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"Sistemeremo tutto, non dovremmo più tornare in ospedale perché il nonno sta meglio. Il medico ha detto di aspettare, ma che semplicemente è solo una malattia genetica non grave, non piangere Ginevra. Mamma perché non andiamo più dal nonno? Sta ancora male? Amore mio, nonno non c'è più."

<<Buongiorno principessa, ti ho fatto preparare la colazione dalle tue migliori amiche>>

Sgrano gli occhi.

<<Joseph?>>

Sforza un sorriso.

<<Perché mi hai portato la colazione a letto?>>

Gli chiedo con un sorriso un po' stanco. Speravo di dormire il più possibile, ma questo ragazzo è fatto per rovinarmi la vita.

<<Perché oggi dobbiamo festeggiare. È l'ultimo giorno dell'anno e dobbiamo stare insieme>>

Lo fulmino con lo sguardo.

<<Non ne ho voglia>>

Mi afferra una mano, gioca con il mio anello e riprende a parlarmi.

<<È proprio per questo che sono qui. Non ho nessuna intenzione di lasciarti sola in un momento così importante, quindi stai zitta e fai tutto quello che ti dico io>>

Roteo gli occhi verso il cielo.

<<Non mi va>>

Stavolta è lui a guardarmi male, a bruciarmi con il suo sguardo intenso e profondo. I suoi occhi sono come un bosco incantato, pieni di emozioni che non vengono mai toccate da nessuno.

<<Gine?>>

Le mie guance si tingono di rosso.

<<Cosa?>>

Gli scappa una risata.

<<Tra noi non scorre buon sangue e cazzate varie, ma non sono così stronzo da ignorarti in questo periodo. Hai già perso la possibilità di festeggiare il Natale, provaci almeno con Capodanno>>

Tiro un sospiro, purtroppo non di sollievo.

<<Va bene, stavolta posso anche fare uno sforzo. Però mi devi promettere una cosa>>

Annuisce.

<<Durante questa giornata dovremmo far finta di sopportarci: nessuna discussione, nessun battibecco. Siamo due compagni che festeggiano insieme e si danno una mano... intesi?>>

Fa finta di pensarci, ma subito dopo accetta. Il confronto finisce lì, io mangio la mia brioche e poi indosso qualcosa di casual per affrontare la prima parte della giornata.

Il bello e il difficile arriveranno stasera, quindi devo tenere da parte la pazienza e la forza di volontà.

Qualche ora dopo sono nella mia stanza, insieme a Gaia e Chiara. Ci prepariamo per la festa che ci hanno organizzato, una cosa semplice ma divertente. Giochi, musica e chiacchiere. Posso farcela.

<<Non so che mettermi, vi giuro che sto perdendo le speranze>>

Entrambe le mie amiche scoppiano a ridere. Chiara mi indica un vestito nel mio armadio: bordeaux, fatto con delle paillettes, corto e mono spalla. Tutto il contrario di come mi sento oggi.

<<No. Quello assolutamente no>$

L'espressione furba di Gaia mi spaventa.

<<Ginevra devi rimorchiare stasera. Sai in quanti si innamoreranno stasera quando vedranno quanto sei bella?>>

Sforzo un sorriso.

<<Concordo, provatelo prima di trarre delle conclusioni sbagliate>>

Sbruffo e mi cambio. Esco dal bagno tutta agitata, decisamente con poca autostima.

<<Non mi piace>>

All'improvviso sento la porta aprirsi e le mie amiche ridacchiare.

<<Cosa esattamente non ti piace? Il fatto che sei bella?>>

Sgrano gli occhi. Joseph, maledetto...
Mi volto e mi faccio una risata.

<<Ehm no, non mi piace come mi sta addosso. Sembro una ragazzina nel corpo di una donna>>

Le ragazze tolgono il disturbo e ci lasciano soli.

<<Una ragazzina nel corpo di una donna non farebbe questo effetto ad un uomo, principessa>>

Cadiamo insieme// HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora