𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟗

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Nella stanza era calato il gelo

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Nella stanza era calato il gelo. Sulla mia pelle sembrava quasi di percepirlo, come se avessero spalancato le finestre all'arrivo dell'inverno. Lo shock tuttavia era passato in secondo piano quando io e Maestro Orwyle ci guardammo in faccia, l'uno incerto su come agire. L'idea di non poter avere figli mi appariva triste, ma che futuro avrei potuto dare loro con un uomo come Aegon? E anche se fossi stata fortunata da sopravvivere al conflitto, chi mi avrebbe sposata una volta saputo della mia sterilità?

Mi rimisi in piedi con dolore, le fitte al ventre ancora avvilenti. Poi mi schiarii la gola e feci in modo che il Maestro comprendesse e afferrasse le mie parole, perché non le avrei ripetute una seconda volta. "Il Re non dovrà saperlo," dichiarai fermamente, ma egli – che si era già auto proclamato condannato – scosse la testa. "Mia Regina, prima o poi si insospettirà. Quando non vedrà il vostro ventre crescere, si farà delle domande. E verrà da me per avere risposta."

"Sei un brav'uomo, ma appoggi la causa sbagliata.." sospirai con amarezza. Eppure l'uomo dalla pelle cacao chinò il capo con occhi acquosi. "Mi lusingate, Vostra Altezza-"

"Ad ogni modo sono pronta a correre il rischio. Aegon non avrebbe motivo di prendersela con te, pertanto manterremo il segreto fin quando non sarà necessario, e quando il giorno arriverà mi farò carico delle mie responsabilità."

❝☼☾❞ 

A visita terminata l'unica cosa che desideravo era rimanere da sola

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A visita terminata l'unica cosa che desideravo era rimanere da sola. Magari scrivere a mia madre, anche se dubitavo sarei riuscita a recapitarle la lettera. Sentivo l'estrema esigenza di parlarle di come mi sentivo, nonostante avessi percorso una via sbagliata e dovevo accettarne le conseguenze, come mi aveva fatto comprendere mio padre ancor prima di sposare Aegon. Ahimè, non appena rientrata nelle mie stanze non solo trovai Brea intrappolata in una conversazione con la Regina Madre, ma anche Aegon che si faceva scivolare vino in gola come acqua fresca. La cosa non mi piaceva affatto.

Quando mi videro, Alicent scattò in piedi con preoccupazione. Non per me, per il bambino. Aegon invece posò la coppa e mi venne incontro con una falcata: aveva gli occhi arrossati ma dubitavo fosse per le lacrime. Era brillo. "Mia luna," biascicò infatti, afferrandomi per le spalle, mentre il suo alito che sapeva d'alcol mi si infrangeva sul volto facendomi arricciare il naso. "Sei ubriaco in pieno giorno?" ma anche se avessi voluto sfogare tutta la mia frustrazione, le lacrime non sarebbero bastate. "Cos'è successo? State bene?

Mi si strinse lo stomaco a quella domanda. No, non stavo bene. E no, non eravamo in due. Solo io e la mia sofferenza. "Perdite. Sono più comuni di quel che credi, marito." lo liquidai freddamente, chinando il capo quando la Regina Madre si avvicinò per assicurarsi la mia incolumità. "Abbiamo fatto fatica a terminare con il concilio, oggi. Aegon è corso qui non appena si è deciso che Aemond volerà a Capo Tempesta per stipulare un patto matrimoniale, per l'appoggio alla casata." Anche in quel momento sembrava non perdere tempo nel rammentarmi dell'imminente frattura. Delle persone che avrebbero sofferto, dell'ovvio contrattacco di Rhaenyra alla ricerca di alleanze e formazioni di eserciti. Improvvisamente la voglia di tornare a casa, quella che per anni avevo creduto non fosse la mia, divenne percepibile e incontrastabile. Però non potevo. Avevo scelto io quella strada, e dovevo proseguirla fino alla fine, non importava cosa avrei trovato una volta giunta.

"Un po' di riposo non potrà che farmi bene, Maestà. Tuttavia presiederò ai concili ed esigo essere informata qualora qualcuno decidesse di agire di testa sua. Adesso faccio parte anch'io della ruota,"

𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉

D'ora in poi ci sarà molto angst, temo :(

𝐀𝐄𝐆𝐎𝐍'𝐒 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌 [𝐀𝐞𝐠𝐨𝐧 𝐈𝐈 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora