𝐏𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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 L'alba

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L'alba.

Il profumo dell'aria fresca che scivolava nelle stanze, le lenzuola di seta che carezzavano la mia pelle, i raggi nascenti del sole che imperlavano i miei occhi come lacrime. Il mio momento preferito della giornata, quando tutto sembrava tacere. Persino il mondo.

Avevo trascorso dodici anni della mia vita ad Approdo del Re, fino alla maggiore età, perché – a differenza della mia famiglia – io in quella città scorgevo lati sorprendentemente meravigliosi. O, come mi aveva suggerito mio padre, mi sforzavo di vedere il buono in quel luogo perché un giorno mia madre vi avrebbe regnato. "A corte non puoi fidarti di nessuno, nemmeno della tua ombra. Chiunque può tradirti se lo vuole" quello fu l'unico avvertimento che mia madre mi aveva fatto promettere di conservare, dopo avermi baciata in fronte e abbracciata il più a lungo possibile. Non avrei mai dimenticato quelle parole.

Sgusciai fuori dal mio letto e mi affrettai a richiamare una delle mie domestiche, Brea, per aiutarmi con l'abito da indossare per quella preziosa giornata. Finalmente la mia famiglia sarebbe tornata a corte, in vista del compleanno di Helaena. In quegli ultimi mesi avevo ricevuto innumerevoli lettere da parte dei miei fratelli, che mi avevano annunciato del matrimonio di Daemon e Rhaenyra e della conseguente nascita dei gemelli, Viserys ed Aegon. "Principessa Maelys.." si inchinò una delle domestiche, seguita a ruota da altre due che non avevo mai visto. "Lei è Dyana, è appena arrivata. Si occuperà dei vostri capelli"

Le lanciai un'occhiata curiosa, constatando quanto la sua timidezza stonasse con la bellezza della sua pelle bianca e dei suoi capelli biondi. Non avrei saputo dire con certezza quanti anni avesse.  "E lei è Talisa," concluse la donna, che a differenza delle due, era molto più in avanti con l'età. Talisa aveva la pelle scura, le lentiggini e lunghi capelli ebano che le sfioravano il grembo. "Sei sempre stata tu a servirmi, Brea. Perché aggiungere altre ragazze al mio servizio?" le domandai, cominciando a slacciare le sottili stringhe del mio abito da notte, mentre camminavo in direzione dell'altra ala della stanza. Mi seguirono fino alla vasca, ancora vuota. Brea guardò Dyana e Talisa con un cruccio, prima di rispondermi. "Vostro zio, il Principe Aegon, ve le ha donate."

Aegon. Il motivo per cui crescere in una donna mi spaventava. Se mi avessero chiesto di scegliere con chi rimanere sola in un bosco, tra un uomo e un orso avrei preferito di gran lunga quest'ultimo. "E per quale motivo mi avrebbe fatto un dono?" replicai. Brea incitò Dyana e Talisa a preparare l'acqua calda, e quando si furono allontanate abbastanza da non sentire, la domestica che mi aveva cresciuta mi diede una risposta secca. "Citando il Principe, « Perché un giorno o tardi Maelys mi apparterrà. »"

𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora