Capitolo 44

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Passano alcuni giorni, e io ed Ashton siamo riusciti a trovare una specie routine. Ogni volta che siamo in presenza di altra gente, ci comportiamo in maniera assolutamente normale, ridiamo e scherziamo come abbiamo sempre fatto, ma non sembriamo nulla più che amici. Ogni tanto io lo vado a trovare in camerino, anche se spesso ci sono il resto dei ragazzi con lui. Ma la cosa non mi dispiace, è comunque rassicurante poter stare in compagnia di persone con cui puoi abbassare la guardia, con le quale non sei costretto a fingere.

Però per la maggior parte del tempo, cerchiamo di ingegnarci per trovare qualche sistema che ci permetta di rimanere un po' da soli. Ci sono delle volte in cui Ash è così imprevedibile. A volte cammino tranquillamente per i corridoi del backstage, quando lui mi coglie di sorpresa e insieme ci nascondiamo in qualche stanza vuota, lontani da occhi indiscreti. Invece la notte, spesso lui si intrufola in camera mia e io di certo non mi lamento. A parte gli scherzi, è così bello addormentarsi sempre tra le braccia di qualcuno.

*****

Ora sto nella hall dell'albergo. Noi dello staff stiamo sistemando i bagagli perché tra un paio d'ore partiamo.

A un certo punto vedo la piccola Rebecca corrermi incontro. È poco più di una ragazzina ed è sempre così solare, mette allegria parlare con lei.

"Amy, 'tu sai chi' mi ha detto di portarti questo" mi porge un bigliettino ripiegato su se stesso "E ci tengo a specificare che è stato lui a dirmi che dovevo chiamarlo 'tu sai chi'. Io non sono così scema"

"Grazie Becky" sorrido mentre prendo il bigliettino dalle sue mani.

Lo srotolo: 'Sulla terrazza dell'attico tra mezzora. Ci stai?'

"Aspetta un attimo Rebecca" la trattengo lì, finché non prendo una penna e scrivo sul retro: 'Ma un sms come un normale essere umano no, eh!'

"Puoi riportarglielo per favore?"

"Ok" risponde con un sorrisetto furbo. Probabilmente ha intuito qualcosa ed è eccitata di far parte di questa operazione top secret.

Dunque scompare per le scale e io torno a sbrigare le mie attività.

Cinque minuti eccola di nuovo in ritorno. Stavolta ha un po' di fiatone, povera.

Il nuovo bigliettino dice: 'E dove starebbe poi il mistero! Comunque era un sì o un no?'

È vero, alla fine non gli ho scritto nemmeno una risposta. Rimedio subito con un: 'Affermativo'

Rebecca non sembra essere molto entusiasta di ripartire per l'ennesima volta, comunque non obietta e si mette a correre di nuovo sulle scale.

Altri cinque minuti dopo torna, esausta e con uno sguardo torvo.

"Questo si chiama sfruttamento minorile!" si ribella "Adesso ho fatto tutta questa strada per un stupido disegnino a forma di cuore?!"

Apro il bigliettino e vedo un piccolo cuoricino disegnato sul bordo del foglio, ormai tutto scarabocchiato.

Mi viene da ridere, però Rebecca non ha tutti i torti. "Mi dispiace, tranquilla non ti mando più". Poi la guardo di sottecchi e dico: "Ti sei messa a leggere tutti i messaggi?"

"E vorrei vedere! Dopo la faticaccia che mi avete fatto fare mi pare il minimo!" esclama come se fosse una cosa proprio ovvia.

Le rivolgo un'occhiata di rimprovero, ma poi le sorrido. In fondo non sono arrabbiata con lei, è solo una piccola peste curiosa.

Lei fa per andarsene, ma poi si volta indietro e si avvicina sussurrando "Ma che vuol dire tutto questo? Vi siete messi insieme?"

"Shhh.." le faccio cenno di abbassare ancora di più la voce, siamo circondate da persone di cui non mi fido cecamente. "Questa è un'informazione riservata" rispondo lasciando che la sua fantasia confermi i suoi sospetti.

Secret Love - Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora