Aegon rialzò il suo sguardo su di me, con gli occhi di nuovo riaccesi di desiderio, e per poco non cedetti. "Il Maestro ha ragione, dobbiamo servire il reame" ma mentre lo diceva, qualcosa nel mio ventre si smosse. Non era il sanguinamento: era un brutto presentimento. "Non oggi" puntualizzai, allontanandomi prima che egli mi riavvolgesse nella sua ferrea presa. "Il Re sta morendo, Maelys, e non c'è niente che tu possa fare." Col cuore che pulsava come una ferita fresca, mi voltai di scatto. "Hai intenzione di usurpare mia madre? Ho dato aria alla bocca-" Lui scosse la testa, con un sorriso malizioso. "Faccio di più. Rendo sua figlia una Regina,"
L'unica Regina era Rhaenyra Targaryen, e chiunque avesse osato contestarlo sarebbe andato incontro alla morte, quello mi promisi, mentre l'odio che si era dissipato tornava a riempirmi il petto. "Tu mi hai sedotta, mi hai indotta alla carne e mi hai sposata, soltanto per indebolire la pretesa di mia madre? E cosa credi, che sia stata tanto sciocca da non sapere a cosa andavo incontro? Io non sarò Regina perché quel titolo non mi spetta, e tu non sarai Re!" Ma Aegon, duro di comprendonio, si riappropriò di me avvolgendo le sue braccia attorno al mio corpo. "Vedrai, mia luna, tra due giorni le sofferenze di mio padre termineranno e noi regneremo insieme."
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[+𝟏𝟖] - 𝐒𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢!
Dormire nello stesso letto quella notte mi rese inquieta. Le mani di Aegon scivolavano sui miei fianchi scoperti, tra le pieghe dell'abito da notte, e la cosa che mi rese rossa dalla rabbia fu il fatto che il mio corpo desiderasse quelle attenzioni. Anche se erano sbagliate. Anche se provenivano dall'uomo che avrebbe potuto spodestare mia madre. Con le dita tracciò sentieri immaginari sulle mie cosce, mentre il suo respiro regolare soffiava nel mio orecchio, prima di avvicinarsi con la bocca e baciarmi il collo, scostandomi i capelli.
"Mia luna," mormorò, facendo vibrare le mie membra. Poi, la stessa mano che stava giocando con la mia coscia, si infilò tra le due, per toccarmi. "A-Aegon" balbettai, col petto in fiamme. Non potevo cedere, non potevo lasciare che lui prendesse potere su di me. Ma le sue dita mi penetrarono facendomi mozzare il respiro, mentre i raggi lunari illuminavano fiocamente la stanza. Mi strinsi istantaneamente attorno a quelle falangi, pregando che gli Dei mi punissero, tuttavia Aegon si accostò al mio orecchio e mentre cominciava a darmi piacere, mormorò "Stanotte ti scoperò così forte che l'intera Fortezza udirà i tuoi gemiti." Così volgare, così sporco, continuò a muoversi dentro di me con forza, non lasciandomi il tempo per prendere le redini. Adesso era lui ad avere il controllo.
"T-ti prego.." balbettai, senza neanche sapere cosa volessi. Quel piacere era così forte da stordirmi, da farmi perdere il lume della ragione. Prima di venirgli sulle dita, però, le estrasse, lasciandomi insoddisfatta. "Vieni qui, sopra di me" ordinò imperativo. E la notte di nozze mi balzò alla mente: come avevo fatto io, adesso era lui sicuro e spavaldo mentre attendeva che lo cavalcassi. Deglutii, ma la gola era secca. La luna gli illuminò il volto e quei due occhi ametista, creando giochi di luce che per qualche attimo mi stregarono. Fu in quel momento che capii di essere perduta. Obbedii, e gli salii sopra. "Sei così bella.." e mi scostò nuovamente i capelli dal collo. "Ti ho desiderato a lungo, e adesso fatico a credere che tu sia qui davvero." ma per quanto quelle parole mi solleticassero l'anima, non mi addolcii. Compii un dovere che mi costringeva a retrocedere, per una volta, con la mia moralità.
"Adesso chiudi quella bocca," sbottai, mettendolo a tacere con le mie labbra. E ogni sua parola fu vera: mi prese come non aveva mai fatto prima, mordendomi, stordendomi mentre gli graffiavo il petto. Si spinse dentro di me con un ardore tale che credetti mi avrebbero davvero sentita tutti. Le Guardie, la Regina, il Re, Aemond, Tutti quanti. "Tu mi ami?" ebbe l'ardore di chiedermi, mentre eravamo sul lastrico del collasso. "Sei un imbecille" riuscii a bisbigliare, prima che venisse e le mie pareti si stringessero attorno a lui.
Successivamente, tornò il silenzio, spezzato soltanto dai suoi ansimi e dai miei tremori.
𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉
Aegon tossichello
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𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
Fanfiction❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...