Il cielo sopra di loro era ancora una volta scuro, ma non per la minaccia di una tempesta. Il silenzio di quella sera si era fatto più denso, come un manto invisibile che li avvolgeva. Levi e Yeelen camminavano fianco a fianco, ma c'era una distanza che sembrava allargarsi ad ogni passo, una barriera che nessuno dei due sembrava disposto a infrangere completamente. Nonostante tutto, Yeelen riusciva a percepire ogni piccolo cambiamento nell'atteggiamento di Levi, come se conoscesse ogni angolo nascosto della sua anima.
Levi non parlava, ma Yeelen sapeva che dentro di lui c'era qualcosa che non riusciva a sfuggire alla sua razionalità. Non si trattava solo del peso della battaglia, o della missione che li attendeva. C'era qualcosa di più profondo, qualcosa che Levi non ammetteva neppure a sé stesso.
"Sai, Levi," iniziò Yeelen, parlando a voce bassa ma con fermezza, "è inutile cercare di nasconderlo. Non sei mai stato bravo a farlo con me."
Levi non rispose subito, ma il suo passo rallentò impercettibilmente. Lo sguardo di Yeelen era fisso su di lui, come se cercasse di leggere tra le righe di ogni suo movimento, di ogni sguardo fugace. Lei sapeva che dietro la maschera di freddezza, dietro il controllo che sempre aveva esercitato su di sé, Levi stava lottando contro qualcosa che non riusciva a dominare.
"Non sono mai stato bravo a fare cosa?" chiese infine, con quella voce impassibile che faceva sembrare ogni parola una sentenza.
"Non sei mai stato bravo a nascondere i tuoi sentimenti quando c'è qualcosa che ti tormenta," rispose lei, senza alcuna esitazione. "E io ti conosco meglio di chiunque altro, Levi. Anche meglio di te stesso."
Levi non la guardò, ma la sua espressione tradiva un'inquietudine che raramente mostrava. Sapeva che, in un certo senso, Yeelen lo vedeva più chiaramente di quanto lui fosse disposto ad ammettere. Era un lato di lui che aveva sempre cercato di tenere nascosto, ma che con lei sembrava non poter essere ignorato.
"Non sono torvo, Yeelen," disse, quasi in un sussurro, come se volesse negare quella verità che lei gli stava sbattendo in faccia. "Non c'è nulla che mi tormenti."
Lei lo guardò finalmente, i suoi occhi chiari fissando i suoi in una comunicazione silenziosa che sembrava oltrepassare le parole. "Quante volte ti ho visto soffrire in silenzio?" chiese, il tono appena sfiorato dalla tristezza. "Quante volte ti ho visto guardare il vuoto, senza dire una parola? Non è possibile che tu non senta il peso di tutto ciò che hai passato."
Levi si fermò di colpo. Il vento soffia tra i suoi capelli neri, ma non si mosse. Yeelen lo raggiunse, mettendo una mano sulla sua spalla. La sua presa era leggera, ma decisa. Il suo sguardo non aveva paura di guardarlo dritto negli occhi, perché lei conosceva il Levi che non mostrava a nessun altro.
"Mi conosci troppo bene," mormorò, con una punta di rassegnazione.
"Non mi serve conoscerti più di tanto," rispose lei, senza perdere la calma. "Basta guardarti per sapere che c'è qualcosa che non dici. Mi hai sempre tenuto a distanza, Levi, ma adesso basta. Non ti chiedo di raccontarmi tutto, ma non posso ignorare che qualcosa ti sta distruggendo dentro. Non sarò più in silenzio, non questa volta."
Levi chiuse gli occhi, respirando profondamente. Si sentiva come se fosse stato sbattuto contro un muro. Non c'era mai stata nessuna persona che avesse mai capito i suoi tormenti come Yeelen. Non c'era mai stata nessuna persona che lo avesse visto per ciò che era davvero, al di là della facciata di soldato implacabile. Non sapeva se fosse un bene o un male. Forse entrambe le cose. Ma quello che sapeva era che lei aveva il potere di vederlo, di farlo sentire come se non fosse mai stato solo.
"Vedi..." cominciò, ma la voce gli morì in gola. "Non posso... non posso permettermi di abbassare la guardia, nemmeno con te, Yeelen. Non posso permettermi di lasciarmi travolgere da nulla."
"Non stai abbassando la guardia," rispose lei con dolcezza. "Stai solo ammettendo che sei umano, Levi. E nessuno può essere sempre un soldato. Nessuno può vivere con una maschera di gelo per sempre."
Levi si girò, facendo un passo indietro, lontano da lei. "Sì, lo so. Ma se dovessi cedere... cederei troppo."
Yeelen lo guardò senza parlare. Sapeva che, in quel momento, ogni parola che avesse detto avrebbe avuto il potere di far crollare un equilibrio che entrambi stavano cercando di mantenere. Ma c'era un vuoto tra di loro che non sarebbe stato riempito dalle parole. Non ora.
"Levi..." iniziò lei, ma fu interrotta da un movimento rapido. La sua mano si sollevò per fermarlo, ma non prima che lui avesse già voltato l'angolo, sparendo tra le ombre della notte.
Rimase lì, da sola nel silenzio che si era fatto più pesante, più stretto. Sapeva che, dietro quella distanza, c'era qualcosa di più grande, qualcosa che aveva a che fare con il suo passato, con quello che non voleva ammettere nemmeno a sé stesso.
Ma lei non si sarebbe mai allontanata. Non questa volta. Non quando sapeva, senza ombra di dubbio, che Levi aveva bisogno di lei più di quanto avrebbe voluto credere.
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ALI della LIBERTÀ - Levi Ackerman
FanfictionYeelen significa "luce" ed è questo il nome che Levi ha dato a quella ragazzina pelle e ossa dai capelli scuri e mossi, dagli occhi chiari che Kenny portò a casa quando lui era solo un bambino. E fu quello che Yeelen diventò per Levi, luce in una v...