Valzer e farsetti occupavano ancora la mia vista e il mio udito quando fu calata la sera. E allontanatami dal banchetto, dove le mie sorelle mi avevano tenuto compagnia per un po', finalmente scorsi mia madre. Era affacciata nel corridoio proprio fuori dalla sala del trono, per cui dovetti scansarmi abilmente per non incappare in ballerini, coppie imbranate e nani. Si, a corte i nani intrattenevano con le loro piccole e corte e deformi gambette gli invitati, lanciandosi nella mischia e rischiando di essere schiacciati come mosche. Lucerys, probabilmente ritiratosi per la notte, in quel momento ne avrebbe riso. Ma era più di un semplice bambino. "Madre," mi annunciai, finalmente riuscendo a scorgere i suoi caratteristici occhi viola che i nostri antenati ci avevano tramandato. Non aveva un'aria contenta, a dir la verità, e da come mio padre fosse sparito, ne dedussi che ormai sapesse anche lei. "Cosa ti lega a questo posto, con esattezza? Perché sai, Jacaerys ed Helaena si trasferiranno a Roccia del Drago e tu rimarrai sola con Aegon, Aemond e Daeron. Giungono voci che ti voglia sposare, quella feccia di ubriacone. Ti conviene tornare a casa, Maelys"
Imperativa, mia madre a volte mi spaventava come quando ero una bambina. Ma adesso ero un'adulta. Adesso potevo prendere decisioni per conto mio: che fossero sbagliate o giuste, io e soltanto io ne avrei pagato le conseguenze. Ma davvero, cosa mi avrebbe tenuta legata ad Approdo del Re ora che zia Helaena sarebbe partita?
"Ti ha minacciato?" sbottò improvvisamente Rhaenyra, portandomi a sobbalzare. "Aegon? N-no, certo che no!"
"Allora rispondi alla mia domanda, perché non te la porrò un'altra volta. Sei la mia figlia maggiore, e occupi il mio cuore dal momento in cui sei venuta al mondo, perciò se non vuoi tornare a casa con me voglio saperlo."
E mentre i valzer alle mie spalle continuavano ad intrattenere gli ospiti, ripensai a Jace e al suo amore perfetto, a come ero cresciuta con salda lealtà verso mia madre, facendo da ponte da ambo i lati per tenere legata la famiglia. Così le afferrai saldamente le mani, con la devozione che solo una figlia può comprendere e le diedi la tanto agognata risposta "Per evitare lo squarcio, madre. Se resto qui, posso intermediare tra noi e loro. Vi amo sin dal primo giorno, non dubitate mai della mia lealtà"
❝☼☾❞
Più mi allontanavo da quei corridoi, più la musica si affievoliva, lasciando riposare le mie povere orecchie da ore ed ore di rumori e chiacchiericci. Ero stanca, drenata, ma nonostante ciò la fede che mia madre ripose in me dopo quella conversazione, mi diede il coraggio necessario per rimanere a corte. Non si trattava più soltanto di ciò che volevo io, a quel punto. Sapevo perfettamente che la tensione tra i "verdi" e i "neri" non sarebbe durata a lungo: sarebbe esplosa. Io avevo un compito difficilissimo tra le mani, ma con Aegon tra i piedi che cercava di sedurmi e di indurmi al piacere carnale, la missione si faceva sempre più difficile.
Entrai nelle mie stanze e mi liberai immediatamente dei tacchi e delle calze, alleggerendo il peso delle mie gambe. C'era una sola candela accesa che, come da abitudine, Brea lasciava per me ogni volta che mi ritiravo per la notte. Poi slacciai i bottoni del vestito, uno ad uno, finché questo con cadde ai miei piedi, lasciandomi esposta con la sola vestaglia da notte. "Che incantevole visione, Hūra"
Il cuore mi slittò in gola per la paura. Io conoscevo quella voce, e proveniva dal mio dannatissimo letto. "Che cazzo ci fai nelle mie stanze, Aegon!" esclamai, in preda ad un raptus a cui non avrei mai immaginato di cedere. "Non ti facevo così sconcia, mia luna." mi derise con la sua voce melensa. Mi portai all'istante le mani a coprirmi il seno, ma quando egli scostò le tende che lo nascondevano dalla mia vista, mi sentii morire. Aegon indossava soltanto delle brache, così sottili e leggere che una vista più affinata della mia avrebbe potuto scorgerne le grazie. "Per tutti gli Dei Aegon, cosa ci fai qui mezzo svestito?"
E il Principe rise della mia innocenza. "Dal momento che hai rifiutato le mie damigelle del piacere, sarò io stesso ad insegnarti l'arte dell'amore"
𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉
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𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
Fanfiction❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...