𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟖

480 32 1
                                    

[+𝟏𝟖] - 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢!

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

[+𝟏𝟖] - 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢!

La cerimonia della messa a letto era la questione minore da affrontare, a causa del mio altalenante umore, e quando le guardie presero in braccio me ed Aegon, la folla cominciò ad esultare oscenità che pregai il Re non udisse, mentre ci scortava assieme alla regina consorte. "Siete la più fortunata, Principessa!" esclamò la voce di un uomo, che tuttavia non riuscii a ricollegare ad alcun viso, mentre si complimentava per la virilità di mio marito. Qualcun altro invece, con cattiveria, esclamò "Prega gli Dei che non ti attacchi qualche malattia!" ma eravamo già fuori dalla sala quando lo udii. Poi, lentamente, il vociare si fece sempre più lontano. Ser Criston spalancò la porta della camera di Aegon, e le guardie mi posarono a terra con delicatezza. Sentii la testa vorticare e il cuore salire in gola.

La camera era stata riempita di candele profumate da Brea, accese poco prima che lasciassimo il banchetto, mentre le lenzuola del letto a baldacchino erano state cambiate con seta di Pentos, ed erano candide. Come la purezza che avevo perduto. Poco dopo, le guardie si dileguarono, ed io e Aegon rimanemmo soli con il Re e la regina. Non seppi dire chi fosse più imbarazzato dell'altra. "Avete già giaciuto assieme.." si schiarì la gola Alicent, evitando lo sguardo di suo marito, in chiaro disagio "Ma abbiamo voluto seguire la tradizione e scortarvi ugualmente," Mi morsi le labbra. Ero stranamente nervosa, benché ciò che avevamo fatto non era più cosa nuova per me. Eppure bastò un'occhiata ad Aegon, al letto a baldacchino, e le mani cominciarono a sudare. "Maelys merita il meglio, questo lo sai vero?" Viserys interpellò suo figlio, che annuì con serietà. "E' mia moglie, e se potessi, le darei l'universo"

Da quando, Aegon era diventato così sentimentale? Mi domandai, nonostante le mille volte in cui mi aveva promesso e ribadito che sarei diventata sua. Anzi, che lo ero sempre stata. "Molto bene," terminò Alicent per entrambi. "Ci rivedremo domattina. Buonanotte," E la porta si richiuse. Il silenzio calò su di noi come un pesante macigno, riflettei mentre mi affaccendavo a slacciare gli stivali e a sciogliere i capelli. "Sei turbata," asserì Aegon, senza mille giri di parole. Ma non vedendolo in faccia, non potei carpirne le reali emozioni. "Che importanza ha?" ribadii gracchiante. Gli stivali volarono dall'altra parte della stanza, e le mie dita raggiunsero frettolose la treccia che mi aveva fatto Brea per scioglierla. "Importa eccome se mia moglie non si sente bene," replicò, arrivando a fronteggiarmi. Mi costrinse a guardarlo negli occhi. "Lo so, adesso capisci come mi sono sentito per tutta la mia vita. Solo, invisibile, non amato."

"Tu non sai niente, Aegon"  della mia famiglia, di me, aggiunsi mentalmente. Tuttavia egli non si incupì. "Lascia che ti aiuti con i capelli, d'accordo?" e stanca, lasciai cadere le braccia, e glielo permisi. Chiusi gli occhi quando sentii le sue dita infilarsi tra i miei filamenti d'argento, che esperte e veloci mi sciolsero la treccia liberandomi da un peso al collo che portavo addosso da tutta la giornata. "Perché non lasci che faccia tutto io, mh?" continuò. Ma tutta quella gentilezza da parte sua allontanava dalla mia mente ciò che di lui mi piaceva di più: la sua sfrontatezza. Scossi la testa, e raggiunsi la sua giacca con le dita. Poggiando le mani sul suo petto, lo spinsi verso il letto lasciandolo a boccheggiare senza parole. Io che prendevo le redini in mano? Pura follia.

 "M-Maelys" balbettò, cadendo sul materasso con le gote arrossate. "Voglio che tu faccia silenzio, siamo intesi?" E forse, la mia determinazione fu decisiva affinché egli obbedisse. Annuì frettoloso, cominciando a spogliarsi mentre arretravo di qualche passo. Non volevo rovinare l'abito che Brea aveva faticato tanto nel cucire per me, perciò mi presi il mio tempo e quando ebbi sfilato il vestito, rimasi in sottana. Così sottile e trasparente che Aegon poté vedere tutte le mie grazie. "Mio Principe," mi inchinai melensa, maliziosa, cercando di mettere da parte l'orgoglio e il dolore, per concentrarmi sull'unica cosa che Aegon poteva darmi. Piacere. Era nudo, seduto su quel letto con una luce negli occhi che era riservata solo e soltanto a me. Feci scivolare le dita sui lacci della sottana, e la sfilai lentamente finché non cadde ai miei piedi con un fruscio. Sapevo di poter esercitare un certo potere su Aegon, sapevo di poterlo usare a mio vantaggio, e quando presi posto a cavalcioni su di lui, egli spalancò gli occhi. "Saltiamo una lezione, che dici?" dichiarai sfacciata.

Lo sentii deglutire pesantemente. E quando presi posto, lo percepii – già duro e pulsante contro la mia intimità. Impaziente come sempre, fece per raggiungere le mie labbra, ma gliele negai. "Ma-" tentò di controbattere, tuttavia lo zittii con un dito. "Ti ho detto di fare silenzio," sussurrai, sistemandomi affinché potesse penetrarmi. Interamente dentro di me, mi strappò il respiro, mi balzò in cielo e non potei evitare di spalancare la bocca per la sorpresa. Persino migliore della prima volta. Mi appigliai a quel piacere per dimenticare il mio dolore, e mentre mi baciava il seno e mi stringeva a se quasi avesse il terrore di vedermi sparire tra le sue braccia, promise "Io sono tuo e tu sei mia,"

Aegon crollò sul letto, mentre continuavo a dondolarmi su di lui, e con una certa frenesia afferrò i miei fianchi e li strinse con forza, facilitando i miei movimenti. "Mia luna, la mia dolce luna.." continuò a farneticare mentre sentivo le gambe tremare e la mia intimità raggiungere un calore tale da portarmi a gemere rumorosamente. Poi mi calai a baciargli le labbra, cosa che gli avevo negato per l'intero atto, soltanto per sentirlo ansimare nella mia bocca. Dei, abbiate pietà di me. Infine, con una spinta decisiva, sentii il suo seme riempirmi con un fiotto caldo e i suoi gemiti spezzati avvolgere la stanza.

Rimasero i nostri respiri affannati e i nostri occhi ametista affogare gli uni negli altri.

Rimasero i nostri respiri affannati e i nostri occhi ametista affogare gli uni negli altri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora