𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟒𝟎

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Una miriade di emozioni mi scorrevano dentro, eppure il volto che avevo difronte non ne dimostrò alcuna

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Una miriade di emozioni mi scorrevano dentro, eppure il volto che avevo difronte non ne dimostrò alcuna. Era granitico, scolpito in una bellezza senza fine. Rhaenyra era proprio lì, ma sembrava guardare qualcosa di lontano, e non me. "Madre," la chiamai, con voce rotta. Avrei voluto esserci nei momenti più importanti, a piangere con lei la perdita di Lucerys, a progettare la sua conquista al suo fianco. E invece avevo sposato l'uomo che l'aveva usurpata, fallendo nel mio compito di evitare lo squarcio.

La compostezza di mia madre tentennò dinanzi al mio flebile richiamo, ma ancora una volta rimase immobile e con la bocca serrata. Doveva sentirsi tradita, non l'avrei biasimata, ma se solo fossi riuscita a spiegarle forse avrebbe capito. "Mamma," insistetti, percependo gli occhi riempirsi di lacrime e la gola gonfiarsi impedendo all'aria di circolare. "Parlami, ti prego" tuttavia Rhaenyra spostò lo sguardo a terra, con le braccia incrociate sulla veste da notte, mentre le sue labbra si piegavano impercettibilmente in una smorfia di disappunto. "Ti ho delusa, è vero. Ma mai il pensiero di tradirti mi ha sfiorato. Sono stata una pedina del concilio finché Aegon non ha ceduto a me, dandomi l'autorità per punire Aemond e Ser Criston Cole. Non ti saranno più d'intralcio-"

"Hai idea di quello che abbiamo passato?" ribatté d'un tratto, scattando verso di me con una rabbia che non le avevo mai visto. L'avevo ferita a tal punto?

"Mentre sedevi come regina consorte e ti trastullavi con l'usurpatore per dargli un bambino, Lucerys è stato ucciso e Rhaenys è morta a Riposo del Corvo!" tale era il rancore nel suo tono di voce e nel suo cuore, che mi spezzai. Non potevo credere di aver perso anche lei. Non sarei mai riuscita a sopportare l'idea che mi odiasse. "Mi incolpi per essere stata usata, Madre? Io non posso avere figli. E' stato come aver perso una speranza che in realtà non ho mai posseduto. Ma tranquilla, Aegon non avrà eredi e tu potrai continuare la guerra senza interferenze."

Il suo sguardo si ghiacciò e si ruppe come vetro, dentro di me sentivo le schegge perforarmi fino a farmi sanguinare. Ma non volevo la sua compassione, volevo il suo perdono, volevo il suo amore.

"Sanno che sei qui?" mi chiese, con voce d'un tratto morbida, quasi si fosse resa conto di aver alzato troppo il tono. "Aegon mi ha concesso di venire, perché crede che meriti di risolvere con voi, e perché in fondo mi ama. Inoltre è l'unico a sapere che sono venuta, mi copre dal concilio"

Mia madre sospirò. "Scusa..Maelys, credevo di sapere su chi riversare il mio dolore, ma non sei tu a meritarlo. Quando sei rimasta ad Approdo del Re ero sicura che con la tua persuasione saresti riuscita ad evitare che si prendessero ciò che era mio, ma purtroppo i voltagabbana vivevano nell'ombra molto prima che tu nascessi."

Mi mordicchiai le dita, incapace di trattenere le mie lacrime. "Mi dispiace di aver fallito. Mi dispiace che Lucerys abbia dovuto subire le conseguenze delle azioni di altri, e mi dispiace di non essere stata accanto a te. Avrei voluto tornare molto prima e dirti che non ti avevo dimenticata, che leggevo le vostre lettere e che ero pronta a morire per evitare che le cose andassero in quella maniera. Ma sono solo una donna, e non basta"

Una folata di vento penetrò nella sala della tavola dipinta, facendo agitare le candele come serpenti e spazzando via le mie lacrime. Ma queste vennero sostituite da altre quando finalmente mia madre mi abbracciò. Fu come tornare bambina. Perduta nel suo profumo dolce, tra i suoi capelli soffici e nel suo calore di drago. "Mi sei mancata tanto mamma," piansi contro la sua veste, inzuppandola di lacrime inesauribili. Rhaenyra mi carezzò il capo, e la sentii essere scossa dai singhiozzi. "Anche tu bambina mia.."

Stretta in quell'abbraccio mi sentii completa, finalmente a casa. Poi un'altra voce si aggiunse alle nostre, facendomi come risvegliare dal torpore. "Maelys? Sapevo saresti tornata!"

Quella era la dolce Helaena, unica fidata amica con cui sapevo di poter essere me stessa quando al castello mi sentivo sola, diversa. Mia madre mi asciugò le lacrime con i polpastrelli, mi baciò la fronte, e poi lasciò che Helaena potesse salutarmi. "Ti faccio preparare la stanza," mi disse, prima di sparire nel buio della sala.

"Zia" mormorai, il mio cuore sfarfallante di gioia e di sorpresa. Era così bella, serena, nonostante l'aria satura di guerra, ed ero certa che fosse Jacaerys a renderla felice. "Io ho saputo che sei diventata madre..sono..si, sono al settimo cielo per te" ci stringemmo in un caldo abbraccio, prima di tornare a guardarci con sorpresa e incredulità. 

"Ho visto quello che ti ha detto Maestro Orwyle" commentò, stringendomi le mani. "Hai visto?" ribattei confusa. Helaena annuì. Crescendo insieme aveva manifestato comportamenti ambigui, da pura sognatrice, ma non credevo fossero reali. "Ti ha detto che sei sterile e che non potrai mai avere figli. Ma io non ci credo, sai? Vedo un bambino nel tuo futuro, Maelys." 

Mi sembrava persino assurdo che avessi un futuro, ma un bambino? Aegon e io saremmo forse riusciti a concepire?

"Quando tutto sarà finito avrai ciò credevi di aver perduto," concluse sicura, per poi tornare ad abbracciarmi.

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Sognai il vento d'estate sulla pelle, i ruggiti di Moonfyre che volava sul mare come un danzatore, e la risata bambinesca di Lucerys che si librava in aria quando gli solleticavo i fianchi

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Sognai il vento d'estate sulla pelle, i ruggiti di Moonfyre che volava sul mare come un danzatore, e la risata bambinesca di Lucerys che si librava in aria quando gli solleticavo i fianchi. "Sei felice?" udii la mia voce domandargli. "Sono in pace," mi rispose, strizzando gli occhioni blu sotto al sole. Poi mi svegliai, con una sensazione di vuoto nel petto e le lenzuola tutte sfatte, quasi cadenti. Era la prima volta che sognavo mio fratello dopo la sua dipartita. Era la prima volta in assoluto, che lo sognavo. Mi aggrappai con forza a quel sorriso, mi artigliai a quel sogno, e mi abbandonai col capo sul cuscino mentre la vita attorno a me scorreva.

"Principessa, vostra madre vi attende per colazione" bussò alla porta una cameriera, aprendola successivamente. Quando vi entrò, portava con se abiti puliti, il che mi portò a chiederle un bagno. 

Quando fummo a tavola, scoprii non solo la notizia di Baela che si era sposata con un lontano cugino, e di Rhaena che era stata mandata alla valle con i miei fratellini minori, ma conobbi il piccolo Maelor, figlio di Helaena e Jacaerys. "Bentornata a casa sorella," mi disse, accogliendomi senza alcun rancore. "Quanto tempo resterai?" aggiunse, imburrando una fetta di pane per Helaena. "Non lo so, a dire il vero. Speravo di raggiungere Daemon ad Harrenhal per parlare con lui prima di tornare ad Approdo del Re: Aegon non potrà coprirmi a lungo"

Seguì un silenzio spezzato dal cozzare delle posate sui piatti.

"Se potessi resterei per sempre, ma non posso" dichiarai con amarezza "Ho scelto di perseguire una strada e devo farlo fino alla fine, ma questo non vuol dire che vi volterò le spalle. Alla fine di quella strada ne imboccherò un'altra."

𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉

Buonasera :)

𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora