Finifugal: (adj.) hating endings; of someone who tries to avoid or prolong the final moments of a story, relationship or some other journey.
── ⋆⋅ ☾☼ ⋅⋆ ──
Julian.«Prova a pagare il conto alle mie spalle e giuro che ti taglio i genitali per appenderli come decorazione sul mio albero di Natale» la ragazza mora mi puntò un dito contro.
«Sono felice di sapere che vuoi i miei genitali come decorazioni natalizie» la presi in giro, continuando a leggere le portate sul menù.
In realtà, conoscevo a memoria quel posto e i piatti che offrivano; era una tavola calda poco lontana dalla strada principale di Londra, dove spesso mi fermavo a pranzare.«Sei disgustoso» roteò gli occhi al cielo e giocò con il tovagliolo di stoffa rosso.
«Non ho mica iniziato io» alzai le spalle.
Lilith e io restammo in silenzio, scegliemmo cosa prendere, e una volta pronti, ringraziammo la cameriera. Prima che si allontanasse con le nostre ordinazioni, ci portò dell'acqua. Lilith osservò con scarso interesse le decorazioni rosse e blu attaccate alla vetrata alla nostra destra.
«Tra poco è Natale, se non fosse per gli addobbi e le persone travestite da Babbo Natale non me ne sarei neppure resa conto» mormorò a voce bassa, sembrava parlasse più a sé stessa che con me.
Lilith da piccola odiava il Natale, un particolare che ricordavo molto bene perché a tavola non diceva mai una parola. Voleva strapparsi quei fiocchi rossi che la compagna di suo padre le metteva in testa e odiava i vestitini di marca che era costretta a indossare. Era diventata una strana usanza tra le nostre famiglie, quella di passare la Vigilia e il Natale insieme. Un'abitudine che perdemmo dopo che Lilith non si fece più viva, dopo che suo padre interruppe tutti i rapporti lavorativi e non solo con i miei genitori.
«Non ti piace» dissi. «Giusto?»
«Lo odiavo, sicuramente» accavallò le gambe sotto il tavolo e premette la schiena contro la sedia. «Ora mi è totalmente indifferente».
«Sì, qualcosa del genere».
«A te piaceva».
«Mi piacevano i regali» soffocai una risata.
Spostò lo sguardo su di me. «L'unico periodo dell'anno in cui non ti regalavano completi marcati per costringerti a partecipare alle cene, me lo ricordo».
«Sì, l'unico periodo in cui i miei genitori mi regalavano dei giocattoli».
Sembrava che i miei genitori avessero l'abitudine di regalarmi completi lussuosi con scarpe e accessori abbinati fin da quando ero solo un bambino. Facevano ciò anche quando non c'era nulla da festeggiare, quasi come se volessero farsi perdonare per qualcosa, dimostrando quanto fossero sempre stati distanti emotivamente.
Il Natale mi piaceva tantissimo quando ero bambino. Avevo l'opportunità di scartare regali adatti alla mia età e potevo giocarci insieme a Lilith. Lei non vedeva l'ora di alzarsi da tavola, fuggendo dagli argomenti degli adulti e dal finto sguardo amorevole di suo padre.
Crescendo, persi inevitabilmente lo spirito natalizio. Non lo aspettavo più con grande ansia ed emozione; era diventato un periodo dell'anno nostalgico e insignificante. Non sapevo mai se raggiungere i miei genitori e passarlo con loro, se lavorare o se trascinarmi a casa dei genitori di Andrew per godermi le doti culinarie della madre e le battute squallide di suo padre, che puntualmente mettevano in imbarazzo il mio migliore amico.
STAI LEGGENDO
𝑴𝑰𝒁𝑷𝑨𝑯
Romance𝐌𝐈𝐙𝐏𝐀𝐇: (𝐧.) 𝐭𝐡𝐞 𝐝𝐞𝐞𝐩 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥 𝐛𝐨𝐧𝐝 𝐛𝐞𝐭𝐰𝐞𝐞𝐧 𝐩𝐞𝐨𝐩𝐥𝐞, 𝐞𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐥𝐲 𝐭𝐡𝐨𝐬𝐞 𝐬𝐞𝐩𝐚𝐫𝐚𝐭𝐞𝐝 𝐛𝐲 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐜𝐞 𝐨𝐫 𝐝𝐞𝐚𝐭𝐡. Julian Madd, 26 anni, è un detective determinato, sicuro di sé e d...