𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑𝟒

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𝐭𝐡𝐢𝐫𝐝 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧 𝐯𝐢𝐞𝐰 (𝐀𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐮𝐫𝐫𝐢𝐥𝐞!)

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𝐭𝐡𝐢𝐫𝐝 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧 𝐯𝐢𝐞𝐰 (𝐀𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐮𝐫𝐫𝐢𝐥𝐞!)

"Sei sicuro di conoscere questi passaggi come dici?" sbuffò l'uomo riccioluto, mentre il cane al guinzaglio tirava con forza nella direzione opposta. Sembrava che persino quell'animale stesse cercando di opporsi in tutti i modi al fato che quelle persone avevano deciso di abbracciare. L'acqua nei sotterranei umidi gocciolava ad un ritmo costante, creando un eufonia di suoni che rasentava l'inquietante. "Ti dico di si, cazzo!" esclamò l'altro, col capo coperto da un cappuccio ed un espressione austera sul volto di mezz'età. "Uccideremo la puttanella e ci prenderemo i nostri soldi. Voglio fare un salto da Madame Sylvie e dalle sue ragazze a lavoro terminato" Entrambi si lasciarono trasportare da una risata divertita, prima di zittirsi nuovamente. "E adesso?" si bloccò l'uomo col cappuccio, puntando una torcia nei dintorni. Erano riusciti ad introdursi nel castello con successo, tuttavia i due sembravano non ricordare affatto da che parte andare per raggiungere le camere della sfortunata vittima. "I-io non capisco-"

"Il Principe ci ha promesso quei dragoni, e io li voglio! Cerca di ricordare la strada altrimenti ti ammazzo di cazzotti e mi prendo tutto il bottino" L'incappucciato cominciò a guardarsi intorno, nel pallone, mentre l'altro liberava il cane con un calcio di frustrazione. "Da quella parte. Si, credo si trovi da quella parte" Così ricominciarono a muoversi nei silenziosi corridoi dormienti della fortezza rossa, brulicando nel buio nonostante la misera torcia, lasciando di tanto in tanto trappole per topi con il solo scopo di non apparire sospettosi qualora qualche inserviente li avesse visti. "Avrebbe potuto dirci di più, quel mezzo sfregiato. Che cazzo ne so dove dorme la Regina?" sbuffò il riccio, arrancando finché la torcia non decise di abbandonarlo del tutto. "Aspetta, ma la Regina dorme con il Re! Come facciamo?"

"Razza di idiota, ci ha detto che lei lo evita come la peste e che il Re si è spostato nei suoi vecchi appartamenti!"

Ma il battibecco giunse al termine quando videro una figura snella e femminile che si dirigeva a chiudere la porta delle proprie stanze. Ed ecco che gli occhi del riccio si illuminarono di malvagità. Lasciò indietro l'incappucciato senza dire una parola e con scaltrezza si introdusse nelle camere della regina, non curandosi se l'altro lo seguisse o meno. La trovò in procinto di spegnere le candele, quando gli occhi della giovane fanciulla si spalancarono di terrore. "Voi chi siete? Che cosa ci fate nelle mie stanze?"

 La povera Maelys Targaryen non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi sola un giorno. Sola per davvero. Arretrò di qualche passo ben conscia che alle sue spalle c'era una balconata, e poi di sotto il vuoto. "Tu saresti la figlia della Canaglia?" domandò retoricamente l'uomo, quasi deluso alla vista della fanciulla. Troppo bella e delicata per essere la figlia di Daemon, secondo il suo pensiero. "Vi ha mandato mio padre?" la pelle della regina consorte stava cominciando a formicolare, e chiazze rosse cominciarono a spargersi sul suo viso e sulle sue braccia. C'era una speranza nel suo cuore che suo padre l'avesse perdonata. Ma quando l'intruso si aprì in un sorriso diabolico, Maelys si pentì di averlo chiesto. "Vedi.." mormorò "Il tuo papà ti vuole morta-"

"Ma che diamine?" si unì una terza voce, facendo raggelare il cuore della fanciulla. L'uomo col cappuccio afferrò il proprio complice e domandò senza mezzi termini. "E questa chi cazzo è?" Sangue, quello che aveva fatto irruzione, puntò il dito contro Maelys "E' la figlia di Daemon. E' lei che dobbiamo uccidere, idiota"

"Mio padre non lo farebbe mai," prese parola Maelys benché fosse terrorizzata. Si pentì di non essersi impegnata di più con la spada, si pentì di aver passato troppo tempo sui libri o a sollazzare con Moonfyre perché amava volare. Si pentì, ma non di essersi innamorata di Aegon. "Piuttosto che mandare dei sicari mi ucciderebbe con le proprie mani. La Canaglia non è un codardo,"

"A noi non frega assolutamente niente ciò che pensi" dichiarò formaggio, sguainando una daga grezza. "Tu morirai stanotte e niente potrà impedirlo," continuò Sangue, avanzando di qualche passo per far sì che Maelys arretrasse ulteriormente. A quel punto ella avrebbe dovuto scegliere tra la daga o il gettarsi di sotto. "Chi vi ha assoldato per davvero? Otto Hightower? La regina vedova? Chi?" ma mentre lo diceva, il sangue le affluiva alle guance e l'adrenalina le bruciava nelle vene. "Smettila di fare domande e io prometto che non soffrirai" La schiena dell'argentea cozzò contro la balconata di marmo, e il cuore le schizzò in gola. Se fosse saltata nel vuoto sarebbe morta sul colpo. Se avesse lasciato a Sangue e Formaggio di avvicinarsi l'avrebbero pugnalata.

 Paralizzata, Maelys cominciò quasi a rassegnarsi. Non era riuscita a dissuadere Aegon dal prendere il trono, non era riuscita a riconciliarsi con suo padre, non era riuscita a concepire un figlio. La sua intera esistenza stava perdendo ogni ragione di esistere. "Finirà in fretta" ripeté Sangue, ora più vicino. Poté quasi sentirne la puzza da quella distanza. Maelys si accovacciò, nascondendo la testa tra le gambe e pregò che quello fosse un incubo, che la realtà venisse inghiottita dalle tenebre della notte. Poi i passi si fermarono all'improvviso. "Il Principe Aemond manda i propri saluti"

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Riaprii dolorosamente gli occhi, confusa dalla presenza di tutta quella luce

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Riaprii dolorosamente gli occhi, confusa dalla presenza di tutta quella luce. Ero forse morta? Se così fosse stato, allora non era così male essere tra le braccia dello Sconosciuto. Misi a fuoco lentamente ciò che mi circondava, soltanto per rendermi conto che Aegon si era addormentato al mio capezzale, ed Alys Rivers stava trafficando con pentoloni ed erbe. Ricordavo a stralci, ero ancora molto stordita quando la strega si rese conto che ero sveglia. "Mia regina, credevo non vi sareste svegliata più" la sua voce era miele per le api, ricolma di sincera preoccupazione. "Lui è rimasto qui tutto il tempo," aggiunse, indicando Aegon con un cenno della testa. 

"Io non ricordo..cos'è successo..?" biascicai, faticando persino nel riconoscere la mia stessa voce. Così graffiante e roca da portarmi a credere di essermi scartavetrata la gola. "Siete stata attaccata da due uomini che volevano uccidevi. Sono arrivata giusto in tempo,"

Una chioma riccia. Un uomo coperto da un mantello. Ma certo! I sicari che stavano cercando di convincermi del coinvolgimento di mio padre. Non avrebbe mai osato infliggere tale dolore a mia madre. Mai. E soprattutto dopo la morte di Lucerys. "Come hai fatto a salvarmi?" domandai ingenuamente, soltanto per sentirmi rispondere con un sorriso ovvio "Sono una strega, vostra altezza."

Chinai nuovamente lo sguardo su Aegon, e sentii una stretta al cuore. Lui era rimasto lì accanto a me. Mi amava quanto io amavo lui. Ma un altro ricordo mi colpì all'improvviso. Uno più doloroso e difficile da accettare. Aemond aveva organizzato tutto. Aemond mi voleva morta. Lo stesso ragazzo che era cresciuto con me, ormai aveva smarrito la via. Si diceva che ogni volta che nasceva un Targaryen gli Dei lanciassero una moneta e il mondo attendeva col fiato sospeso di sapere su quale faccia sarebbe caduta. La grandezza oppure la follia. Aemond era la faccia di quella moneta, la faccia della follia. 

"So chi è stato a mandarli" mormorai. Ma Alys non sembrò sorpresa di sentirmelo dire. 

"Anche io Maelys, anche io"

𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉

Droppate le vostre opinioni :)

Secondo voi Alys Rivers potrebbe scoprirsi un'alleata di Maelys? Oppure è una calcolatrice? Eehehe

𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora