42

0 0 0
                                    

La scena era avvolta in una calma inquietante. L'eco della battaglia appena terminata si dissolveva nell'aria fredda, lasciando dietro di sé solo il silenzio che solitamente seguiva la fine di un conflitto. Levi e Yeelen erano soli, distanti dal caos che ancora aleggiava nella loro memoria. Non c'era spazio per parole superflue, non c'erano più battute o sguardi di sfida. Solo il rumore dei loro respiri, affannati dalla fatica, spezzava la quiete.

Levi, come sempre, manteneva una postura di assoluta disciplina. La sua espressione era impassibile, ma chi lo conosceva davvero sapeva che anche sotto quella facciata di freddezza, c'era un turbine di emozioni che cercava di tenere a bada. Lo aveva sempre fatto. Non c'era tempo per sentimenti, solo per il dovere. Ma quella sera, davanti a Yeelen, qualcosa sembrava essere cambiato. Non era un cambiamento drammatico o improvviso, ma una sensazione che si insinuava lentamente, come il vento che solleva un velo sottile, rivelando qualcosa che non si era mai visto prima.

Yeelen, anche lei, sembrava distaccata, come sempre. La sua serietà e la sua disciplina non erano mai venute meno. Era una persona che, come Levi, non si permetteva di cadere nelle frivolezze. Ma, mentre i loro occhi si incontravano, lei avvertì una sensazione di vulnerabilità che non aveva mai riconosciuto prima. C'era qualcosa di diverso in Levi, un lato nascosto che forse stava cercando di emergere. Non che lei fosse stupida o ingenua; entrambi sapevano quanto fosse importante mantenere il controllo, ma quella sera, sembrava che il controllo fosse la cosa più difficile da tenere.

"Levi..." sussurrò Yeelen, rompendo finalmente il silenzio. La sua voce non era mai stata così morbida, ma aveva una durezza sottile, come se stesse trattenendo qualcosa. "Non ti sembra che stiamo continuando a fuggire da ciò che proviamo?"

Levi la guardò senza rispondere subito, gli occhi freddi come sempre, ma il suo sguardo non la lasciava mai. Ogni parola che diceva portava con sé una verità inconfessata, una verità che nemmeno lui sapeva come affrontare. Sospirò, la sua mente che correva veloce per cercare di tenere tutto sotto controllo, ma quel controllo sembrava essere sempre più distante.

"Non siamo mai stati quelli da affetti o debolezze, Yeelen. Non possiamo permettercelo," rispose con voce bassa, il tono implacabile. Ma qualcosa nel suo sguardo tradiva la sua risolutezza. "Abbiamo una missione."

Yeelen alzò una mano, fermandolo. Non c'era rabbia, solo una calma che sembrava quasi minacciosa. "Non è solo questo, Levi. Non siamo solo soldati. E tu lo sai. Non mi devi dire che cosa dobbiamo fare. Mi hai insegnato che ci sono momenti in cui dobbiamo guardare oltre il nostro dovere."

Le parole di Yeelen erano semplici, ma Levi sentì il peso di ogni singola sillaba. Non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Avevano combattuto insieme, avevano condiviso troppo, eppure nessuno dei due aveva mai veramente lasciato che l'altro si avvicinasse troppo. Ma in quel momento, come se una barriera invisibile fosse stata abbattuta, entrambi si trovarono vulnerabili in modo che non avevano mai previsto.

Levi si avvicinò di un passo, il cuore che batteva più forte di quanto avrebbe voluto ammettere. Non erano parole o promesse che avevano bisogno di scambiarsi, non ora. La tensione tra di loro era palpabile, come un filo teso pronto a spezzarsi.

Yeelen alzò la mano, toccandogli brevemente il viso, come a cercare di comprenderlo, di entrare nel suo mondo che aveva sempre mantenuto così chiuso. Ma Levi, sempre più sopraffatto, prese il suo polso con delicatezza, fermando il movimento. I suoi occhi scuri incontrarono i suoi e per un attimo, entrambi si trovarono nell'inevitabilità di quello che stava per accadere. Non c'erano più parole. Solo un silenzio che urlava.

Poi, con un movimento lento, Levi si avvicinò ancora di più. La distanza che li separava era ormai nulla. La sua mano, che di solito era sempre pronta a brandire la lama o a combattere, ora sfiorava la pelle di Yeelen, calda, viva, e finalmente cedeva a quel momento che nessuno dei due avrebbe mai voluto ammettere. Il bacio fu breve, ma intenso, carico di tutto ciò che avevano vissuto insieme e di tutto ciò che avevano cercato di negare. Nessuna passione esplosiva, ma una connessione silenziosa, come se il loro legame fosse stato scritto in modo indelebile nelle loro vite.

Quando si separarono, entrambi respiravano pesantemente, ma non c'erano parole. Levi abbassò lo sguardo, come se volesse nascondersi dalla realtà di ciò che era appena accaduto. Non c'era spazio per esitazioni. Non c'erano giustificazioni da dare. Ma entrambi lo sapevano: nulla sarebbe più stato come prima.

"Non cambia niente," disse Levi, la sua voce ormai più bassa, ma con una durezza che non lasciava spazio a dubbi.

Yeelen lo guardò, i suoi occhi determinati come sempre. "Sì, lo so," rispose, ma nel suo tono c'era una consapevolezza diversa. "Ma forse, a volte, la forza che ci serve non viene solo dal combattimento."

Levi non rispose. Si girò, come per tornare alla sua solita posizione di soldato, ma qualcosa dentro di lui era cambiato. Quel momento non avrebbe mai trovato spazio nella sua vita di soldato, ma c'era, ed era lì. Ed era tutto ciò che poteva fare per non lasciarsi sopraffare dal caos che la guerra e la vita avevano creato.

L'aria intorno a loro tornò a essere silenziosa, ma stavano entrambi cambiando, forse senza volerlo, forse senza rendersene conto. E mentre la battaglia si allontanava, il loro rapporto, forgiato nel fuoco della lotta, si stava trasformando in qualcosa di altrettanto complesso e pericoloso.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanWhere stories live. Discover now