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Mi hanno chiesto di ballare per uno spettacolo molto importante, il problema è che dopo l'incidente in discoteca non sono più salita su un palco.

Non riesco a smettere di pensare a quello che mi è successo e la voglia di inventare una coreografia e portarla in giro non c'è.

Holden mi ha costretta a partecipare al compleanno di Petit, uno dei nostri più cari amici.

Il festeggiato ha deciso di organizzare un evento semplice in spiaggia, in modo da evitare brutte sorprese.

Gli sono molto grata, ma non nego che la paura è tanta.

«Sei pronta?»

La domanda del mio fidanzato mi spiazza.

Siamo in macchina, a pochi metri dal punto di incontro con gli altri.

Non sono pronta, neanche per sogno, però voglio farcela.

«Credo di sì»

Mi sorride e mi bacia delicatamente sulle labbra.

Mi apre la portiera dell'auto e insieme ci avviamo verso lo stabilimento.

La prima persona che incontriamo quando arriviamo è Nicholas.

Sta parlando con qualcuno al telefono, quindi ci saluta con la mano e ci dice che dopo viene a salutarci per bene.

«Ciao Ginevra, sei bellissima»

Mi dice Giovanni. Mi chiede se può abbracciarmi e io gli rispondo di sì.

Devo capire che queste persone sono parte di me, che ho vissuto con loro per quasi un anno, e che non mi faranno mai del male.

«Mi sei mancato tantissimo»

Gli dico. Joseph tossicchia per finta in modo da farci allontanare.

Scoppiamo tutti a ridere e andiamo a cercare gli altri, in particolare Petit per fargli gli auguri.

All'improvviso mi ritrovo davanti a Gaia, i suoi occhi diventano lucidi non appena mi vede.

Neanch'io riesco a trattenere l'emozione, quindi mi avvicino ancora di più e la stringo forte.

«Pensavo ce l'avessi con me»

Le accarezzo i capelli e le dico di stare tranquilla.

«Sei la mia migliore amica Gaia, sei troppo importante per me... in più la colpa non è di nessuno di voi»

Ci stacchiamo dall'abbraccio ma rimaniamo con le mani incrociate.

All'improvviso dietro di lei compare Mida, mio amico e... aspetta.

«Siete tornati insieme?»

Entrambi annuiscono timidamente.

Faccio letteralmente i salti di gioia e gli auguro tutta la felicità del mondo.

Parlo un altro po' con loro e poi vado a salutare anche gli altri.

«Petit!»

Finalmente. La prima cosa che fa non appena sente la mia voce è correre in nostra direzione e prendermi in braccio.

«Ecco la mia amica del cuore»

Gli sorrido e gli faccio gli auguri.

«Come stai?»

Mi chiede.

«Sto meglio, grazie a Joseph sto facendo grandi progressi... se non fosse per lui oggi non sarei qui con voi a ridere e festeggiare»

Petit lo guarda, gli stringe la mano e gli fa un sacco di complimenti.

«Siete l'amore!»

Afferma con enfasi.

Non vorrei sbagliarmi, ma credo che abbia bevuto un po' troppo.

Nel dubbio lo salutiamo e torniamo da Gaia e Mida, che sono in disparte e ci stanno aspettando sulle sdraio.

«Hanno invitato anche lei, solo che non vuole andare»

Dice Holden a Gaia nel momento in cui esce fuori l'argomento del lavoro.

«Non è che non voglio andare, è che non me la sento di tornare a ballare adesso. Ci ho provato ma ho fallito miseramente»

Gaia mi guarda con compassione, Mida sforza un sorriso e Holden mi appoggia una mano sulla schiena.

«Pensa a tuo nonno, pensa a quanto gli farebbe piacere rivederti ballare dopo quello che è successo. Se non vuoi farlo per noi va bene, se non vuoi farlo per te stessa va bene, nessuno può obbligarti... ma pensa a lui. È o no la cosa più preziosa della tua vita?»

Annuisco. Ad un certo punto Giovanni sale sul palco che Petit ha messo a disposizione per tutti noi.

«Chi vuole esibirsi!?»

Alzo la mano e mi avvicino, senza dire niente a nessuno. Giovanni mi sorride, mi fa scegliere la canzone e mi lascia sola a prepararmi.

Ho scelto Cadiamo Insieme, uno dei vecchi inediti di Holden.

Mi metto in posizione e qualcuno fa partire la base.

Il mio corpo inizia a seguire la melodia, i miei movimenti all'inizio sono un po' incerti, ma più vado avanti e più il mio cuore riconosce quella sensazione.

Finito di esibirmi ricevo un lungo applauso dai miei amici, li ringrazio tutti e scendo per lasciare spazio agli altri.

«Bella canzone»

Mi dice Holden. Gli sorrido e lo bacio delicatamente sulle labbra.

«Hai visto che ce l'hai fatta?»

Annuisco.

«Comunque mio nonno non è più l'unica cosa preziosa della mia vita... non da quando ci sei anche tu»

Cadiamo insieme// HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora