Capitolo 3

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Capitolo 3

Sinceramente prima di partire, il mio lavoro me l'ero immaginato così: concerti gratis ogni sera. Ovviamente non potevo essere più in errore. Durante la prima serata, scopro infatti che il lavoro dietro le quinte non finisce mai. Mai. Alcuni sono abbastanza fortunati da essere stati assegnati al controllo della folla. Stanno all'aria aperta, sotto il palco, e girano lungo il bordo delle transenne che tengono buone le fan per assicurarsi che sia tutto apposto. Dico che sono fortunati perché alla fine, loro sì che possono godersi anche il concerto.

Nonostante ciò, quella è stata una serata fantastica. Pur sentendo i suoni da lontano e in maniera ovattata, l'elettricità nell'aria era palpabile in ogni singolo punto dello stadio. Le urla delle fan sono state incredibili, segno che hanno realmente apprezzato lo show. A concerto finito i ragazzi (1D e 5sos) hanno fatto ritorno al backstage, ed ho potuto notare la loro grande emozione. Un po' stanchi, ma sicuramente soddisfatti. E così sono stata anch'io.

*****

Ci troviamo in Cile, a Santiago. E senza che me ne rendessi conto, la prima settimana è passata come se niente fosse. Devo dire che i primi giorni sono stati veramente estenuanti. La sera mi sentivo quasi di morire nel mio letto, con i muscoli tutti doloranti. Adesso invece va un po' meglio. Ormai ho capito abbastanza bene come gestire il mio lavoro ed ho preso un buon ritmo. La squadra pian piano si sta conoscendo e di conseguenza operiamo sempre meglio.

Appena sveglia mando un po' di messaggi alle mie amiche a Roma. Non mi è capitato ancora di sentirle, per via del fuso orario eccetera. Per ora ho avuto la possibilità di parlare solo con mia madre, quando poverina, da lei erano le tre di notte.

Mi preparo e vado a fare colazione. L'albergo che ci è capitato qui è bellissimo. Abbiamo prenotato un piano intero tutto per noi, così possiamo andarcene in giro come ci pare e piace. Inoltre è la prima volta che abbiamo due date consecutive nello stesso stadio, quindi stiamo leggermente più rilassati. Giusto leggermente.

*****

Ora noi dello staff siamo appena arrivati allo stadio e iniziamo a scaricare la roba dai bus.

Ho notato che Oliver tende ad assegnare le squadre di lavoro quasi sempre con gli stessi elementi. Immagino lo faccia per il discorso dell'affiatamento del team. Peccato che in quello in cui mi trovo io siano capitate quelle due antipatiche di Tris e Rachel. Poi per fortuna c'è Spencer, quegli altri due, ovvero Grant e Alexander, e altri cinque o sei ragazzi di cui ancora non ricordo il nome. Praticamente ha messo i più giovani tutti insieme.

Al momento faccio praticamente avanti e indietro, lungo il tragitto bus/ingresso stadio. Oliver è seduto cavalcioni sulla rampa di scarico del nostro veicolo ed è intento ad appuntarsi delle cose su una cartelletta. Comunque mi accorgo che con la coda dell'occhio non perde mai di vista nessuno di noi.

Sono a metà tragitto del mio ennesimo via vai, quando vedo arrivare Ashton e Luke dei 5sos. Li saluto con la mano, però il gesto mi fa perdere l'equilibrio del carico che sto portando e per poco non mi cade tutto.

Ashton mi corre incontro.

Quando mi raggiunge dice: "Amy vuoi una mano con quel coso?".

"No, ce la faccio. Grazie comunque" rispondo.

Lui insiste "Dai, sembra pesante".

"Ashton è il mio lavoro, devo essere in grado di cavarmela da sola" dico con tono molto gentile per fargli capire che comunque apprezzo il suo gesto. Riprendo a camminare.

Secret Love - Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora