𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟏

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Più cicli di luna trascorrevano, più il Re peggiorava

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Più cicli di luna trascorrevano, più il Re peggiorava. E mia madre non aveva mandato direttiva alcuna, per cui – irrequieta – quel pomeriggio decisi di fare qualcosa. Qualunque cosa. Odiavo starmene con le mani in mano mentre il nonno accettava di morire ingiustamente. Raggiunsi quindi Maestro Orwyle nel suo laboratorio, bussando piano, ma soprattutto sperando che fosse lì e non altrove. Una voce ovattata mi diede il permesso di entrare dopo qualche secondo, per cui spinsi la porta e mi addentrai in quella stanza dall'odore forte e pungente. C'erano scaffali, pieni zeppi di pozioni, ciotole, erbe e attrezzi che non avevo mai visto. C'erano libri impolverati, muffa sui muri e ragnatele negli angoli. "Maestro Orwyle," mi palesai, quando lo vidi armeggiare con una ciotola. Portava una benda a coprirsi il naso e la bocca, ecco perché avevo sentito la sua voce così offuscata.

"Principessa Maelys, mi domando il motivo della vostra visita..Altro tè?" ma il modo in cui me lo disse non sembrava essere di scherno. Dopotutto chiunque abitasse Approdo del Re sapeva dell'indole di Aegon, ch'era scemata quando aveva deciso di mettermi gli occhi addosso. E di sposarmi. Ma il suo non era amore, era possessione, appartenenza, passione ardente. "No, in verità avrei una domanda da porvi" e storsi il naso quando l'odore del contenuto della ciotola mi colpì in pieno. "Le mie scuse Principessa, queste sono erbe sperimentali.. Perché non mi attendete nel vostro solarium?" il Maestro allontanò quella ciotola da me, per metterla via. Ma non avevo nessuna intenzione di lasciare la stanza. "Va bene qui," insistetti, quindi Maestro Orwyle mi condusse verso la biblioteca, lontano dagli odori forti dei suoi preparati, e mi incalzò. "Avete qualche curiosità?" mi rispose, con le mani in grembo. "Si, è così. Voglio sapere qualcosa in più sul Veleno di Scorpione"

La trasparenza non doveva essere il suo forte, perché all'udire di quel veleno, per qualche secondo i suoi occhi si freddarono, si fecero vitrei. E capii immediatamente che dietro di lui vi erano direttive ben precise. Ma chi, se non Otto Hightower, poteva volere la prematura dipartita del Re e l'ascesa del nipote, usurpando la legittima erede mia madre? Il Maestro incespicò nelle parole prima di riuscire a fornirmi una risposta adeguata, e che mi soddisfacesse. "Perché mai una fanciulla come voi vuole sapere dei veleni?"

Ancora arrampicandosi sugli specchi, la pelle scura di lui parve impallidire sempre più. "Mi piace leggere e studiare. Ho letto un accenno di questo veleno in un libro, e chi meglio di voi può spiegarmi i suoi effetti? Siete così..disponibile e affabile, preparato nel campo come nessuno che io conosca..per cui..-" Maestro Orwyle tentennò, guardandosi intorno quasi temesse di essere sentito. "E' un veleno molto comune quanto difficile da ricavare. Intacca il sistema immunitario, partendo dai polmoni. E poi attacca qualsiasi cosa abbia vita all'interno di un corpo, provocandone..cancrena."

"E ditemi, Maestro, la cancrena dovuta al Veleno di Scorpione porta alla morte? O vi è un antidoto?" Messo alle strette, sapeva di non poter mentire. "Si, un antidoto esiste, ma a quanto risulta è irreperibile. Ed inoltre, rispondendo alla Principessa, si, porta alla morte. "

❝☼☾❞ 

Non avevo più dubbi

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Non avevo più dubbi.

Gli Hightower stavano affrettando un processo di malattia non grave con del veleno, affinché il Re morisse. Ma come avevo fatto a non rendermi conto delle persone con cui ero cresciuta? Le avevo avute intorno giorno e notte, mi avevano tollerata e accolta nonostante le dispute con Rhaenyra..eppure..

"Principessa," la voce sorpresa della Regina mi colse alla sprovvista, mentre mi allontanavo dal laboratorio del Maestro. "Vostra Maestà" chinai il capo, sperando in cuor mio di non apparire troppo sconvolta. Non volevo che sospettasse di me ora che sembrava fossi entrata nelle sue grazie.

 "Non credevo di trovarti qui"

Alicent indossava un abito verde, con la stella a sette punte cucita sul petto e i capelli intrecciati fino a formare un raccolto elaborato ma ordinato. "Sono preoccupata per la salute del Re, per cui l'unica persona che potevo interpellare era Maestro Orwyle" replicai con una mezza verità. Ella annuì, increspando le labbra ma celandomi gli occhi. Ero brava nel leggerli. "La sua salute è cagionevole, potrebbe cedere in qualsiasi momento. Non voglio nascondertelo, Maelys. Dobbiamo essere pronti a compiere una scelta," la Regina, dovetti ammettere, si stava esponendo con sottigliezza calcolata. "Scegliere qualcosa che è già stato deciso?" la provocai con gentilezza, intendendo che mia madre, Rhaenyra Targaryen, era la scelta giusta per il reame e la scelta fatta dal Re. 

Dopo un breve sospiro, Alicent abbozzò un sorriso. "Dimmi, cara.. Tu sei qui da moltissimi anni, ma se dovessi scegliere da che parte stare, chi appoggeresti? Sei figlia di tua madre, dopotutto" Ed in quell'attimo dovetti mordermi la lingua e pregare che mia madre perdonasse le parole che stavo per pronunciare. Tuttavia me lo aveva detto lei: "Non puoi fidarti di nessuno"

"Non sceglierei, naturalmente. Il mio compito è servire il reame, mia Regina"

Ero diventata così scaltra, così brava a mentire e a mantenere la facciata, che la regina verde parve cadere nella mia trappola. La convinzione, la persuasione, erano la mia arma contro il nemico con cui avevo brindato, il nemico che avrei dovuto odiare, il nemico con cui ero cresciuta. Con Rhaenyra lontana, era Helaena l'unica con cui potevo sfogarmi ed essere davvero me stessa. Come una sorella maggiore, sognatrice e di sicuro non ordinaria, adesso era lontana da me nel matrimonio perfetto che avevo sempre sperato per lei. Ed era in attesa di un figlio. "Molto bene," terminò la Regina con un sorriso, quasi soddisfatta di quella risposta. "Se non vi reca offesa, mia Regina, vorrei recarmi nel mio solarium per una rinfrescata." Alicent acconsentì con un cenno, e con un inchino me la lasciai alle spalle.

Ad attendermi nelle mie stanze vi erano Brea e Talisa, poiché Dyana si era diretta in città a scegliermi un guardaroba nuovo. "Del vino, Principessa?" domandò Talisa quando mi vide rientrare, non prima di essersi inchinata. Ma lo sguardo che mi lanciò Brea mi suggerì di non farlo. Protettiva come una madre, voleva che parlassimo faccia a faccia e a mente lucida. "Preferirei delle pesche, ti dispiacerebbe scendere nelle cucine?" Talisa obbedì senza fiatare, e quando ci lasciò, non riuscii più a rimanere in silenzio. "Qualcosa sta accadendo davvero, Brea. Il Re è stato avvelenato."

La donna increspò la fronte. "Avvelenato?" mi fece eco, portandosi le mani ai fianchi. Dovetti annuire con forza per farle comprendere la gravità della situazione. "Questo potrebbe spingere il Primo Cavaliere a premere su suo nipote" appurò. 

Lanciai uno sguardo alla vasca posta nell'altra ala della camera, e quasi desiderai poter affogare tutti i miei pensieri nell'acqua calda. "Attendo risposte da mia madre..Ora gradirei un bagno caldo..Oh, e che Aegon sia richiamato nelle mie stanze." Brea spalancò gli occhi. "Sono una moglie, il mio dovere è importante" scherzai con lei, facendola immediatamente rilassare. "Certo, Principessa. Non dovrei prendermi troppa confidenza..-"

"Siete l'unica confidente di cui mi fido, adesso. Potete prendervi tutta la confidenza con me."

𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora