Capitolo 35

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"Who are they to try to put us down? Had enough of what they say. Sick and tired of all their games. Stand up and sing it with me now..."

"She ran away to chase her dreams. And they said she wouldn't make it far. She took a chance and packed her bags. She left town and didn't look back..."

"So save me from who I'm supposed to be. Don't wanna be a victim of authority. I'll always be a part of the minority. Save me from who I'm supposed to be. So tell me, tell me, tell me what you want from me. I don't wanna be another social casualty"

(5 Seconds Of Summer –Social Casualty) 


"Sveglia piccola dormigliona!"

Apro gli occhi. Mi ritrovo davanti Spencer che cerca di farmi alzare. Faccio come mi dice, un po' disorientata. Poi mi rendo conto di avere un gran mal di testa. Come mai? Ah già. Di botto mi piombano in mente gli episodi della sera precedente.

Ringrazio Spencer di avermi accudita e me ne scappo in bagno. Ho bisogno di un momento in solitudine per riflettere. Mi fermo davanti allo specchio e recupero le informazioni che il mio cervello sta tentando di comunicarmi. Per ognuna devo capire se si tratta di sogni o realtà. Ad esempio, le parole di Ashton a proposito di un nostro presunto futuro bacio: realtà. Mi ricordo tutto. In genere sono una che non regge bene l'alcool ma fortunatamente non ho grossi problemi di memoria. Una parte di me dice che a questo punto avrebbe anche potuto baciarmi, ma alla fine è andata meglio così. Magari avrei ricordato il fatto ma non la sensazione.

Mi sento agitata, cosa gli dirò oggi quando lo vedrò? Sono sicura che lui pensi che io non ricordi niente. Altrimenti non si sarebbe mai spinto a dire una frase del genere. 'Perché quando ci daremo il nostro primo bacio.." il cuore prende a battermi all'impazzata.

Basta, sto impazzendo. Esco dal bagno e finisco di prepararmi nella camera di Spencer, sotto il suo sguardo indagatore. Sta aspettando che le parli di quanto accaduto ieri.

"Amy, mi dispiace tanto" se ne esce all'improvviso.

"Per cosa?"

"Ma come? Sono stata io a spingerti a bere. Non avrei mai dovuto, guarda che è successo" sembra mortificata.

" Non dire stupidaggini. Tu non hai fatto niente di male. Volevi solo che la tua amica pensasse a divertirsi per una sera. Poi sono io che ho esagerato, non devi sentirti in colpa per questo" mi dispiace che si senta responsabile, io non ce l'ho affatto con lei. Non ci avevo minimamente pensato alle cose assurde di cui si è appena accusata.

"Allora siamo apposto?" dice più rilassata.

"Ma certo" rispondo e lei mi sorride. Io vado ad abbracciarla e le sussurro: "Sciocchina" in tono buffo per farla mettere a ridere.

*****

Quella mattina raggiungiamo lo stadio abbastanza presto. Non ho ancora incontrato i ragazzi. Cerco di lavorare senza parlare troppo nemmeno con gli altri dello staff. Ho voglia di starmene un po' per i fatti miei.

Esco sul palco per sistemare alcune attrezzature e decido di rimanere un po' lì, approfittando della solitudine del luogo. Mi siedo sul bordo con i piedi a penzoloni nel vuoto e fisso un punto imprecisato davanti a me.

"Ehi, sapevo che ti avrei trovata qui. Che ci fai tutta sola?" mi volto e vedo Ashton venirmi incontro.

"Rifletto" rispondo vagamente.

"Posso farti compagnia?" alza il braccio per mostrare che tiene in mano un paio di lattine di una qualche bibita.

"OK". Non sono sicura di volere gente intorno al momento, ma lui è forse l'unica persona per cui farei volentieri un'eccezione.

Secret Love - Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora