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Yeelen respirava a fatica, il vapore ancora danzava intorno al cadavere del gigante appena abbattuto. Il campo, appena silenzioso, tornò a popolarsi di suoni: passi affrettati, il nitrire nervoso dei cavalli, e il mormorio delle reclute che cercavano di recuperare la compostezza. Tra di loro, un volto conosciuto si avvicinò rapidamente.

"Capitano Yeelen!" Jean Kirstein si fece strada tra i soldati, il viso arrossato dallo sforzo e gli occhi ancora pieni di tensione. "Ho visto il segnale nero, ho pensato che fosse necessario supporto."

Yeelen lo osservò, il viso impassibile ma lo sguardo che tradiva un accenno di stanchezza. "Bene, Kirstein, siete arrivati giusto in tempo," rispose, il tono fermo ma meno duro del solito. Jean, un cadetto di grado inferiore, la guardò con ammirazione mista a timore. Il sudore gli colava sulla fronte, ma si mise in posizione senza esitazione, pronto a ricevere ordini.

"Assicurati che le reclute si mantengano compatte e pronte a muoversi. Potrebbe non essere finita," continuò Yeelen, mentre lanciava un'occhiata rapida alle colline in lontananza. Jean annuì, il petto che si alzava e abbassava velocemente per riprendere fiato. "Sì, capitano. Conto su di voi, ragazzi, nessuno si disperda!" gridò poi, voltandosi verso i compagni.

Il campo si rianimò con un nuovo vigore, i soldati ripresero a posizionarsi sotto la guida di Jean. Yeelen osservò per un istante la scena: anche i più giovani stavano imparando a gestire il terrore, ed era suo compito guidarli in quella danza tra la vita e la morte.

Il vento portava con sé l'odore acre del sangue evaporato e il ruggito distante di altri giganti che si aggiravano nelle vicinanze. Yeelen strinse le mani attorno alle impugnature delle sue lame, il metallo freddo che le dava una sensazione di sicurezza. Gli occhi si spostarono velocemente per analizzare l'ambiente circostante, ogni ombra un possibile pericolo.

Jean tornò al suo posto, ma rimase abbastanza vicino da non perdere di vista Yeelen. Nonostante la sua espressione concentrata, Yeelen percepì un barlume di incertezza in lui. Era normale: anche i più coraggiosi tremavano di fronte all'incognita del nemico. Eppure, Jean aveva dimostrato più volte di essere affidabile, e Yeelen sapeva che con il tempo avrebbe trovato la sua sicurezza.

Un rumore improvviso di rami spezzati fece sobbalzare alcuni soldati, e Yeelen alzò la mano per far segno a tutti di fermarsi. Il silenzio cadde sul gruppo come un sudario, interrotto solo dal crepitio lontano di un fuoco acceso in una casa abbandonata. Poi lo videro: un'ombra si mosse tra gli alberi, e la sagoma di un gigante di classe media apparve, avanzando lentamente verso di loro.

"Jean, prendi tre uomini e portali in copertura dietro quelle rovine," disse Yeelen senza distogliere lo sguardo dal nemico. "Dovete essere pronti a colpire se le cose si mettono male." Jean annuì velocemente, dando un segno agli altri cadetti e correndo con loro verso la copertura indicata.

Il gigante avanzava in modo strano, come se percepisse la presenza dei soldati ma non sapesse ancora dove dirigersi. Yeelen attese il momento giusto, ogni muscolo del corpo pronto a scattare. La tensione si alzò ancora di più quando il gigante girò il capo, mostrando due occhi vuoti e fissi nella loro direzione.

"Adesso!" urlò Yeelen, lanciandosi con l'equipaggiamento tridimensionale verso il mostro. Il suo corpo si mosse in un balzo fluido, il rumore del gas e delle lame che fendevano l'aria riempì lo spazio attorno a lei. Il gigante tentò un goffo movimento per afferrarla, ma Yeelen era già sopra di lui. Con precisione chirurgica, affondò le lame nella parte posteriore della nuca, recidendo il punto vitale con un colpo netto.

Mentre il gigante crollava con un tonfo che fece tremare la terra, Yeelen atterrò agilmente a pochi metri di distanza, riprendendo subito la posizione di difesa. Dietro di lei, Jean e gli altri emergenti dalle rovine osservavano la scena con occhi spalancati. Un secondo di silenzio e poi, come un'onda, esplosero in un mormorio di sollievo.

"Capitano Yeelen, incredibile come sempre," mormorò Jean tra sé, un accenno di sorriso finalmente rilassato sulle labbra. Ma Yeelen non abbassò la guardia. "Non è ancora finita. Restate pronti, ci potrebbe essere altro," rispose con un tono che fece tornare l'attenzione e la tensione nei soldati.

Il tramonto era ormai pieno, dipingendo il cielo di un rosso profondo, mentre il gruppo si preparava per affrontare la prossima sfida, sapendo che ogni momento di respiro poteva essere l'ultimo prima di un nuovo attacco.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora