Ciglia chiare, volto latteo, e quella dannata fossetta sul mento. Quelle furono le prime cose che vidi quando aprii gli occhi. Aegon sembrava dormire immerso in una beatitudine ineccepibile, con le labbra rosee e ancora gonfie dai baci della sera prima. Le prime cose che processai, invece, furono altre. Benché cresciuta a corte, ora ero davvero infiltrata nella tela dei verdi e pertanto ben nascosta. Per qualche assurda ragione tutte le persone che avrebbero dovuto odiarmi, non lo facevano: mi trattavano con garbo e rispetto, cosa che in realtà doveva essere prassi sin dall'inizio, e ciò si sarebbe dovuta estendere anche al resto della mia famiglia. "Mi stai fissando" borbottò una voce roca, con gli occhi ancora chiusi. Mi mordicchiai le labbra e sospirai. Bellezza immeritata, la sua.
"No," borbottai ridestandomi. Avrei preferito osservarlo ancora un po', mentre riflettevo su quanto fossi cambiata in una sola notte. Io, che non avevo mai avuto il coraggio di prendere le redini in mano, io ch'ero legata più alla Capitale che alla casa madre dei Targaryen - Roccia del Drago-, per molto tempo avevo sentito di non meritare di essere la primogenita. "Invece mi fissi" ribatté Aegon, piegando le labbra in un sorriso prima di svegliarsi definitivamente, ed interrompendo di nuovo il mio flusso di pensieri. "Osservo la peste che mi sono dovuta sposare," risi leggermente, coprendomi con il lenzuolo mentre i suoi occhi ametista mi osservavano compiaciuti. "Questo è un complimento, devo ammetterlo-" ne avevo sentiti di ignobili nomignoli sul suo conto, e di storie, ma avevo preferito dimenticarle. Perché il passato è difficile da digerire, e resta sullo stomaco come un mattone.
Quando udimmo bussare alla porta, capii che saremmo dovuti tornare alla realtà. Ed infatti, la voce di Ser Criston Cole chiamò a gran voce mio marito. Mio marito. "Principe Aegon, siete atteso al concilio ristretto."
❝☼☾❞
𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧
Quando il Principe Aegon fece il proprio ingresso nella sala del concilio ristretto, tutti gli occhi gli si puntarono addosso. Soprattutto quelli di suo fratello, e quelli di Otto. Alicent era seduta al posto di Viserys, e sembrava irrequieta, ma non gli aveva rivolto mezzo sguardo. "Abbiamo udito dolci notizie da Roccia del Drago," cominciò Larys, col suo sorriso ambiguo e le sopracciglia folte ed espressive. "La Principessa Helaena è in attesa" annunciò, ed Aegon ne fu sollevato. Sapeva che non avrebbe mai potuto trattare sua sorella come meritava, e persino uno stolto come lui era conscio del fatto che Jacaerys fosse la migliore scelta. "E' una lieta notizia. Manderò una lettera a mia sorella quanto prima,"
Ma se fino a quel momento il Primo Cavaliere era rimasto in silenzio, quando Larys Strong gli cedette la parola, si mosse in direzione del nipote e gli pose un quesito che in realtà Aegon non si era posto fino a quel giorno. "Quando avete giaciuto insieme, la prima volta, la Principessa ha preso il té di luna?" il Principe, stralunato, si guardò attorno. "Non lo so-"
"Se così non fosse, allora dovrebbe essere già incinta. Ma dato che la notte di nozze si vocifera sia stata molto movimentata, presto avremo un'arma in più per indebolire la pretesa di Rhaenyra"
Aegon si sentì montare dalla rabbia, all'udire di quelle parole gettate al vento così sconsideratamente. "Mio figlio non sarà di certo un'arma! Quando sarò salito sul Trono di Spade Maelys potrà donarmi degli eredi. Non c'è fretta"
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𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
Fanfiction❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...