Le campane suonavano a festa, ma le parole di Aegon rimbombavano ancora nella mia testa. "L'amore, Maelys. L'amore è il mio sogno. Quello che mi è stato privato, quello che ho sempre creduto di non meritare". Un uomo senz'altro controverso, mio zio. "Che cosa ti fa credere di meritare quell'amore?" avrei voluto rispondergli, ma non avevo avuto il coraggio di spezzare quell'atmosfera tanto mistica.
Dyana fu la prima ad entrare nelle mie stanze, portando con se acqua calda da versare nella tinozza di ottone. Sembrava serena nella sua nuova vita, lasciatasi alle spalle qualcosa che probabilmente non sarei riuscita mai ad immaginare. O a concepire. "Buongiorno Principessa, il bagno sarà pronto a momenti" mi compiacque la bionda, e poco dopo fece il suo ingresso anche Brea, col suo volto increspato dall'età, reggendo un abito azzurro. "Vostra madre ci tiene particolarmente, oggi, ad onorare la memoria di vostra nonna Aemma" mi fece presente, posando il vestito sul mio letto stando attenta a non creare alcun tipo di piega. "E Talisa?" domandai spontaneamente, cominciando a spogliarmi della mia veste da notte. Le due si guardarono, come se si fossero messe d'accordo. "Beh, lei..Il Principe Aegon ha richiesto la sua presenza nelle proprie camere" Non mi stupì affatto quella risposta. Credevo davvero che una misera chiacchierata e un paio di parole gentili avrebbero cambiato l'uomo ch'era Aegon? Stupida Maelys, mi ripetei, mentre mi immergevo nell'acqua calda.
Al ritorno di Talisa, quando eravamo ormai diretti verso il grande Tempio di Baelor per il matrimonio, ella apparve stranamente taciturna. Vestiti in ordine, capelli perfetti, pelle apparentemente fresca. Non volevo, però, una donna del genere al mio servizio. Presto l'avrei spedita a servire qualcun altro. Mia madre mi afferrò per la mano, e salimmo scalino per scalino con chiara emozione. C'era una speranza per la nostra famiglia, grazie al matrimonio tra Jacaerys ed Helaena, che non si spaccasse il casato. La nostra dinastia era sopravvissuta al disastro, grazie a Daenys la Sognatrice, per cui non potevamo mandare all'aria anni e anni di storia e sacrifici.
All'interno una cupola altissima, che sembrava toccare il cielo. Una stella a sette punte e statue titaniche rappresentanti i sette Dei: il Padre, la Madre, il Guerriero, la Fanciulla, il Fabbro, la Vecchia e lo Sconosciuto. Vi era poi un altare, su cui un Alto Septon affiancato da mio fratello, i quali attendevano l'arrivo della sposa, accompagnata dal proprio padre. Il Re Viserys. Già gremito, nel tempio si respirava aria di festa, di auspicio. Tutti i presenti bisbigliavano emozionati, e i più anziani ignoravano le dicerie sul conto di Jace, il che mi rincuorò e non poco. Quando giungemmo accanto alla famiglia reale, Aegon fu il primo a saltarmi all'occhio: vestito rigorosamente di verde scuro, coi capelli ribelli, due anelli alle dita e le labbra rosse e gonfie. Mi si strinse lo stomaco a quella visione. Perché mai gli Dei avevano permesso a quell'uomo detestabile di insinuarsi nella mia mente?
"Issi ao sȳz?" «Stai bene?» domandò mio padre, nonostante fosse chiaro ad entrambi quanto in realtà si sentisse ferito dalla mia scelta di rimanere ad Approdo del Re. Mandai giù un grumo di amarezza e cercai di annuire. Non per compiacerlo. Per tranquillizzarlo. Lo avevo ferito e me ne facevo una colpa ogni secondo. "Nyke ȳdra daor pāsagon ao, yn sir ziry isn't se paktot naejot ȳzaldrīzes bē ziry" «Non ti credo, ma questo non è il momento adatto per parlarne» Poi le campane suonarono nuovamente, e la zia Helaena fece il suo ingresso sottobraccio del Re suo padre, più bella che mai, indossando un'acconciatura degna di essere chiamata tale. Quei filamenti d'argento splendevano sotto ai raggi del sole che penetravano dalle finestre. Infine il suo vestito, blu come il mare, sorprese sua madre Alicent, che dal matrimonio di mia madre aveva sempre sfoggiato il verde. "Possiamo cominciare" annunciò l'Alto Septon.
❝☼☾❞
[+𝟏𝟖] - 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐝𝐮𝐥𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 !
I festeggiamenti si erano spostati nella sala grande del trono, adibito perfettamente per l'evento. Cercavo mio fratello, per congratularmi con lui, quando a bloccarmi il passaggio, fu inaspettatamente Aemond. "Maelys," pronunciò freddo, accostandosi al mio orecchio. "Mio fratello ti cerca, dice che è importante" Le viscere mi si aggrovigliarono nuovamente al pensiero di lui e Talisa. "Non mi importa. Oggi è il giorno speciale di mio fratello-"
"E' urgente." concluse secco, facendomi cenno con la testa verso l'uscita. Deglutii a secco, alla ricerca di un viso amico a cui potessi appigliarmi. Ma sembravano essere improvvisamente tutti spariti, dissolti nel nulla. "Dov'è?" mi arresi, lasciando cadere le mie braccia lungo il busto. Aemond ghignò. "In biblioteca"
Che sfrontato, pensai. Lui a stento legge!
Lasciai il mio bicchiere di birra in mano ad Aemond e mi diressi spedita, col cuore in gola, verso l'uscita della sala del trono. Mi tremavano le gambe al solo pensiero, alla sola furia che una simile emozione potesse approfittarsi di me. Attraversai corridoi, sotto il sole pomeridiano, e quando finalmente giunsi alla biblioteca, quel pomello parve pregarmi di toccarlo. Di girarlo. Di aprire quella dannata porta. Spinsi la porta con una sola mano e ciò che vi trovai fu bizzarro. Aegon, seduto su un tavolo, con un libro sulle gambe e una coppa di vino al suo fianco. "Adesso sai anche leggere?" mi beffeggiai di lui, chiudendomi la porta alle spalle senza neanche considerare ciò che sarebbe potuto accadere in quella stanza. "Finalmente sei arrivata," mi rispose Aegon, alzando lo sguardo di scatto e lasciando cadere quel povero libro impolverato a terra. "Aemond diceva che era importante. Se puoi sbrigarti, vorrei tornare a festeggiare Jace ed Helaena"
Egli scese agilmente dal tavolo per venirmi incontro. "Credo ci sia stato un fraintendimento..con..Talisa" mormorò, perdendo tutta la spavalderia di qualche secondo prima. "E perché dovresti giustificarti con me?-" "Perché ho promesso a mio padre e agli Dei che ti avrei sposata. Io Talisa non l'ho toccata." Mi si bloccò il respiro, ma trovai comunque un filo d'aria per replicare. "Che sciocchezze stai dicendo?" feci per indietreggiare, ma cozzai contro una scaletta. "Sali quella scala," mi ordinò perentorio, mentre cercavo un appoggio per non crollare. "Smettila Aegon-"
"Sali sulla scala" rincalzò. Spaventata dal suo repentino cambio d'umore, obbedii e salii la scaletta senza neppure riuscire a vedere dove stessi mettendo i piedi. Giunta alla fine, in alto, lo sguardo di Aegon si fece malizioso. Non riuscii più a comprendere quei suoi maledetti repentini cambi d'umore, e non compresi neppure ciò che accadde dopo. Accennò al mio vestito, sfiorandolo con le dita e provocandomi una sensazione strana che faticai a riconoscere. I suoi occhi parevano chiedermi il permesso. Mi poggiai dolcemente alla scaletta, e quando le sue dita sfiorarono la pelle delle mie gambe, persi completamente il senno. Mi guardò nuovamente, persa in un estasi, in un mondo tutto nuovo, e attese che annuissi. Quando lo feci, le sue mani morbide si infilarono sotto l'abito per sfilarmi le calze fino alle caviglie. Alzò l'abito fino al mio busto, e si inoltrò tra le mie gambe quasi le conoscesse a memoria.
"Aegon-" balbettai, ma non feci in tempo a terminare la mia frase che la sua lingua cominciò a divorarmi. Mi strappò il respiro, con quella bocca che mangiava affamata, con quella lingua che si contorceva come un serpente sulla mia intimità, facendomi gemere per la prima volta ad alta voce. Le mie dita si strinsero maggiormente contro la scala, nella speranza di non cedere. "Aegon, aspetta-" ma le mie richieste confuse non furono accettate. Aegon, l'uomo che avevo odiato con tutta me stessa, mi stava portando all'orgasmo con la sua sola lingua. E lo fece, leccò con accuratezza le mie pareti fino al giungere del mio pulsante nucleo. Una sua mano si aggrappò con forza alla mia gamba, e con la testa leggera e la bocca spalancata per il piacere, mi rilasciai sulla sua lingua.
𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉
Questo capitolo un parto, ma ne è valsa la pena! Spero vi sia piaciuto, perché lo spicy è appena iniziato :)
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𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
Fanfiction❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...