Prologo
E così ci siamo.
"Andrà tutto bene" continua a ripetermi mia madre mentre ci allontaniamo dal banco delle informazioni.
Siamo all'aeroporto. Il grande giorno è finalmente arrivato. Il giorno in cui lascerò la mia casa per andare ad intraprendere probabilmente l'esperienza più emozionante della mia intera vita. Sono pronta. Ma allora perché ho anche questa gran fifa che sta per farmela fare addosso?
"Ehi hai capito che ho detto? Andrà tutto per il meglio, coraggio!" continua a dire mamma visto che prima non ha trovato una risposta.
Annuisco semplicemente con la testa. Ripensandoci, da quando siamo scese dalla macchina, non ho praticamente spiccicato parola. Vorrei, ma sento che se apro bocca potrei mettermi a urlare. Così cerco di stare zitta.
"Allora.." fa mia madre rompendo il silenzio "tra quanto parte precisamente il volo?"
Accidenti, una domanda diretta. Devo per forza parlare.
Do un'occhiata veloce al mio orologio da polso e poi al biglietto che sto stringendo a morte nell'altra mano.
Deglutisco e rispondo: "Mancano ancora quaranta minuti". Ecco lo sapevo, la mia voce risulta tutta tremolante e ora si capisce che ho paura. Il mio tentativo di sembrare una sicura di sè e con la situazione completamente sotto controllo fallisce miseramente.
Mia madre mi sorride dolcemente e poi mi abbraccia.
"Oh Amy, Amy." mi dice con voce premurosa "Stai tranquilla, è normale che sei un po' nervosa. Non c'è niente di male" Un po' nervosa?! Chi io? Non credo proprio.
Provo a ricambiare il sorriso ma ho l'impressione che sia uscita solo una strana smorfia, visto che mia madre sembra sul punto di mettersi a ridere. Io sto per avere un collasso e a lei viene da ridere. Bene, ora viene da ridere un po' anche a me. Più che altro è una risatina nervosa.
Questa volta sono io che prendo l'iniziativa e riabbraccio forte mamma. Mi viene una gran tristezza. Come farò senza di lei tutti questi mesi?
Lei sembra leggermi nel pensiero "Non ti devi preoccupare. Se qualcosa non va lo dici a papà e puoi tornare a casa quando vuoi. ok?"
"Ok" mento. Ormai conosco come sono fatta. Devo sempre dimostrare a me stessa che sono in grado di fare ciò che voglio da sola. Lasciare perdere tutto alla prima difficoltà mi farebbe sentire come se mi fossi arresa, quindi una volta arrivata dovrò per forza andare fino in fondo a questa storia. A proposito.. le cose stanno così:
Il mio nome è Amelia, ma tutti quanti mi chiamano Amy, e ho diciannove anni. Da sempre vivo a Roma con mia madre Rossana. I miei si sono separati quando ero piccola ma fortunatamente sono sempre rimasti in rapporti abbastanza buoni. Mio padre Daniel fino a qualche tempo fa era un semplice impiegato ma la ditta per cui lavorava è fallita ed è rimasto senza lavoro. Per un periodo sembrava passarsela male ma poi, grazie all'aiuto di un suo amico, è riuscito a trovare una soluzione. Entrambi sono riusciti ad entrare nel mondo dello spettacolo. No, non cantano né ballano, però aiutano quelli che lo fanno. In altre parole, all'avvio di una nuova produzione, vengono assunti come membri dello staff. Dopo svariato tempo, facendo esperienza seguendo i concerti di cantanti italiani ed eventi locali, finalmente è arrivata un'opportunità più unica che rara. Mio padre seguirà il Where We Are tour dei One Direction! La lingua per fortuna non è un problema, né per lui e né per me. Mio nonno paterno è americano ed è venuto ad abitare in Italia solo per poter sposare mia nonna. Ci tiene molto alle sue origini oltreoceano e così ha insegnato l'inglese a mio padre fin da piccolo, che poi l'ha insegnato a me. Inoltre abbiamo sempre cercato di rimanere in contatto con i nostri parenti di quel ramo della famiglia che vive ancora in America, quindi rimaniamo sempre esercitati con la lingua straniera. Siamo praticamente bilingue. Grazie a questa nota sul suo curriculum era praticamente questione di tempo che riuscisse ad unirsi a un tour di portata internazionale. E che tour! Come molte mie coetanee sono follemente innamorata dei One Direction. Anche se spesso ascolto anche un genere di musica molto più rock. Diciamo che in realtà ascolto un po' di tutto. Per questo sono molto curiosa di ascoltare anche quei 5 Seconds Of Summer, la band che aprirà i loro concerti.
Ora però veniamo a me. Ho finito la scuola da più di un anno e non ho assolutamente idea di cosa fare della mia vita. Ho solo sempre saputo che non volevo rimanere qua a fare le solite cose. È come se mi fossi sempre sentita in trappola. Quello che realmente voglio è l'indipendenza e ora finalmente sto per ottenerla. Con la raccomandazione di mio padre ho la possibilità di entrare anch'io a far parte dello staff di questo imminente tour. Mio padre non si era mai proposto di aiutarmi a trovare lavoro, forse mi reputava troppo piccola. Evidentemente adesso ha cambiato idea. Oppure gli facevo solo troppa pena. In ogni caso ora sto per girare il mondo. È vero ho paura, eppure allo stesso tempo non potrei sentirmi più felice di così.
In questo momento io e mia madre siamo sedute su delle poltroncine ad aspettare che si faccia l'ora della partenza. Sento un bip provenire dal mio cellulare. È un sms da parte di due mie amiche:
<Ehi anche se ci siamo già salutate stamattina volevamo augurarti ancora buona fortuna. Non ti scordare di chiamarci spessissimo! Ci mancherai tanto, ma siamo anche contente per te. Ti vogliamo bene, ricordalo sempre <3 Da: Alessia e Chiara>
Sorrido e sospiro allo stesso tempo, mi mancheranno anche loro.
"Ora che ti sei un po' rilassata.." esordisce mia madre. Davvero mi sono rilassata? Non me ne ero accorta.
La vedo estrarre un pacchetto dalla borsa. Si tratta di una scatolina rettangolare racchiusa in una carta regalo con una fantasia molto carina con delle stelle marine, lei sa che amo il mare. C'è anche un fiocchetto blu, il mio colore preferito. A mia madre piace proprio occuparsi di dettagli che nessun altro noterebbe. È uno dei motivi per cui le voglio così bene.
"È per te. Un piccolo regalo per la partenza" mi porge il pacchetto con entusiasmo.
"Grazie mamma, che pensiero carino" rispondo sorridente.
"Ringraziami quando l'avrai aperto" dice tutta soddisfatta.
Eseguo l'ordine e scarto la carta. Non ci posso credere.. è una fotocamera nuova! Intendo dire: è una fotocamera professionale nuova. Una di quelle con tantissimi megapixel e un obiettivo gigantesco, non come quel catorcio che stavo per portarmi appresso.
"Oh non può essere vero! Quanto l'avrai pagata!"
Lei fa un gesto con la mano come per dire: suvvia, che vuoi che sia! Ma io so invece che deve esserle costata molto. Noi non ce la passiamo troppo bene finanziariamente, in parte sono contenta di partire anche per questo. Non voglio più essere un peso, posso badare a me stessa d'ora in poi.
"Grazie grazie grazie!" le getto le braccia al collo fuori di me per la contentezza.
La fotografia è una delle mie più grandi passioni. È la forma d'arte che ho scelto per esprimermi. Scegliendo l'inquadratura, modificando i colori, i toni e la luce, posso mostrare come io vedo il mondo. Secondo la mia prospettiva. Ho frequentato svariati corsi per migliorare ma non mi sono mai potuta permettere uno strumento come quello.
" Grazie a quella, quando tornerai potrai mostrarmi tutto ciò che ti è capitato. Non dimenticare di fotografare ogni cosa, mi conosci vorrò sapere tutti i dettagli".
"Lo farò mamma" le sorrido.
I minuti trascorrono in fretta, troppo in fretta. Improvvisamente la voce dell'altoparlante richiama l'attenzione dei passeggeri informandoli che l'aereo è in prossima partenza. Il mio aereo. Non avevo fatto in tempo a calmarmi un po' che ora tremo di nuovo come una foglia.
"Credo sia il tuo momento cara" dice teneramente mamma.
Ci alziamo e lei mia aiuta a caricarmi addosso i bagagli. Mi da un abbraccio e un gran bacio sulla fronte. Ricambio il saluto e mi incammino. Percorro un tratto di strada a grandi falcate facendo lo slalom tra la gente. Mi volto un'ultima volta a guardarla e la saluto con la mano. Poi mi rigiro e non mi guardo più indietro.
Ci siamo. Come dice lei: è arrivato il mio momento. Da adesso in poi sono padrona di me stessa.
Prima tappa del tour. Arrivo Sud America.
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Secret Love - Ashton Irwin
FanfictionPer Amy lui non è Ashton Irwin dei 5SOS.. per lei sarà sempre e soltanto Ash, lo stupendo ragazzo del quale si sta pian piano innamorando. Eppure farà del tutto per ignorare i propri sentimenti. Si sa che questo genere di cose vanno sempre a finire...