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Dopo che la squadra si ritirò, l'atmosfera che si era creata era stranamente silenziosa, quasi sospesa. La battaglia era finita, ma l'eco del confronto con Kenny Ackermann continuava a risuonare nelle menti di tutti. Anche se il nemico era sparito, il suo volto e il suo sguardo erano rimasti con loro, un ricordo che non se ne sarebbe andato facilmente.

Nel campo base, Levi e Yeelen si ritrovarono nel piccolo ufficio che avevano utilizzato per fare rapporto, un posto dove i rumori del campo erano soffocati dalla solidità delle mura di pietra. Fu lì che la tensione che avevano vissuto sul campo si sciolse in silenzio. Entrambi si sedettero di fronte a una piccola scrivania, tra le carte e le mappe della missione, ma non parlarono subito. I loro occhi si incrociarono solo per un momento, e poi Levi, come sempre, fu il primo a parlare.

"Ci aspettavamo che sarebbe andata così," disse con tono basso, la sua voce quasi un sussurro, mentre rimuoveva le mani dalla sua uniforme, come se stesse cercando di scacciare il peso della battaglia. "Kenny non è uno che si arrende facilmente."

Yeelen rimase in silenzio, ma il suo sguardo rivelava una quieta inquietudine. Non era solo la rabbia per l'incontro che aveva avuto con l'uomo che aveva minacciato la loro squadra. C'era qualcosa di più, una domanda che ormai le ronzava nella mente.

"Lo sai che c'è qualcosa che non mi torna," disse finalmente Yeelen, interrompendo il silenzio. La sua voce era calma, ma con un'inquietudine nascosta. "Kenny... ci ha presi sotto la sua ala quando eravamo piccoli. Come mai lo ha fatto? Perché ha scelto proprio noi?"

Levi sollevò lo sguardo, ma non sembrava sorpreso. Era come se avesse già previsto che quella domanda sarebbe arrivata. Si spostò leggermente sulla sedia, lasciando che il suo sguardo fosse più pensieroso, come se stesse valutando se fosse il momento giusto per parlare.

"Ti sei mai chiesta perché ci abbia cresciuti in quel modo?" continuò Yeelen, i suoi occhi scrutavano il volto di Levi, cercando una risposta. "Perché ha fatto da padre a due ragazzini che non conosceva, per poi abbandonarci senza spiegazioni? Non ha mai voluto che nessuno sapesse troppo su di lui. È come se ci avesse cresciuti per un motivo, ma il motivo non l'abbiamo mai capito. E poi... ci ha lasciati, senza alcuna traccia, come se non avessimo mai avuto importanza per lui."

Levi restò in silenzio per un lungo momento. L'aria sembrava più pesante, e Yeelen capì che la questione non era semplice. Sapeva che Levi non era tipo da confidenze, ma ormai capiva che dietro il suo muro di freddezza si celava molto di più. La verità, quella verità che lui aveva vissuto in prima persona, probabilmente non la conosceva nemmeno lei.

"Non pensare che io non ci abbia mai riflettuto," disse infine Levi, il tono serio ma privo della solita durezza. "Kenny... non è mai stato uno che si preoccupava davvero degli altri. O almeno, non in modo convenzionale. Non ci ha cresciuti per amore o per compassione. Ha visto in noi un potenziale, forse, qualcosa che poteva usare. Noi non eravamo semplicemente dei bambini. Eravamo... strumenti."

Le parole di Levi tagliarono l'aria come lame affilate. Yeelen sentì un nodo allo stomaco. Non voleva crederci, ma dentro di sé, sapeva che aveva ragione. Kenny non era mai stato un uomo che agiva senza un piano, senza un fine. L'idea che li avesse presi sotto la sua ala per un motivo più oscuro la faceva sentire... tradita, ma allo stesso tempo, le dava una chiarezza che non aveva mai avuto prima.

"Strumenti?" ripeté Yeelen, incredula. "E tu credi che ci abbia fatto tutto questo per preparare una sorta di... gioco finale?"

Levi annuì, ma con uno sguardo cupo. "Non lo so. Non so se fosse per preparare qualcosa o se fosse solo un altro modo per prendere vantaggio. Ma è evidente che Kenny ci ha lasciato nel momento in cui ci ha considerato inutili. Nessuna delle sue azioni è mai stata priva di un obiettivo. Non pensare che abbia fatto un favore a nessuno."

Yeelen si strinse nelle spalle, cercando di digerire le parole. Non aveva mai visto Kenny come un padre, ma in qualche modo, in quelle lunghe notti da ragazzi, l'aveva sempre visto come una figura protettiva, qualcosa che mancava nella sua vita. Il fatto che fosse stato solo un gioco, un trucco, la stava facendo vacillare.

"Quindi..." la sua voce tremò appena. "Tutto ciò che ci ha dato, tutto quello che ci ha insegnato... non era per davvero?"

Levi alzò lo sguardo, fissandola con un'espressione che parlava più delle parole. "Lo era, in un certo senso. Ma non per il motivo che pensiamo. Non si trattava di noi. Era tutto legato a lui stesso. A quello che voleva ottenere, alla sua strategia, a come manipolare le circostanze a suo favore. E se non l'aveva più bisogno, ci ha abbandonati."

Yeelen guardò fuori dalla finestra, il cielo grigio che si estendeva sopra Wall Rose. Era come se le parole di Levi stessero facendo crollare una barriera che aveva costruito nel corso degli anni. "Pensi che ci sia ancora qualcosa che dobbiamo sapere su di lui?" chiese, più per se stessa che per Levi. "Qualcosa che non abbiamo mai capito?"

Levi non rispose subito. Poi, con una voce bassa e dura, disse: "So che Kenny non è finito. Non ancora. E finché sarà in giro, continuerà a giocare le sue carte. Noi dobbiamo essere pronti a tutto."

In quel momento, la sensazione di incertezza che aveva perseguitato Yeelen per anni divenne più forte, ma anche più chiara. Doveva trovare la verità su Kenny Ackermann, su quello che veramente aveva significato per loro. E doveva farlo prima che fosse troppo tardi.

"Lo scopriremo," disse infine, con la stessa determinazione che Levi aveva appena espresso. "Lo scopriremo, e quando arriverà il momento, non ci troverà impreparati."

Levi la guardò senza dire nulla, ma per la prima volta in quella conversazione, Yeelen vide una scintilla di approvazione nei suoi occhi. Una conferma silenziosa che, forse, anche lui sentiva che la verità su Kenny doveva venire a galla.

E così, mentre il vento soffiava forte fuori dalla finestra e le ombre della sera si allungavano su Wall Rose, entrambi capirono che la guerra che avevano davanti non sarebbe stata solo contro i nemici esterni. Avrebbero dovuto affrontare anche i segreti del loro passato.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanWhere stories live. Discover now