Il silenzio che calò sul campo fu rotto solo dal suono dei respiri affannati dei cadetti. Levi e Yeelen si ergevano fianco a fianco, pronti a dare il massimo. Kenny, con il sorriso sornione che non lo abbandonava mai, sembrava divertirsi nel vedere come la situazione stesse evolvendo. La sua strategia era chiara: destabilizzare, confondere, far perdere la calma ai suoi avversari. Ma Levi non aveva intenzione di concedergli quel lusso.
"Abbiamo solo una chance," mormorò Levi, il suo sguardo determinato. "Non possiamo permetterci di inciampare nei suoi giochi."
Yeelen lo guardò e annuì. Nonostante la frustrazione e la rabbia che ancora ardeva dentro di lei per le parole di Kenny, sapeva che la lucidità sarebbe stata la chiave. Non era più tempo per emozioni sfrenate. Ora, dovevano pensare come una squadra.
Kenny si avvicinò di un passo, come se stesse danzando, le sue mani pronte a estrarre le sue lame con una rapidità fulminea. "Siete più noiosi di quanto pensassi. Dovreste rilassarvi un po', smettere di essere così... rigidi."
"Non siamo qui per divertirci, Kenny," rispose Levi con un tono glaciale, il suo sguardo fisso nell'uomo davanti a lui. "Siamo qui per fermarti."
In un lampo, Kenny si lanciò verso Levi, le lame scintillavano mentre tagliavano l'aria. Ma Levi non si fece sorprendere, si spostò con l'agilità di una pantera, parando con precisione ogni attacco. Le lame di Kenny sfioravano appena la sua pelle, ma non riuscivano mai a colpirlo in modo decisivo. Era un gioco di pazienza, un gioco in cui Levi eccelleva.
Intanto, Yeelen si spostò rapidamente a fianco di Kenny, sfruttando la distrazione creata dal movimento di Levi. Con un fendente deciso, cercò di colpire il fianco di Kenny, ma lui si accorse del suo movimento e scivolò via con una velocità sorprendente, ridendo.
"Non male," commentò con un sorriso ironico. "Ma non abbastanza veloce."
Levi colse al volo l'opportunità che si presentava e, sfruttando un'apertura momentanea, si lanciò all'attacco. Le sue lame si abbatterono con precisione chirurgica, ma Kenny parò senza fatica, spostandosi in un'ombra silenziosa e lasciando il campo libero.
"Dici davvero che riuscirai a fermarmi?" chiese Kenny, con la voce bassa e sarcastica. "Ti ho visto crescere, Levi. Eppure non hai imparato niente."
Le parole erano velenose, cercavano di minare la fiducia di Levi, di spezzare la sua concentrazione. Ma questa volta non sarebbe stato facile. Levi non si lasciava più intimorire dai ricordi del passato. Si preparò a un altro attacco, ma stavolta con una nuova strategia.
"Yeelen," disse, con uno sguardo deciso. "Distrai lui, io prendo la testa."
Yeelen capì subito. Senza una parola, si lanciò con agilità verso Kenny, fingendo un attacco dal basso. Kenny si difese istintivamente, ma questo gli costò un piccolo passo indietro. Quell'attimo fu sufficiente per Levi, che balzò in avanti come una freccia, mirata al punto più vulnerabile di Kenny.
Kenny, accorgendosi dell'attacco, si spostò di lato, ma non riuscì a evitare completamente il colpo. La lama di Levi gli sfiorò il fianco, lasciando una lunga ferita. Non era un colpo mortale, ma bastò a far capire a Kenny che il gioco stava cambiando.
"Finalmente," mormorò Levi, con il respiro affannato ma un sorriso appena accennato sulle labbra. "Ti stai facendo più prevedibile."
Kenny, stavolta, non rise. Si allontanò rapidamente, facendo un passo indietro e abbassando la testa come se stesse riflettendo. La sua mente calcolava già la mossa successiva, ma sapeva che la battaglia si stava facendo più complessa.
"Siete un po' più interessanti di quanto pensassi," disse, con voce più bassa. "Ma non pensate che sia finita qui."
Nel frattempo, i cadetti, che avevano assistito da lontano, si scambiarono sguardi preoccupati ma determinati. Le parole di Levi li avevano fatti riflettere. Non erano solo spettatori; dovevano imparare da questa battaglia. Ogni singola mossa dei capitani li stava educando, mostrandogli la vera essenza del combattimento, la strategia e la mentalità che servivano per sopravvivere.
Eren, Mikasa e Armin, in particolare, osservavano attentamente. Armin, con la sua mente analitica, studiava ogni movimento di Kenny e di Levi, cercando di comprendere come avrebbero potuto reagire. Mikasa, sempre calma e precisa, sentiva l'aria tesa, pronta a scattare se fosse stato necessario. Eren, invece, si sentiva più impaziente, ma sapeva che non doveva essere impulsivo.
Levi guardò brevemente i cadetti, sentendo la loro determinazione nell'aria. "Ricordate quello che vi ho detto. Non siete qui per fare errori. Imparate da noi."
Kenny, che aveva ripreso fiato, guardò Levi con uno sguardo che diceva tutto: la battaglia non era finita. Ma non avrebbe mai pensato che la sua vera sfida sarebbe arrivata da questi giovani soldati, che stavano imparando a diventare molto più di semplici cadetti. L'insegnamento che Levi stava dando loro, la precisione e la velocità, era la chiave per affrontare qualsiasi nemico.
La tensione tra i due capitani cresceva di minuto in minuto, ma ora non erano più solo loro a lottare. Ogni mossa che facevano stava tracciando la strada per un futuro più grande. E Kenny, con il suo sorriso malizioso, sapeva che la battaglia non era solo tra lui e Levi. Era una guerra che riguardava tutti loro.
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ALI della LIBERTÀ - Levi Ackerman
FanfictionYeelen significa "luce" ed è questo il nome che Levi ha dato a quella ragazzina pelle e ossa dai capelli scuri e mossi, dagli occhi chiari che Kenny portò a casa quando lui era solo un bambino. E fu quello che Yeelen diventò per Levi, luce in una v...