𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧
Aegon vide i suoi sogni infrangersi davanti ai propri occhi. Sentì il gelo pervadergli le ossa, ed un'assoluta sensazione d'impotenza abbracciarlo con forza. "Che stai dicendo?" balbettò con un filo di voce, discostandosi dal letto, soltanto per trovare conferma nel dolce volto di Maelys. "E' così, sono sterile." deglutì la fanciulla "Non incolpare te stesso per questo, ma se ti compiace appellati agli Dei. L'unico sbaglio di cui mi sono macchiata è stato quello di tenerti all'oscuro," Avvolta da quella coperta, sua moglie si mostrava arresa, e a dimostrarlo quei bellissimi occhi ametista ora contornati dal rossore e dalle lacrime secche. "Pensi che a me importasse così ardentemente soltanto dell'erede? O che cerchi qualcuno su cui sfogarmi? Tu mi hai fatto scoprire altre vie, altre possibilità, e quella di avere un bambino insieme che ci somigliasse era una visione bellissima.."
Maelys scosse la testa con le labbra tremanti. "Cosa avremmo potuto dare a quella creatura dopo le scelte che hai deciso di compiere contro mia madre? Dopo la morte di Lucerys, oltretutto! Ho un dovere e ho intenzione di rispettarlo, ma non andrò mai contro la mia morale soltanto perché Aemond vuole giocare a fare la guerra. Se si arriverà a dover scegliere, sai già quale decisione prenderò" Il Re allora non poté far altro che appigliarsi a quel minimo di orgoglio che aveva lasciato da parte, e dopo aver finalmente compreso che il loro legame non avrebbe mai avuto un lieto fine, se i verdi non si fossero arresi, decise di punire se stesso. "Ti faccio preparare un bagno, e domattina presiederai al concilio. Ho bisogno di te al mio fianco" poi tornò ai suoi appartamenti, e come un bambino privato dell'affetto della propria madre, scoppiò a piangere.
Singhiozzi violenti gli scossero il petto, strappandogli il respiro. Aveva una pietra preziosa tra le mani e non sapeva come trattarla senza farle del male; aveva in pugno un potere che non poteva più controllare perché si era lasciato ammaliare dall'avidità di altri uomini. Alicent, facendo capolino silenziosamente dalla porta, lo vide in quello stato ma non ebbe il coraggio di confortarlo. Perché mai lo aveva fatto, e mai avrebbe saputo come fare. Non era stata una buona madre con lui. Lo lasciò lì, solo, illuminato da una semplice candela mentre dava sfogo a tutto il suo dolore con le mani a coprirsi il viso.
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A quel concilio ero presente, ma soltanto col mio corpo. La mia mente non c'era, seguiva pensieri autodistruttivi e si distraeva pur di non dover affrontare la realtà. Aegon in qualche suo assurdo modo mi amava, ma quell'amore non sarebbe bastato se avesse deciso di continuare a perseguire quella strada disseminata di follia. Soprattutto perché Aemond aveva le redini più di quanto mi piacesse ammettere. E la straniera, poi, gli stava di fianco continuamente. Non lasciava mai quel posto, e spesso e volentieri gli sussurrava cose all'orecchio. Probabilmente era una strega. E me ne convinsi quando cominciai a vedere ombre sfuggenti, e a sentire lamenti provenire da sotto al tavolo. "Figlia ingrata!" sopraggiunse in aggiunta la voce dura di mio padre. "Sconsiderata, ci metterai tutti a morte!" Era così reale che per poco non sobbalzai. Rialzai lo sguardo e rimisi a fuoco dove mi trovavo, cominciando a sentire stralci di conversazioni provenienti dalla saggia e manipolatrice bocca di Otto Hightower.
"La pretendente non attaccherà," dichiarò sollevato "E' più astuta di quanto tu abbia potuto pensare, nipote" ed Aemond roteò l'occhio sano al cielo, senza però proferire parola. "Dobbiamo agire con cautela, Vostra Altezza" si rivolse ad Aegon, il quale giocava con la pallina situata sulla tavola facendola roteare. "E che cosa suggerisce il Primo Cavaliere?" replicò con voce distante, roca, come se avesse urlato tutta la notte. Otto si alzò in piedi e raggiunse la mappa con delle calamite, le posizionò e poi cominciò a spiegare ciò che aveva in mente. "Prenderemo prima Harrenhal, per stabilire un luogo d'incontro ed avere il controllo su un possibile attacco di conquista, mentre convinciamo i lord delle terre dei fiumi ad appoggiarci. Larys, quel castello è tuo. Hai abbastanza denaro da finanziarci,"
Ma, prima che il maestro dei sussurri potesse intervenire, il Guercio si intromise, alzandosi dalla sedia per raggiungere suo nonno. "Un castello cadente può aspettare. Io propongo di attaccare fortini minori, conquistarli e rivoltare tutti i lord che presidiano nel concilio di Rhaenyra. Lei sarà costretta ad attaccarci in campo aperto"
Urtai con un pugno il tavolo, satura della sua sfacciataggine. "Ho udito abbastanza da parte tua. Con quale presunzione osi parlare in questo modo dinanzi a me? Dovresti essere punito per aver ucciso il fratello della tua Regina, e invece te ne stai qui come se avessi autorità per parlare. Ricorda che non sei il Re, e che per quanto lo desideri, non lo sarai mai."
Punto nell'orgoglio, Aemond non mi rispose. Si limitò ad indurire la mascella e a tornare al suo posto. "Lascerò che mio marito decida, io qui ho finito" conclusi, abbandonando la tavola e dirigendomi verso l'uscita, quando Alys Rivers, la strega, si accomiatò dal concilio per seguirmi fuori. Camminai abbastanza da allontanarmi da quella stanza, sicura di essere seguita, e quando mi fermai, alle mie spalle la donna dai capelli corvini mi fissava con due occhi verdi e profondi. "Vostro padre è il vostro più grande cruccio, Maestà" dichiarò con convinzione. Ma certo, aveva sbirciato tra i miei pensieri e aveva giocato con loro, mostrandomi ciò che avrebbe potuto ferirmi. "Lui non capiva perché fossi così ostinata a rimanere qui. Lontana dalla famiglia, dall'affetto e dal calore di Roccia del Drago. Quando ho sposato Aegon ho capito che per lui ero morta, almeno finché..-" e la lettera nascosta nelle rose mi tornò alla mente.
"Tu ami Aegon?" domandò a bruciapelo, abbandonando l'etichetta. Il suo gufo spuntò all'improvviso per raggiungerla, posandosi sulla sua spalla. "Non lo so," dichiarai. "Invece si che lo sai. Lo ami, anche se non dovresti. Anche se non vorresti."
𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉
Alys la voce della verità <3
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𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]
Fanfic❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...