❝Avevo sempre detestato Aegon. Dalla sua fossetta sul mento, a quei suoi capelli ribelli e corti; dalla sua insaziabile ebbrezza, al suo ingiusto fascino; dalla sua ingordigia di donne al suo scarso senso del dovere. Ma era giunto un giorno in cui a...
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Il mattino seguente io, Aegon e la regina Alicent accorremmo alle mura del castello, vicino alla strada principale della città, a causa del frastuono dei popolani e di zoccoli che galoppavano e che si avvicinavano sempre di più. A quel punto la battaglia a Riposo del Corvo doveva essere finita, e in qualunque modo fosse andata, Rhaenys era sola e probabilmente non sarebbe più tornata a casa. Ma quel pensiero passò in secondo piano quando un grande carro apparve, trasportando qualcosa di molto pesante. Mi sporsi oltre il parapetto per vedere meglio, ma me ne pentii all'istante. La grande testa di un drago oscillava leggermente urtata dai fossi della strada, mentre veniva trasportata; la testa di un drago che conoscevo sin da quando ero una bambina. Mi irrigidii irrimediabilmente alla vista di quella che un tempo era stata la regina rossa. Un drago bellissimo, appartenuto alla Principessa Alyssa, madre di mio padre, e poi alla regina che non fu.
"Osservate il drago traditore Meleys!" urlò Ser Criston, apparendo a cavallo di fianco ad Aemond, emaciato e con la guancia sfregiata coperta da una grossa benda. Il fuoco di Moonfyre doveva averlo sfiorato. "Osservate la fine che giunge ai traditori!" continuò il cavaliere, sorprendendosi di ricevere dissensi da parte della gente e non un accoglienza da vincitori. Come poteva un drago conoscere tradimento? Quali colpe poteva avere una creatura antica se non quella di essere costretta ingiustamente alla guerra?
"Io non posso guardare," sibilai, percependo la bile risalirmi in gola. Come osavano profanare il simbolo di Casa Targaryen?
"Maelys.." balbettò Aegon, afferrandomi per un polso impedendomi di fuggire. "Io..non avevo idea..devi credermi" e per un momento mi parve che i suoi occhi disperati e le sue labbra dicessero la verità. "e come potevi.." replicai aspramente, con la pelle accapponata dall'orrore e dal cuore spezzato dalla scoperta della morte di Rhaenys. Non era così che dovevano andare le cose, ma ormai ci si era spinti troppo oltre per retrocedere. Dovevo fare qualcosa, dovevo punire Ser Criston Cole ed Aemond, anche se quello avrebbe rivoltato contro di me l'intero concilio.
"Raduna il concilio, Aegon. E' il momento che tuo fratello conosca qual è il suo posto"
❝☼☾❞
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La sala era nel silenzio, tutti erano al loro posto, ma il ghigno di sfacciataggine che indossava Aemond e quello fiero che invece sfoggiava Criston Cole mi fecero rivoltare le viscere e bruciare il sangue. "Quando ho sposato Aegon sapevo a cosa andavo incontro, al sacrificio di dover rinunciare alla mia famiglia..Mi sono detta che avrei potuto farcela, e fino ad oggi ho sempre fatto il mio dovere.." quando presi parola, se possibile, persino Otto Hightower decise di ammutolirsi nel suo ombroso silenzio.
"Ma adesso è stato valicato un confine troppo sottile e non sono disposta ad accettarlo. Sappiate che se necessario non esiterò ad usare la mia autorità." continuai. Ma nonostante Aegon cercasse di calmarmi, carezzandomi una mano, quel gesto non fece che farmi infuriare ulteriormente. Scattai in piedi, sbattendo le mani sul tavolo e cercando lo sguardo di Aemond, che trovai subito. "Avete la minima idea di che cosa significhi mostrare la testa mozzata di un drago dinanzi al popolo? E' come far capire ad un bambino come si afferra una penna d'oca! Avete reso noto a chiunque che persino i draghi possono essere uccisi! E profanare il nome di Casa Targaryen in questo modo, poi!"
La rabbia aveva avvolto ogni cellula del mio corpo, ogni fibra, e pulsava dolorosamente come una ferita aperta. Alicent si mostrò arresa al mio volere, forse per la prima volta da quando ero diventata Regina e consorte di Aegon. "Sono la figlia di Daemon Targaryen, sono la vostra regina, ed oggi voi obbedirete a me"
Ma Aemond ebbe da ridire su tutto, sputando su ciò che un tempo eravamo stati. Alys Rivers, al suo fianco, non prese le sue difese né tentò di giustificarlo. Quella donna era un enigma per me. "Hai fallito sin dall'inizio nel tentativo di omologarti a noi. Tu non hai alcun potere decisionale e mai lo avrai-"
"Invece ce l'ha!" tuonò Aegon, alzandosi anch'egli come a mostrare ch'eravamo uniti più che mai. "Maelys Targaryen è la vostra regina, e ogni sentenza che emetteranno le sue labbra sarà eseguita senza alcun ricorso da parte vostra"
Il Guercio si zittì, scottato dalla nostra forza.
"Ser Criston Cole," annunciai gelida, nonostante l'ira che bruciava nel mio petto. "Ti assolvo dai tuoi doveri, e ti spoglio di ogni titolo. Sarai mandato alla Barriera come guardiano della notte" il cavaliere si irrigidì, stringendo i braccioli della sedia sotto di se fino a far diventare bianche le sue nocche martoriate. "Aemond Targaryen," e il capo della regina madre si voltò nella mia direzione, mostrandomi senza alcuna vergogna l'improvvisa paura che le mangiava il fegato. "Da oggi in poi non avrai alcun ruolo in questa guerra e ti sarà vietato lasciare la capitale..a meno che tu non voglia la morte. Da come Maestro Orwyle mi ha reso noto, prima di riunirci in questo concilio, Daemon Targaryen ha conquistato Harrenhal e il castellano si è inchinato a lui. Rhaenyra Targaryen invece ha nuovi cavalcatori di draghi e si aspetta di essere sfidata dalla vostra sfacciataggine,"
Tornai a sedermi, sentendo la linfa del potere scorrere nelle mie vene e un sorriso soddisfatto piegarmi le labbra.
"Maestà-" si intromise Otto, ma lo interruppi ancor prima che potesse continuare. "Primo Cavaliere, non mi sembra che ad Aemond siano stati tolti titoli. La sua punizione è fin troppo leggera, non credi?" Egli si zittì con un sospiro. "Molto bene," concluse Aegon, intrecciando le nostre mani sotto al tavolo "Il concilio si riunirà nuovamente domattina per le nuove disposizioni."
𝐒𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨 𝐀𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ✉
Mi mancherai, impavida Rhaenys 💔
(Grazie di cuore per le 16mila letture, significano tanto per me!)