𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒𝟖

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Ero da poco tornata alla Fortezza Rossa, ma a dirla tutta non avevo desiderio di rientrare nei miei appartamenti

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Ero da poco tornata alla Fortezza Rossa, ma a dirla tutta non avevo desiderio di rientrare nei miei appartamenti. Preferii fare una passeggiata nel Parco degli Dei, godendomi il silenzio e gli ultimi ricordi positivi che avevo di Aegon. Sapevo che sarei dovuta partire prima o poi, dovevo solo trovare il coraggio di farlo. Ormai lui era parte di me, viveva nel mio cuore, e nonostante il nostro rapporto ci avesse distrutti completamente, faticavo a lasciarlo andare.

"Stasera si può vedere la Corona del Drago," dichiarò la femminile voce di Alys Rivers, introducendosi nel parco. Rivolsi lo sguardo al cielo e notai come le stelle andassero a formare una corona con punte simili a fiamme, mentre al centro c'era una stella più grande che rappresentava l'occhio del drago. Mi era sempre piaciuta l'astronomia, ma non aveva avuto molto spazio nella mia vita, se non per un racconto legato a quella particolare costellazione. Si diceva che fosse apparsa nei cieli di Westeros la notte in cui Aegon il Conquistatore domò i Sette Regni con i suoi draghi, e che le stelle avessero formato quella costellazione per celebrare la forza di Casa Targaryen e il suo diritto divino di governare sul continente occidentale.

"La leggenda narra che la costellazione brilli più luminosa nelle notti in cui un Targaryen sale al Trono, come segno di benedizione.." continuò la strega "E stasera brilla come non mai, Maelys"

Il pensiero che mia madre stesse per riprendersi ciò che era suo divenne quasi un sollievo. Ma avevo ugualmente paura. Paura per lei, paura per me, paura per Aegon. "Che cosa pensi significhi?" riposi lo sguardo su di lei, che mi guardava con la sua solita aria inquietante. E avevo tutte le ragioni di crederlo. "Ho una versione meno piacevole dell'interpretazione che hanno i Targaryen di questa storia" i suoi occhi verde stagno brillarono di pura sfida, come se mi stesse invitando a chiedere di più anche se la risposta non mi sarebbe piaciuta. La curiosità, tuttavia, ebbe la meglio su di me e nel tentativo di dimenticarmi dei miei problemi, lasciai che Alys mi abbagliasse con i suoi racconti.

"Due antichi cavalieri si affrontarono sull'Occhio degli Dei, mentre la costellazione Corona del Drago illuminava la notte. I cieli non avevano mai visto una battaglia simile prima d'allora. La leggenda narra che quando i due si fronteggiarono, le acque del lago cominciarono ad incresparsi e il sibilo del vento si palesò con voce umana. Nel momento culminante della battaglia le acque si tinsero di rosso e quando i cavalieri si colpirono entrambi a morte, nel cielo vi fu un'esplosione di fuoco che avvolse l'Occhio degli Dei. La terra tremò come se il mondo si stesse spezzando.." e l'inquietudine di quella leggenda mi pervase violentemente, costringendo la strega ad interrompere il racconto. C'era qualcosa di sbagliato in quella storia. "Non ci credo, è soltanto una vecchia storia per spaventare i bambini"

Alys si piegò in un sorriso. "E' un evento che si è concluso prima ancora che ti raggiungessi nel Parco, piccola Maelys. E ne verranno altri se saprai attendere con pazienza"

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Il vento sibilava violento contro i vetri colorati delle finestre, e continuò fino al mattino seguente, quando venni svegliata da Dyana, la quale bussava con insistenza alla porta delle mie camere

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Il vento sibilava violento contro i vetri colorati delle finestre, e continuò fino al mattino seguente, quando venni svegliata da Dyana, la quale bussava con insistenza alla porta delle mie camere. "Vostra Altezza!" esclamò, il tono di voce che non ammetteva repliche. Ero confusa dal cambio repentino del suo comportamento:  era sempre stata una fanciulla educata e a modo, che non aveva mai mostrato la propria agitazione. Nemmeno quando mi aveva pregato di non fuggire dal Fortino usando lei e Talisa come alibi. "Vostra Altezza, un fatto grave è accaduto" continuò piagnucolando, finché non fui costretta ad aprirle la porta spinta dalla paura.

Mi venne incontro con il volto sconvolto, i capelli scompigliati dalla corsa e la fronte madida di sudore. Sembrava proprio un'altra persona. "La corte è in subbuglio e vostro marito si è rinchiuso nella sala del concilio con Larys Strong impedendo a chiunque di entrare," a quel punto le viscere mi si ingrovigliarono dal terrore di non sapere cosa fosse accaduto. "Parla Dyana, parla!" e l'inserviente lo fece, parlò. Ma di certo non avrei immaginato di udire quelle parole fuoriuscire dalla sua bocca. "Il Principe Daemon e il Principe Aemond si sono battuti in duello sull'Occhio degli Dei, ed entrambi hanno perso la vita insieme ai loro draghi"

Una primitiva sensazione di sgomento fu il colpo finale, che mi spezzò completamente. Non solo Alys Rivers era in grado di predire il futuro, ma ne aveva conosciuto i fatti ancora prima che si compissero. E in quella che avevo considerato una leggenda di pessimo gusto, non c'era altro che la verità. Una verità che faceva male. Una verità in cui mio padre non esisteva più. Il coraggio che tanto stavo cercando era finalmente giunto, si era ramificato tra le pareti di un cuore che si era appesantito, donandomi la forza di decidere su due piedi che era finalmente giunto il momento di tornare a casa. Senza più voltarmi indietro, questa volta.

𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉

Ormai avrete capito che Alys non è complice di nessuno, se non di se stessa. Ed è dannatamente inquietante!





𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora