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Kenny continuava a muoversi con una fluidità che tradiva anni di esperienza e spietatezza. Tra una mossa e l'altra, il suo ghigno si fece più largo, e con un'occhiata beffarda lanciata a Levi, aggiunse: "Non avrei mai immaginato che tu, il piccolo demone della strada, finissi per prenderti cura di qualcuno. E per di più una ragazza, eh? Chi lo avrebbe detto?"

Levi non rispose, i suoi occhi glaciali rimasero fissi su Kenny mentre calcolava ogni possibile angolazione, ogni mossa che l'uomo avrebbe potuto fare. La voce di Kenny, così carica di scherno e veleno, non lo distolse dal suo scopo, ma il commento lo colpì in un angolo del cuore che credeva di aver chiuso a chiave da tempo.

Yeelen, invece, non riuscì a rimanere impassibile. L'idea che Kenny potesse prendere in giro Levi, insinuando debolezza o sentimenti come una colpa, accese un fuoco nei suoi occhi. Senza pensarci due volte, lanciò un grido di rabbia e si spinse in avanti, muovendosi con l'equipaggiamento di movimento tridimensionale, pronta a colpire.

"No! Fermati!" Levi gridò, afferrando Yeelen per il polso con una presa ferrea e trascinandola indietro. Il loro sguardo si incrociò per un istante, un lampo di preoccupazione nel volto di Levi che la bloccò più delle sue parole. "Non è un avversario qualsiasi, Yeelen," sussurrò, la voce bassa e tagliente. "Non fare mosse avventate."

Kenny, divertito dallo scambio, scosse la testa con un finto sospiro. "Ah, l'amore giovane e spensierato. Peccato che non sia destinato a durare, vero?" Le sue parole si dissolsero in una risata oscura, mentre con una mossa improvvisa, cambiò traiettoria e si lanciò verso di loro con le pistole pronte a sparare.

Levi spinse Yeelen di lato, proteggendola dal colpo che arrivò così vicino da fendere l'aria accanto al suo viso.

Kenny osservò la scena con uno sguardo curioso e un sorriso sardonico, come se tutto stesse seguendo un copione che conosceva troppo bene. "Non pensavo che sarebbe arrivato a tanto, Levi," disse, la voce morbida ma tagliente. "Eppure, è stato proprio io a chiederti di prenderti cura di lei, quando eravate solo bambini. Ti ricordi, vero?"

Le parole di Kenny colpirono Yeelen come un pugno allo stomaco. I suoi occhi si spalancarono, il volto impallidì mentre cercava di digerire l'informazione. Levi, con il viso impassibile, non reagì immediatamente. Per un istante, l'aria sembrò congelarsi. Kenny, notando la sua reazione, proseguì senza dare respiro.

"Certo che ti ricordi," continuò l'uomo con un tono quasi affettuoso. "Eri così giovane... Così impaurito, ma nonostante tutto avevi quel qualcosa, quel bisogno di proteggere. Che bello vedere come tu, che all'epoca non eri che un ragazzino delinquente, sei riuscito a diventare un capitano d'élite. Ma vedo che non sei cambiato tanto, eh?"

Yeelen, in preda alla confusione e all'ira, si lanciò verso Kenny, le sue lame pronte a fendere l'aria. La rabbia era più forte della sua capacità di ragionare, ma Levi, percependo la sua intenzione, afferrò di nuovo il suo polso con forza. "No!" ordinò, tirandola indietro. "Non adesso. Non è questo il momento."

"Che fastidio," disse Kenny con un'alzata di spalle, il suo sorriso beffardo rimase invariato. Poi si fece avanti, come se stesse danzando, con movimenti fluidi e pericolosi. Con un colpo rapido, staccò una delle lame di Yeelen con un movimento preciso. La ragazza arretrò, sorpresa dalla velocità dell'attacco, mentre Levi si preparava a intervenire. Ma Kenny non aveva finito. Con un balzo, scomparve tra le ombre e comparve dietro di lui, pronto a colpire.

Levi, però, reagì all'istante, sferzando la sua lama verso di lui, ma Kenny lo parò facilmente, come se fosse una routine. Lo scontro tra i due capitani era come una danza mortale, ogni colpo misurato, ogni mossa calcolata. Levi evitava le sue armi con la precisione di un maestro, ma Kenny era lì, sempre un passo avanti, pronto a sfruttare ogni minima distrazione.

"Nonostante tutto, sei ancora un passo indietro," disse Kenny, ridendo con disprezzo, mentre i suoi occhi brillavano di una luce crudele. "Pensavo che avresti fatto qualcosa di più, Levi. E invece... guardati, hai ancora la tua solita faccia da pietra. Non ti manca mai un secondo di quella rigidità, eh?"

Levi, senza rispondere, si concentrò su ogni movimento di Kenny, cercando di trovare un'opportunità per colpirlo. Nel frattempo, Yeelen, ancora combattuta tra la confusione e l'ira, si lanciò di nuovo in azione, ma stavolta, con un piccolo accenno di rabbia, Levi la fermò di nuovo. "Non adesso!" urlò, esasperato. "Non c'è niente che tu possa fare che lo fermi! Lascia che me ne occupi io!"

Kenny rise ancora, divertito dalla scena, mentre continuava a scivolare tra le ombre, sfuggendo a ogni attacco, ogni mossa che Levi tentava. Il suo stile di combattimento era unico, imprevedibile, tanto quanto il suo comportamento. Ogni attacco sembrava avere una doppia intenzione, non solo per uccidere, ma per destabilizzare psicologicamente l'avversario. L'aria tra i due capitani sembrava farsi più densa, ogni movimento carico di tensione, ma anche di storia condivisa, una guerra silenziosa che entrambi conoscevano troppo bene.

Kenny, mentre continuava a giocare con Levi, non dimenticò di includere Yeelen nel suo gioco psicologico. Con un movimento improvviso, si girò verso di lei, come se la stesse cercando. "Sai," disse con un sorriso malizioso, "mi fa piacere vedere che Levi ti tiene sotto controllo. Che dolce da parte sua. È proprio come quando ti ho portata da lui, piccola. Non è cambiato nemmeno un po'."

Yeelen, adesso completamente arrabbiata, si lanciò di nuovo, ma stavolta Levi fu più rapido. Con una mossa fulminea, la bloccò per l'ennesima volta, tirandola indietro prima che potesse colpire. "Non è il momento!" ripeté, la voce tremante di frustrazione.

Kenny osservò la scena, la sua espressione ora mista tra il divertito e il quasi compiaciuto. "Ti credo, Levi. Non è il momento... ma quanto potrai resistere a questo gioco?"

A questo punto, Levi sentì che era arrivato il momento di prendere in mano la situazione. Fissò la squadra che li osservava, i cadetti ancora lontani ma pronti a intervenire, e disse: "Ascoltate bene. Questo uomo non è come gli altri che avete incontrato. Ha una strategia, ha una mente spietata. Non possiamo permetterci di perdere tempo. Le sue mosse non sono casuali, sono calcolate. Ogni attacco è pensato per farci sbagliare. Non lo sottovalutate. Si nasconde dietro ogni parola, dietro ogni mossa. Dobbiamo essere più rapidi, più precisi e senza pietà."

Dalla sua parte, Yeelen si riprese dal momento di rabbia, ancora scossa, ma determinata. "Non lascerò che parli di noi come se fossimo pedine, Levi. Siamo pronti."

Levi annuì, il suo sguardo ora completamente concentrato. "E allora prepariamoci a combattere, perché non sarà facile."

In un istante, il ritmo della battaglia cambiò. Entrambi i capitani erano pronti, i cadetti avevano ricevuto il messaggio. La guerra psicologica di Kenny, fatta di parole velenose e attacchi rapidi, si sarebbe scontrata con la determinazione incrollabile di Levi e della sua squadra. La fine di quella giornata sarebbe stata incerta, ma una cosa era sicura: sarebbe stato un combattimento che nessuno avrebbe dimenticato.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanWhere stories live. Discover now