54; Holden

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Non voglio accendere le luci, ho paura che le diano fastidio. È difficile prendersi cura di lei, in questo momento. Siamo appena tornati a casa, Ginevra fa fatica a camminare. Spero vivamente che il bastardo non l'abbia toccata, altrimenti potrei andare fuori di testa. La faccio accomodare sul divano, preparo i disinfettanti e il necessario per un bagno caldo. Mi avvicino con cautela, le chiedo il permesso di poterla toccare. Le metto del ghiaccio sui lividi, l'aiuto a spogliarsi e dopo aver finito, l'accompagno in bagno. I poliziotti mi hanno detto che se si fida solo di me, non c'è nient'altro da fare: sono l'unico che può restarle accanto.

La faccio entrare nella vasca, cerco di aiutarla il più possibile per evitare di provocarle altro dolore. Le passo una spugna, appoggio la mia mano sulla sua e seguo i suoi movimenti. Non voglio spaventarla, ne toccarla senza il suo consenso, non finché non si riprenderà del tutto. È per questo motivo che mi muovo con calma, che aspetto di vedere se quello che faccio le sta bene.

<<Amore mio>>

Le dico. Voglio farla sentire meglio, coccolata e amata... ma allo stesso tempo ho bisogno di sentirmi dire che quel bastardo non ha abusato di lei.

<<Te la senti di parlare con me?>>

Mi guarda, i suoi occhi sono spiritati.

<<Non mi ha toccata, non in quel senso... ma ci ha provato>>

Annuisco. I miei occhi diventano lucidi, ma cerco di rimanere forte per lei.

<<Ti ha picchiata?>>

Annuisce.

<<Ho avvertito le ragazze e sono andata in bagno. Ho fatto quello che dovevo fare, ma quando mi sono messa davanti allo specchio per controllare il mio trucco... un ragazzo si è affacciato alla porta. Ha cominciato a guardarmi con malizia, in un modo che non mi piaceva. Mi ha chiesto se ci conoscevamo, io gli ho risposto in malo modo che no, non ci conoscevamo e non ci tenevo a farlo. Lui si è avvicinato, mi ha preso per il collo e si è strusciato su di me...>>

Chiude gli occhi e fa un lungo respiro.

<<È come se non avessi sentito nulla ma allo stesso tempo avessi sentito tutto>>

I suoi occhi diventano lucidi.

<<È finita, non pensiamoci mai più... o perlomeno proviamoci, va bene?>>

Sforzo un sorriso, che viene interrotto da un pianto liberatorio. Ginevra mi guarda e l'unica cosa che riesce a fare è appoggiarmi una mano sul ginocchio a accarezzarlo.

<<È tutta colpa mia>>

Le dico. Ho insistito per andare in discoteca, nonostante non le piacesse. Avremmo potuto parlare con gli altri e convincerli a fare qualcosa di diverso, le cose sarebbero andate in un altro modo.

<<Non è colpa nostra, Joseph... la colpa è solo di quel ragazzo>>

Non so dove trova la forza per farlo, ma prova a sorridermi. Ginevra è la ragazza più forte e coraggiosa che io abbia mai conosciuto.

<<Mi ha picchiata, e non posso dirti che non ho sofferto... ma è finita. Mi dispiace per non essere riuscita a reagire prima, ma ho bisogno di tempo. L'unica cosa che voglio è la tua vicinanza>>

Annuisco.

<<Non ti lascerò sola neanche un minuto>>

Cadiamo insieme// HoldenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora