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Sono passati un paio di giorni dalla battaglia in cui Levi si era ferito alla gamba, eppure la quiete apparente nella base non è riuscita a sciogliere l'atmosfera tesa che aleggiava. I soldati erano stanchi, fisicamente e mentalmente, ma sapevano che non c'era tempo per riposare. La guerra continuava, e con essa, le incertezze e i pericoli che ne derivavano.

Quella mattina, l'aria era ancora pesante, ma il rumore dei passi nel corridoio richiamò l'attenzione di Yeelen, che stava preparandosi per una nuova giornata. In tutta la base c'era una certa fretta nell'aria, un'intensità che suggeriva che qualcosa di importante stava per accadere.

Levi arrivò per primo alla porta dell'ufficio di Erwin, appoggiandosi al muro con il suo solito comportamento calmo, ma con la consapevolezza che quella convocazione non sarebbe stata come le altre. Yeelen lo seguì, con un passo deciso e misurato, ma l'espressione sul suo volto tradiva una certa inquietudine che non riusciva a celare.

"Entrate," disse la voce di Erwin, netta, ma non priva di un certo peso. Quando la porta si aprì, Yeelen e Levi trovarono il comandante che già li stava aspettando, insieme a Hanji. La scienziata aveva un'aria nervosa, ma il suo sguardo, vivo e curioso, non tradiva preoccupazione.

Erwin li fissò entrambi con attenzione. "Siete qui per un motivo importante," disse, senza preamboli. "La situazione è cambiata. Abbiamo bisogno di una protezione diretta per Eren, e ho deciso di inviarvi entrambi."

Yeelen non batté ciglio, ma la notizia le fece un nodo allo stomaco. Perché loro? Non che avesse dubbi sulle capacità di Levi o sulle sue, ma la situazione che si stava delineando non le piaceva. La guerra e la sua brutalità li avevano separati dalle persone a cui tenevano, e adesso, Erwin aveva deciso che fosse il momento di unire le forze in una nuova squadra.

Levi incrociò le braccia, guardando Erwin con attenzione, ma non disse nulla. Se c'era una cosa che lo infastidiva era l'incertezza. Non voleva fare domande, ma sapeva che la risposta non sarebbe stata una buona.

"Ho deciso che dovremo mettere in sicurezza Eren e condurlo in un casolare abbandonato poco distante dalla città," spiegò Erwin, con la sua usuale calma. "Un posto sicuro, abbastanza lontano da qualsiasi minaccia immediata. La nostra priorità sarà mantenere il suo segreto e proteggere lui e gli altri. Non possiamo permetterci di farci scoprire."

Hanji, accanto a Erwin, sembrò molto più ansiosa. "E sarà anche l'occasione perfetta per eseguire ulteriori esperimenti sulla trasformazione di Eren," aggiunse, spingendo gli occhiali sul naso con un sorriso inquieto. "Dobbiamo capire più a fondo i suoi poteri."

Yeelen fece un movimento brusco, ma non disse nulla. La sola idea che potessero trattare Eren come un oggetto da studiare non le andava giù. Nonostante ciò, si limitò a stringere la mascella, pronta ad accettare quello che sarebbe venuto.

Erwin fece una pausa, osservandoli entrambi, quasi come se stesse leggendo nei loro volti. "C'è un altro cambiamento importante," continuò, "A causa delle perdite nelle vostre rispettive squadre, ho deciso di formare una nuova squadra. Levi sarà il capitano, e Yeelen sarà il vice capitano."

Il cuore di Yeelen batté più forte a quelle parole. Non che non fosse competente, ma la consapevolezza di condividere la leadership con Levi la infastidiva. Quella sarebbe la prima volta che avrebbero lavorato insieme come una squadra. E non era un'idea che le piaceva, soprattutto perché la logica dietro la decisione di Erwin sembrava essere un calcolo strategico piuttosto che una scelta di fiducia.

Levi la guardò, ma non disse nulla, come se stesse misurando la reazione di Yeelen. Sapeva bene che lei non avrebbe preso bene quella declassazione, ma sapeva anche che non si sarebbe fatta sopraffare da sentimenti di disappunto. Levi non era uno che si preoccupava delle formalità: il suo obiettivo era vincere. E se lavorare con Yeelen significava aumentare le probabilità di successo, allora l'avrebbe fatto senza pensarci troppo.

Erwin continuò, guardando la lista dei membri della nuova squadra. "La squadra sarà composta da Eren Jaeger, Mikasa Ackerman, Armin Arlert, Jean Kirstein, Connie Springer, Sasha Blouse e Historia Reiss. Partirete per una zona remota del Wall Rose, dove Eren sarà al sicuro mentre continueremo a monitorare la sua trasformazione. Non dovete solo proteggerli, ma fare in modo che non vengano scoperti."

Levi annuì, un'espressione seria sul volto. La missione che si stava profilando non era semplice, e non c'erano illusioni su quanto sarebbe stata difficile. Proteggere Eren significava fare attenzione a ogni movimento, a ogni parola, e soprattutto evitare che qualcuno scoprisse la sua vera natura. La loro vita sarebbe stata una continua fuga, nascosta nel cuore delle mura.

"Siamo pronti," disse Levi, e con quel semplice commento, il destino della missione era segnato.

Yeelen annuì a sua volta, ma il suo viso non tradiva nulla. Non era soddisfatta della decisione, ma era una soldatessa. E come tale, avrebbe fatto ciò che era necessario. Anche se farlo al fianco di Levi le pesava più di quanto volesse ammettere.

La nuova squadra era pronta a partire.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora