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Non sono mai stata con un ragazzo, soprattutto in intimità.

Ho sempre avuto paura di offrire il mio corpo a qualcuno, ma so che Holden è quello giusto.

Mi tratta come se fossi una principessa, non fa tutto velocemente e questo mi aiuta a stare bene.

«Ti ho mai detto che sei bellissima?»

Mi chiede.

Anche lui sembra diverso, in qualche modo agitato.

È senza dubbio più a suo agio di me, più che altro perché sa come muoversi, sa cosa deve fare per farmi sentire meglio... però è strano.

Io sono impacciata, ma credo che sia questo il bello della prima volta.

«Forse qualche volta»

Gli rispondo.

La sua lingua traccia dei piccoli cerchi sulla mia pancia, un brivido mi percorre la spina dorsale in modo intenso.

Mi approfitto di questo suo momento di distrazione per osservarlo meglio, per studiare ogni suo minimo dettaglio.

Il ciuffo è disordinato, la barba mi solletica leggermente la pelle delicata, la sua bocca si muove perfettamente sui punti più deboli del mio corpo e gli occhi sono pieni di lussuria.

Il suo corpo è teso, cerca di non appoggiarsi di peso per non farmi male... è come se mi stessi rendendo conto per la prima volta di quanto sia bello, anche se non è così.

«Ti ho desiderata per tutto questo tempo, Ginevra»

Arrossisco... e lui sembra accorgersene.

Con delicatezza inizia a togliermi i pantaloni, mi accarezza le gambe per tranquillizzarmi e mi bacia con passione.

Nel giro di pochi secondi, rimaniamo entrambi nudi, senza neanche l'intimo addosso.

È la prima volta che mi mostro così ad un uomo, e se devo essere sincera mi vergogno un pochino.

Le mie forme, le mie curve... il mio corpo, in generale, non mi è mai piaciuto.

D'istinto mi copro con le braccia, anche se con scarsi risultati.

«No, non coprirti»

Mi sussurra all'orecchio.

«Che tu ci creda o no, io vado pazzo per te e per il tuo corpo. Voglio guardarti»

Le mie guance diventano ancora più rosse.

«Sei bellissima amore»

Sgrano gli occhi... non mi ha mai chiamata così.

«Anche tu sei bellissimo»

I suoi, di occhi, brillano più del solito.

«Davvero?»

Annuisco.

La sua lingua stuzzica un po' la mia intimità, io sento il mio corpo tremare e chiedere di più.

Joseph dopo un po' si avvicina e si ferma a pochi millimetri dal mio viso, io azzero le distanze e lo bacio con impeto.

All'improvviso lo vedo tirare fuori una bustina dalla tasca dei suoi pantaloni, la apre con i denti e tira fuori un preservativo.

Lo guardo male e lui se la ride di gusto.

«Non giudicarmi, avevo previsto tutto qualche giorno fa»

Roteo gli occhi verso il cielo. Senza preamboli entra dentro di me, lo fa lentamente, e all'inizio sento un dolore atroce.

Man mano che il tempo scorre, il fastidio sembra attenuarsi e l'unica cosa che sento è la voglia di sentirlo più vicino.

Continuiamo così tutta la notte, fino a che non ci stanchiamo.

Io appoggio la testa sopra il suo petto, lui copre i nostri corpi avvinghiati con solo il lenzuolo.

«Lo sai che adesso sei mia e basta, vero?»

Mi scappa una risata.

«Lo stesso vale per te, signorino»

Gli rispondo.

«Ti amo, Ginevra... ti amo da impazzire»

I miei occhi diventano lucidi, e forse mi scappa anche qualche lacrima di gioia, ma non glielo faccio notare. Non voglio spaventarlo.

«Ti amo anch'io, Joseph»

Cadiamo insieme// HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora