È il secondo giorno di convivenza e ho conosciuto giusto due ragazze, una di nome Gaia e un'altra di nome Chiara. Abbiamo stretto un legame di amicizia molto forte, fin da subito ci siamo trovate bene insieme e non potrei essere più felice.
In questo momento stiamo chiacchierando del più e del meno, stiamo cercando di conoscerci meglio. Siamo nella mia camera, che purtroppo al momento non è la stessa per tutte e tre.
<<Noi ci siamo sentite durante le vacanze, anche se non abbiamo fatto subito amicizia. Tu perché non ci hai dato subito il tuo numero di telefono?>>
Mi chiede Chiara. Faccio un lungo respiro e torturo il mio anello portafortuna. Quando sono stressata lo faccio sempre, è uno dei pochi modi che ho per tranquillizzarmi.
<<Avevo paura di affezionarmi troppo. Se alla fine non sarei riuscita ad entrare ci sarei rimasta malissimo>>
Gaia rotea gli occhi verso il cielo, ma ironicamente.
<<Mi sembra di aver capito che sei una persona molto ansiosa e paranoica>>
Mi scappa una risata divertita e annuisco di tutta risposta. Ha veramente colto il senso della mia giustificazione.
<<È anche abbastanza tenace però, ieri l'ho sentita discutere con Joseph. Ero nella stanza accanto e non riuscivo a smettere di ridere>>
Interviene Chiara, che fulmino con lo sguardo. Nel frattempo Gaia ci guarda incuriosita.
<<Ho finalmente scoperto come si chiama. Ti giuro che non lo sopporto proprio, non vedo l'ora di cambiare stanza e spostarmi nella vostra>>
A Chiara scappa una risata, l'altra ragazza continua a guardarci con sguardo dolcissimo ma in modo confuso.
<<Ginevra smettila, in realtà è un ragazzo molto educato. Dici così perché non vi siete fatti una buona impressione, ma vedrai che con il passare del tempo noterai anche tu che è una bella persona>>
Arriccio il naso e metto il broncio, ovviamente per rendere la situazione un pochettino più serena. Non voglio passare per la ragazza che giudica gli altri da una sola discussione... anche se con questo Joseph non ho nessuna intenzione di fare amicizia.
<<Finalmente anch'io so come ti chiami, Ginevra>>
Le mie guance si tingono di rosso, le mie due nuove amiche sgranano gli occhi e si trattengono dal ridere come disperate.
<<Joseph, che bello rivederti. Non aspettavo altro che risentire la tua fastidiosissima voce>>
Il ragazzo si sistema il ciuffo ribelle, risultando fin troppo bello. D'istinto alzo gli occhi al cielo, provocandogli un piccolo sorriso.
<<Non posso dire lo stesso. Comunque mi hanno chiesto di chiamarti, perché la maestra Celentano vuole parlare con te>>
Sgrano gli occhi terrorizzata. È solamente il secondo giorno e sono già stata convocata dalla mia insegnante?
<<Ginevra non preoccuparti, stanno chiamando tutti per fare due chiacchiere. Non è successo niente di grave, tranquilla>>
Mi rassicura Gaia. Faccio un lungo sospiro di sollievo e poi mi volto verso Joseph.
<<Grazie per non esserti comportato da stronzo e per avermi detto della convocazione. Adesso, se non ti dispiace, devo andare. Potresti spostarti?>>
Lo fulmino con lo sguardo, ma nonostante questo non si decide a lasciarmi passare.
<<La smetterete mai di punzecchiarvi voi due? Sono passati a malapena due giorni e già non vi sopporto>>
Ci chiede in modo esasperato Chiara. Sorprendentemente mi scappa una risata, che contagia anche il ragazzo antipatico e le mie compagne.
<<Va bene, adesso devo davvero andare. Nel dubbio, vi ho voluto bene... tranne a te, ovviamente>>
Dico puntando il dito contro Joseph.
<<Scontato>>
Insiste con un sussurro, ma l'atteggiamento stavolta è completamente diverso in confronto a ieri. Sembra quasi tollerare la mia presenza, quindi questo dovrebbe essere un buon segno.
Mi sorride e io mi sforzo a ricambiarlo. Saluto tutti con un cenno del capo e corro a mettere le scarpe, prima che Alessandra Celentano mi cacci il secondo giorno per un ritardo di appena un minuto.
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Cadiamo insieme// Holden
RomanceC'è questo filo, tra me e te, che ha un nome solo nostro. Un filo che, in qualunque posto sarai, anche a chilometri di distanza, anche con le vite stravolte e le decisioni prese, anche tra un'eternità, quando tu tirerai un po', io tirerò a mia volta...