Mentre Hanji stava urlando contro Eren, o meglio, contro il gigante accasciato a terra, Yeelen era seduta tranquillamente all'ombra di un albero, osservando la scena con uno sguardo distaccato. Levi era proprio accanto a Hanji, supervisionando ogni dettaglio della situazione. L'atmosfera era tesa, ma Yeelen non sembrava essere coinvolta emotivamente; si limitava a guardare, come se fosse una scena a cui si era abituata nel corso degli anni.
Hanji, come al solito, non smetteva di urlare. Levi, però, lanciò uno sguardo rapido verso Yeelen, che continuava a sedersi con la stessa calma glaciale di sempre. Poi, senza dire una parola, si avvicinò a lei e si sedette accanto, rompendo il silenzio con una domanda.
"Ha sempre urlato così tanto?" chiese Yeelen, osservando Hanji che sbraitava a squarciagola.
"Si," rispose Levi con un tono secco, senza fare neanche un cenno di sorriso.
"Se non ricordo male, durante l'addestramento dei cavetti era anche peggio," osservò Yeelen, quasi con un tono nostalgico.
"Già, lo era," confermò Levi, con un accenno di amarezza nella voce.
"Bei tempi quelli," aggiunse Yeelen, il pensiero che scivolava sui ricordi di un passato che ormai sembrava lontano. Poi, cambiando discorso, chiese: "Da quanto tempo è che non combattiamo l'uno contro l'altra, Levi?"
"Molto tempo, Yeelen. Probabilmente Kenny non sarebbe fiero di noi," rispose Levi, con una nota malinconica che tradiva un sentimento che raramente lasciava trapelare.
Yeelen sorrise, ma era un sorriso pieno di sfida. "Non penso che tu possa battermi," disse con estrema convinzione, cercando di sdrammatizzare il momento.
Levi non rispose subito, ma Yeelen lo conosceva bene. "Non sfidarmi, ragazzina," mormorò lui, quasi per scherzo.
"Ragazzina? Da quando mi chiami così? Non avrai mica paura, vero? Il soldato più forte dell'umanità ha paura di un duello tra vecchi amici?" Yeelen sapeva esattamente come stuzzicarlo, e lo faceva con una sicurezza che solo lei poteva permettersi.
Levi, come previsto, si alzò di scatto. "Non ho paura, lo sai che non ho mai paura," rispose con voce bassa e decisa, e in un attimo i due cominciarono a combattere, attirando inevitabilmente l'attenzione di tutti.
Hanji, che finalmente si era distratta dal suo compito con Eren, si avvicinò velocemente. "Oh, avanti ragazzi! Non avete più diciassette anni! Che figura fate davanti ai vostri cavetti?" esclamò, un po' esasperata, ma anche divertita dalla scena.
"Così imparano come si combatte veramente," ribatté Yeelen, schivando un colpo di Levi con agilità.
I cavetti, sorpresi dalla scena, guardavano increduli. Non era affatto una cosa che si aspettava di vedere dal capitano Levi. L'immagine del comandante di fronte a loro, impegnato in una battaglia amichevole contro il vice capitano, non corrispondeva affatto all'immagine autoritaria che avevano sempre avuto di lui. Ma Yeelen lo conosceva meglio di chiunque altro, ed era probabilmente l'unica che riusciva a prenderlo in quel modo.
Nel frattempo, Mikasa era rimasta vicino a Eren, che, dopo il suo ultimo sforzo nel gigante, non si era ancora ritrasformato. Il ragazzo era piegato in avanti, respirando pesantemente, ma Mikasa si sentiva sollevata nel vederlo ancora in piedi.
"Eren, stai bene?" gli chiese Mikasa, preoccupata, ma Eren non rispose. Restò silenzioso, con lo sguardo fisso a terra, mentre Mikasa lo osservava, cercando di capire cosa stesse accadendo dentro di lui.
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ALI della LIBERTÀ - Levi Ackerman
FanfictionYeelen significa "luce" ed è questo il nome che Levi ha dato a quella ragazzina pelle e ossa dai capelli scuri e mossi, dagli occhi chiari che Kenny portò a casa quando lui era solo un bambino. E fu quello che Yeelen diventò per Levi, luce in una v...