il tempo.
Raggiunsi il mio armadietto e dopo aver sbloccato il lucchetto con la combinazione, lo aprii per munirmi dei libri necessari nella mattinata.
Ciò che non mi aspettai di trovare fu una busta con su scritto il mio nome.
L'afferrai, sentendo il contenuto pesante tra le dita, dopo una veloce occhiata in giro, la aprii trovando dentro un ipod bianco con delle cuffiette inserite.
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Everywhere I am there you'll be
Teen FictionEsiste un quartiere tra la Queen Street e la Fulton Street a Dover, nel Delaware un po' diverso da tutti gli altri. La vita di sei ragazzi verrà messa a dura prova dalle vicende di ogni giorno e soprattutto dai sentimenti che inizieranno a scoprire...