Copioso vapore mi avvolgeva il corpo, mentre di tanto in tanto allungavo le dita per afferrare un chicco d'uva. Le pesche, a detta di Talisa, erano terminate. Ero in attesa di poter parlare con Aegon, confrontarmi con lui, e non di certo con il sesso. Difatti, mi raggiunse poco dopo aver mangiucchiato qualche chicco. "Mia Luna" si palesò, con passi affrettati e camicia già fuori dai pantaloni. Lo guardai, in quella sua eterea bellezza, con la pelle bianca tanto quanto i suoi capelli, e dovetti costringermi a mandare giù la frutta senza rischiare di soffocare. Dovevo ricordare il mio scopo, e perché lo stavo facendo. "Fa il bagno con me," ordinai con sottigliezza, scoprendo espressioni che sul suo volto non avevo mai visto. Ombre e luci che nei suoi occhi viola erano a me sconosciuti fino a quando non mi aveva sposata. Aegon non se lo fece ripetere due volte, e sfilò la camicia lasciandomi una completa visione del suo petto lindo. Poi passò agli stivali, ai pantaloni, ed infine alle brache, rimanendo nudo.
Gli era bastato poco per conquistare il mio corpo, tuttavia dubitavo avrebbe fatto lo stesso con il mio cuore. L'argenteo si immerse nella grande vasca e si avvicinò a me facendo cozzare le nostre fronti. "La tua domestica diceva che volevi parlarmi. Vuoi farlo qui?" mormorò, facendo vibrare le mie labbra. "Si, Aegon. Parliamo qui."
E stranamente acconsentì alla mia richiesta. Lì dentro era vulnerabile, scoperto. Ed io potevo giocare le mie carte della persuasione. "Tuo padre sta visibilmente soffrendo..ogni giorno che passa, ad ogni visita, diventa gracile e il suo corpo si autodistrugge."
"Lo so," fu l'unica cosa che mi rispose, quando nominai il Re. Era convinto di essere odiato da lui, perché Rhaenyra era sempre stata l'unica scelta per Viserys. Il matrimonio con Alicent era stato consumato per dovere e non per amore. "Ammiro il modo in cui passi il tuo tempo accanto a mio padre nonostante le sue condizioni, ma io non ce la faccio. Puoi chiamarmi codardo, se vuoi. Posso dire che lo sono. Viserys non mi ha mai amato, come non mi ama mia madre, o mio fratello, o mia sorella. Quando Helaena ha scoperto delle nozze con Jacaerys l'ho vista sollevarsi di un peso insostenibile. Io non sono amato, qui."
Emersi un braccio dall'acqua e feci per carezzargli una gote. Era un istinto affettivo che avevo dimostrato soltanto ai miei fratelli, per quel poco di tempo che siamo stati assieme. Aegon schiuse gli occhi e si lasciò coccolare dal mio tocco, sospirando tremolante. Era in mio pugno: allora perché mi sentivo in colpa? Ricorda chi sei Maelys, mi ripetei, ma non servì a niente. "Mia dolce luna, io non merito una donna come te". Ricorda perché sei qui, continuai con una stretta allo stomaco. Poi Aegon riaprì gli occhi e il mio cuore singhiozzò. "Tu sei l'unica che dona conforto alle mie giornate, alla mia esistenza. Cos'è il vino se dopo l'ebbrezza mi fa star male? Cosa sono le altre donne in confronto al fiore più bello del mondo su cui i miei occhi adesso si posano?"
Ed inevitabilmente, cedetti.
I nostri nasi si sfiorarono, le labbra accarezzarono, le mani si cercarono. Tutto l'odio ch'era scoppiato, tutta la passione repressa, esplosero nuovamente come alto fuoco. Aegon si infilò dentro la mia anima lentamente, e tangibile, divenne la mia completa rovina.
❝☼☾❞
𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧
"La Principessa sospetta qualcosa, ne sono sicuro" dichiarò Maestro Orwyle, al tavolo del concilio ristretto. Un'altra giornata era cominciata, un'altra giornata che avvicinava suo padre alla morte. Aegon indurì lo sguardo verso suo nonno: non voleva essere odiato da Maelys per colpa sua. Anche se il Trono era – secondo chiunque – suo di diritto. Erano riusciti a portarlo alla convinzione, intortandolo, manipolandolo esattamente come il Primo Cavaliere aveva fatto con sua figlia anni addietro. Ed Aegon aveva cominciato a desiderarlo quello scranno. "Maelys non dovrà mai sapere del veleno" dichiarò infatti, ma venne subito surclassato da suo nonno. "Temo lo sappia già. E' diventata brava a fingere, devo ammetterlo."
Alicent, come fosse caduta dal cielo, non volle crederci. Si mordicchiò le dita come faceva da ragazza, strappandosi le pellicine.
"Continua a parlare a sproposito di mia moglie e quando sarò Re ti farò mozzare la lingua" Così Aegon liquidò suo nonno, ma egli non aveva ancora terminato di parlare. "Invece di scopartela e basta perché non usi la testa e cominci a capire chi davvero hai voluto sposare? E' la figlia di Rhaenyra Targaryen. E se dovesse tradirci? Andrai tu a riprenderla alla morte di tuo padre?"
𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉
Linguaggio scurrile, devo ammetterlo, ma siamo nel mondo di George R.R. Martin, per cui non ho molta scelta. Cosa ne pensate del capitolo? Fatemi sapere se vi è piaciuto <3
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𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
Fanfiction❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...