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Non riesco neanche a guardarlo in faccia. Mi sento una merda, una persona terribile e senza cuore. Come posso avergli nascosto una cosa così importante? Sono passate settimane da quando ho fatto il test di gravidanza con Gaia, ma ancora non ho trovato il coraggio di dire la verità a Joseph.

Siamo al compleanno di Giovanni, ci sono tutti i nostri amici. Che sanno del bambino che tengo in grembo. Fortunatamente ora siamo seduti lontani l'uno dall'altro, e posso parlare con le mie amiche. Insieme a noi c'è anche Raimondo, uno dei miei tanti complici.

<<Non puoi tenerglielo nascosto, è suo diritto sapere di star per diventare padre>>

Mi dice Gaia.

<<Hai perfettamente ragione, ma è più difficile di quanto sembri>>

Annuisce.

<<Ti capisco, tesoro. Quando ho scoperto di essere incinta è stato difficile dirlo a Raimondo, però allo stesso tempo è stata una liberazione. Diventare genitori è sempre una cosa positiva, e il modo di conciliare la famiglia e il lavoro c'è sempre, fidati di me>>

Mi rassicura Francesca Tocca. Ammiro tantissimo la sua forza e il suo coraggio, il problema è che io non sono nessuno di loro! Io sono Ginevra, una ragazza insicura e paranoica, che ama già suo figlio ma che ha troppa paura di perdere l'amore della sua vita.

<<Grazie Franci>>

All'improvviso tutti si ammutoliscono. Non so chi guardare precisamente, quindi mi soffermo sull'espressione di Gaia, la mia migliore amica e l'unica che non riuscirebbe mai a mentirmi.

<<Cosa succede?>>

Le chiedo con il corpo che trema. Nessuno ha il coraggio di parlare, allora mi volto per vedere chi c'è dietro di me. Joseph mi guarda con un cipiglio serio e arrabbiato, il suo sguardo brusco mi fa rabbrividire. Ti prego, dimmi che non hai sentito nulla.

<<Amore...>>

Sussurro.

<<Amore un cazzo, Ginevra>>

Mi risponde con cattiveria. Mi alzo in piedi e mi avvicino lentamente a lui.

<<Scopri di aspettare un bambino, lo dici a chiunque tranne che a me! Porca troia, ma hai le mosche in testa?>>

Sgrano gli occhi. Sto piangendo e non riesco a trattenermi. Odio farmi vedere in queste condizioni da lui, ma credo che in questo momento conti poco e niente.

<<Lasciami spiegare>>

Lo sto pregando di lasciarmi parlare. Magari non serve a risolvere la situazione, però voglio almeno provarci.

<<Cosa cazzo c'hai da dire ancora Ginevra? Hai già fatto abbastanza danni, non so se voglio neanche più vederti!>>

Il mio cuore si spezza ogni secondo che passa, ad ogni sua parola perdo un po' di me stessa... però mi impongo di reagire, perché io una vita senza di lui non la voglio e quindi devo lottare con i denti per farglielo capire.

<<Non volevo dirtelo perché avevo paura di perderti! Questo è il momento più bello della tua vita, sei così felice da quando hai cominciato a fare i concerti. Rovinare tutto era l'ultima cosa che volevo, per questo non avevo il coraggio di dirtelo>>

Sembra che quello che dico non gli interessi minimamente.

<<Non me ne frega una minchia di quello che dici! Hai finto per tutto questo tempo e mi hai tenuto all'oscuro di una cosa troppo importante, Ginevra. Mi fai schifo>>

I ragazzi cercano di tranquillizzarlo, lo allontanano da me.

<<Ho fatto di tutto per te, per renderti felice... e questo è il ringraziamento. Sono incazzato nero con te, non voglio proprio più sentirti parlare!>>

Non mi sento bene, per niente.

<<Joseph>>

È l'unica cosa che riesco a dire prima che lui mi si rivolti contro. Si avvicina con uno scatto feroce, mi afferra la mandibola con le dita per fissare il mio volto. I suoi occhi sono rossi, pieni di rabbia... le sue parole sprezzanti mi fanno venire voglia di vomitare.

<<Mi hai deluso>>

Cadiamo insieme// HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora