38- Virago.

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Virago: (n.) a strong, brave, or warlike woman; a woman who demonstrates exemplary and heroic qualities.

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Lilith.

Mi trovavo all'ingresso di un ristorante lussuoso ed estremamente elegante, avvolto in un'atmosfera di ricchezza e sofisticazione. Le pareti erano rivestite di sontuosi tessuti di velluto rosso intenso, che riflettevano la luce soffusa delle lampade a sospensione dai delicati cristalli dorati, creando un'aura di calore e intimità. Il pavimento era un mosaico di marmo pregiato, con inserti d'oro che brillavano sotto i miei piedi mentre mi muovevo con grazia.

Lungo il corridoio, colonne imponenti con capitelli scolpiti a mano si stagliavano verso il soffitto ornato di affreschi, che raffiguravano scene mitologiche e paesaggi idilliaci. L'aria era pervasa da un bouquet di profumi esotici, mentre un leggero sottofondo musicale classico aggiungeva un tocco di raffinatezza all'ambiente. Ogni dettaglio, dall'argenteria scintillante alle sedie imbottite di velluto rosso, trasudava opulenza e glamour.

«Ricconi del cazzo» sibilò Nick, restando a debita distanza da Max ed Eddy a qualche passo da noi.

«Come se non fossi venuto qui con una Bugatti Chiron» lo canzonò Blair.

«Auto non mia, parla con Trevor».

«Non è nemmeno mia, è del nostro "paparino"» scrollò le spalle. «Essere il suo autista e scorrazzarlo qua e là ha i suoi lati positivi: mi fotto le sue auto costose che nemmeno sa guidare».

«Quand'è che lo farai crepare per sbaglio in un incidente stradale?»

«Anche subito, ma poi non piangere al mio funerale, Lauren».

«Qualcuno di voi conosce il russo?» la domanda di Gerard fu così casuale che mi venne da ridere, ma probabilmente era anche l'unica cosa sensata che avevo sentito da quando avevamo messo piede in quel posto.

«Ma per chi ci hai preso?» Nick fece una smorfia. «E che domanda è?»

«Una domanda lecita» lamentò il biondo. «Lasciate stare».

«Gerry, sapranno sicuramente parlare inglese, li abbiamo già conosciuti» lo rassicurò Blair, ma all'udire quel nomignolo Gerard emise un gemito disgustato e tutti e cinque ridacchiammo.

«Vi state già divertendo?» la voce di Edward interruppe bruscamente la nostra conversazione e i nostri sorrisi sparirono all'istante, sostituiti da un'espressione annoiata e rassegnata.

«Sì, cazzo, non vedi? Siamo entusiasti!» Lauren roteò gli occhi al cielo e si aggrappò al braccio di Gerard per rimanere in equilibrio, uno sbadiglio osceno fece irrigidire il corpo muscoloso di Eddy.

«Sta' attenta a come parli, carissima».

«Sennò? Cosa fai? Le spari all'altra gamba?» l'occhiata che l'uomo calvo mi rivolse fu micidiale, la realizzazione che fossi anch'io lì lo travolse e urtò ulteriormente il suo sistema nervoso. «Dai, non fare quella faccia, non sei contento di avermi qui?» provocai, con un sorriso fintamente divertito.

«Vero, non essere così teso» sbuffò Nick. «Guardati, ti stanno cadendo i capelli!» indicò con un dito il capo completamente liscio dell'uomo, scatenando la risata acuta e fragorosa di Blair e Trevor.

𝑴𝑰𝒁𝑷𝑨𝑯Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora