Il cielo era ancora tinto di un pallido rosa quando i quattro si ritrovarono nel cortile del Quartier Generale del Corpo di Ricerca. L'aria del mattino era fresca e pungente, mentre i veterani già si preparavano per la giornata con l'efficienza di chi aveva vissuto quegli stessi gesti centinaia di volte.
Levi, Yeelen, Furlan e Isabel si allinearono con gli altri nuovi reclutati, sotto gli sguardi attenti dei compagni veterani. C'era un'atmosfera densa e carica di tensione, un misto di curiosità e disprezzo che aleggiava nell'aria.
Flagon, il comandante dall'espressione dura e dal passo marziale, si fermò davanti a loro, osservandoli con occhi freddi. "Questa sarà la vostra prima sessione di allenamento con l'equipaggiamento per la manovra tridimensionale," annunciò con voce ferma. "Per alcuni di voi, potrebbe essere anche l'ultima se non dimostrerete di essere all'altezza."
Levi lanciò un'occhiata a Yeelen, che ricambiò con un cenno impercettibile. Entrambi sapevano di essere pronti.
Flagon continuò a camminare lungo la fila di reclute, fermandosi bruscamente davanti a Levi. "Vedremo se avete davvero quello che serve per far parte del Corpo di Ricerca," disse con tono duro, fissandolo negli occhi.
Uno a uno, i soldati iniziarono a equipaggiarsi. I veterani li osservavano attentamente, pronti a correggere errori o a schernire chiunque mostrasse segni di incertezza. Quando Levi e Yeelen cominciarono a muoversi, qualcosa cambiò nell'atmosfera.
Con movimenti fluidi e precisi, Levi indossò l'equipaggiamento ODM come se fosse un'estensione naturale del suo corpo. Ogni gesto era misurato, ogni azione eseguita con una sicurezza innata che non passò inosservata. Yeelen, al suo fianco, era altrettanto elegante e determinato. Sembrava che fossero nati per usare quell'attrezzatura, come se il volo tra i fili fosse il loro stato naturale.
Furlan, osservandoli da poco distante, mormorò a se stesso: "Sono incredibili." Isabel, accanto a lui, aveva gli occhi scintillanti di ammirazione, incantata dall'abilità dei suoi compagni.
Ma Flagon non era altrettanto impressionato. Avvicinandosi a Levi, lo squadrò mentre impugnava la lama destra. "Cosa credi di fare?" chiese con disprezzo. "Queste spade non sono fatte per essere impugnate così. Vuoi morire a due passi dalle mura?"
Levi lo fissò, e con un tono gelido, rispose: "Magari sarai tu a morire."
Il silenzio calò sul cortile. I soldati, sia veterani che reclute, rimasero in attesa, incerti su come si sarebbe evoluta la situazione."Cosa hai detto?!" Flagon lo affrontò, la rabbia crescente. "Devo solo affettare il collo dei giganti, no? E lo farò come dico io," rispose Levi con una freddezza che fece raggelare l'aria intorno a loro.
Flagon, colto di sorpresa, rimase in silenzio per un istante, poi con un cenno del capo chiamò Yeelen. "Allora mostrateci cosa sapete fare," disse con un tono di sfida.
Levi e Yeelen si prepararono, i loro sguardi determinati. Quando il segnale fu dato, si lanciarono nell'aria con una maestria che zittì ogni bisbiglio. Levi si muoveva come un predatore, preciso e letale, le lame pronte a colpire con la stessa ferocia di una bestia. Ogni sua mossa era calibrata, ogni rotazione perfetta, come se fosse una danza mortale. Yeelen era al suo fianco, altrettanto formidabile, i suoi movimenti una sinfonia di grazia e potenza.
I veterani, inizialmente scettici, cominciarono a guardare con crescente rispetto. Le mani che prima si stringevano sulle armi con nervosismo ora erano rilassate, mentre i loro occhi seguivano le evoluzioni di Levi e Yeelen con ammirazione. La loro coordinazione, la padronanza dell'equipaggiamento, era qualcosa che non si vedeva spesso nemmeno tra i più esperti.
Dopo una serie di prove che includevano manovre complesse, atterraggi di precisione e simulazioni di attacco, Levi e Yeelen atterrarono con una precisione impeccabile. Erano senza fiato, ma non per la fatica: l'adrenalina scorreva ancora nelle loro vene.
Mentre gli altri reclutati ansimavano, cercando di riprendersi dall'intensità dell'allenamento, Levi e Yeelen si scambiarono uno sguardo complice. Non c'era bisogno di parole: la sintonia tra loro era perfetta.
"Impressionante," ammise un veterano, incrociando le braccia mentre osservava i due con rispetto. "Non mi aspettavo questo dai ragazzi del sottosuolo."
Flagon, rimasto in silenzio per tutto il tempo, si avvicinò ai quattro, fermandosi davanti a Levi e Yeelen. Per un istante, sembrò quasi esitare, poi annuì lentamente. "Siete abili," disse infine, la voce priva di sarcasmo. "Molto più di quanto mi aspettassi."
Isabel, ancora euforica per la loro prestazione, saltò verso Levi e Yeelen, un sorriso radioso sul viso. "Avete visto come si sono zittiti tutti? Eravate incredibili!"
Furlan sorrise, un raro sorriso genuino che si aprì sul suo volto stanco. "Direi che abbiamo fatto colpo," commentò, guardando con affetto i suoi amici.
"Non siamo qui per fare colpo," rispose Levi, asciutto come sempre. Ma nei suoi occhi c'era una luce che tradiva una soddisfazione nascosta.
Yeelen si limitò a un leggero cenno del capo, sapendo che quel momento era solo un preludio. Le vere prove erano ancora davanti a loro, ma per ora, avevano dimostrato di essere più che degni di far parte del Corpo di Ricerca.
E, nonostante tutto, sapevano che finché fossero rimasti uniti, avrebbero potuto affrontare qualsiasi sfida.
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ALI della LIBERTÀ - Levi Ackerman
FanfictionYeelen significa "luce" ed è questo il nome che Levi ha dato a quella ragazzina pelle e ossa dai capelli scuri e mossi, dagli occhi chiari che Kenny portò a casa quando lui era solo un bambino. E fu quello che Yeelen diventò per Levi, luce in una v...