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La squadra si era finalmente radunata attorno al carro, pronta a partire. Il gruppo era assorto nei propri pensieri, ma l'atmosfera era stranamente leggera, quasi a contrastare la tensione che aleggiava sempre nelle loro missioni. Yeelen si mosse con la stessa sicurezza di sempre, osservando i membri della squadra sistemarsi nei rispettivi posti. Aveva imparato a cogliere ogni dettaglio, ogni sfumatura nei comportamenti dei suoi compagni, e non le sfuggì il nervosismo di Jean mentre si sistemava accanto a Connie e Sasha.

"Jean," lo chiamò, fermandosi accanto a lui. Il suo tono era autoritario, ma con una punta di comprensione. "Tutto bene?"

Jean alzò lo sguardo verso di lei, cercando di mascherare la tensione con uno dei suoi soliti sorrisi sarcastici. "Ovviamente, vice-capitano. Sono solo... pronto a dimostrarti ancora una volta perché sono il tuo preferito."

Yeelen alzò un sopracciglio, incrociando le braccia. "Non c'è bisogno di dimostrare nulla. Sai di essere uno dei migliori, Jean. Ora rilassati e concentrati. Avremo bisogno di tutti al massimo."

Le parole di Yeelen avevano un effetto immediato. Jean si raddrizzò, annuendo con determinazione. Anche se scherzava spesso, il rispetto che provava per Yeelen era sincero, e sapeva che ogni sua parola era un incoraggiamento, non un giudizio.

Intanto, Levi osservava la scena da lontano, il suo sguardo imperscrutabile. Sapeva quanto Yeelen fosse brava a motivare i membri della squadra, ma il suo modo di interagire con Jean aveva sempre un che di speciale. Non era gelosia — o almeno, non se lo sarebbe mai ammesso — ma c'era qualcosa nel modo in cui Yeelen capiva Jean che lo lasciava riflettere.

"Sei ancora convinto che Jean sia un idiota?" chiese Yeelen, tornando accanto a Levi mentre il carro si preparava a partire.

Levi le lanciò un'occhiata fugace. "Non è questione di convinzione. È un dato di fatto. Ma è un idiota utile."

Yeelen ridacchiò, una risata così rara che persino Levi non poté fare a meno di notarla. "Ti sorprenderesti di quanto possa essere più utile di quanto pensi."

"Non sono sorpreso," rispose Levi con tono freddo, sistemando il mantello. "So esattamente quanto vale. È per questo che è qui."

Yeelen lo guardò per un momento, il sorriso sulle labbra che si trasformò in un'espressione più seria. "Lo sai che li proteggi più di quanto ammetti, vero? Anche lui."

"Li proteggo perché è il mio lavoro," rispose Levi senza esitazione, ma c'era un'

**Capitolo: Uniti nel Caos**

L'aria era frizzante mentre la squadra completava i preparativi per partire. Le luci del mattino coloravano il cielo di una sfumatura dorata, ma l'atmosfera era vibrante di tensione e attesa. I membri della squadra erano ognuno al proprio posto, chi più concentrato, chi più rilassato, ognuno con il proprio modo di affrontare l'imminente missione.

Yeelen si avvicinò al carro principale, dove Jean, Connie e Sasha erano già seduti, impegnati in una conversazione che oscillava tra il serio e il ridicolo. Connie, come al solito, sembrava incapace di trattenersi dal fare battute.

"Quindi, Sasha," disse Connie con un sorriso malizioso, "cosa farai quando finirai tutte le scorte di pane che hai nascosto sotto il sedile?"

Sasha, con la bocca già piena, alzò un dito come per fare un proclama solenne. "Non temere, Connie. Ho un piano di emergenza. Mi nutro dei tuoi discorsi inutili. Sono infiniti."

Jean scoppiò a ridere, piegandosi in avanti. "Questa è buona. Finalmente qualcosa di utile esce dalla tua bocca, Sasha."

Yeelen si fermò accanto a loro, scuotendo la testa con un sorriso divertito. "Se spendete tutta questa energia a battibeccare, non ne avrete per combattere. Jean, Connie, Sasha: comportatevi come soldati, non come ragazzini."

"Ma vice-capitano," disse Connie, cercando di nascondere un sorriso, "siamo soldati giovani. Qualche battuta è essenziale per il morale."

"Morale o no, ricordate perché siamo qui," rispose Yeelen, il suo tono diventando più serio. "C'è una missione da portare a termine, e ognuno di noi ha un ruolo. Sasha, se perdi un'altra freccia perché stai pensando al cibo, giuro che ti metto a dieta."

Sasha abbassò lo sguardo, mordendo nervosamente il pane. "Prometto che non succederà più."

Dietro di loro, Armin e Mikasa stavano caricando l'ultimo degli equipaggiamenti sul retro del carro. Armin, come sempre, sembrava immerso nei suoi pensieri, analizzando ogni dettaglio della missione, mentre Mikasa controllava le cinghie con una precisione quasi maniacale. La sua calma apparente era un contrasto netto con l'energia caotica del resto della squadra.

"Armin," disse Yeelen, raggiungendolo. "Come va con i calcoli sul percorso? Hai trovato qualcosa che dobbiamo sapere?"

Armin si girò verso di lei, spingendo indietro una ciocca di capelli biondi. "Il percorso è chiaro, ma c'è un punto vulnerabile circa a metà strada. È un'area boschiva che potrebbe offrire un vantaggio tattico... per il nemico. Dobbiamo stare attenti lì."

Yeelen annuì, apprezzando la sua attenzione ai dettagli. "Buono a sapersi. Parlane con Levi appena sarà qui."

Mikasa alzò lo sguardo, osservando Yeelen con un'espressione neutra ma leggermente interrogativa. "Ti fidi del piano?" chiese, la voce calma ma tagliente.

Yeelen le restituì uno sguardo deciso. "Mi fido di Armin, e mi fido di tutti noi. Abbiamo affrontato cose peggiori di un'imboscata nel bosco."

Mikasa annuì lentamente, tornando al suo lavoro. Anche senza parole, c'era un'intesa silenziosa tra le due donne, un rispetto reciproco nato sul campo di battaglia.

Nel frattempo, Eren si avvicinò con il solito cipiglio concentrato. "Quindi, quando partiamo?" chiese, guardandosi intorno come se aspettasse che qualcuno lo mettesse all'azione immediatamente.

"Quando Levi decide," rispose Yeelen, tagliando corto. "E nel frattempo, rilassati. Avremo abbastanza da fare una volta lì."

Eren sbuffò, ma non replicò. Era chiaro che non era del tutto convinto, ma rispettava abbastanza Yeelen da non insistere. Dietro di lui, Levi si materializzò silenziosamente, come era suo solito, con il volto serio e il passo deciso.

"È ora," annunciò il capitano, la voce bassa ma autoritaria. "Tutti sul carro. Partiamo."

Mentre la squadra si arrampicava a bordo, Yeelen prese posto accanto a Levi sul lato del carro, mantenendo una posizione da cui poteva controllare tutto e tutti. Jean lanciò un'occhiata divertita verso di lei mentre prendeva il suo posto accanto a Connie e Sasha.

"Pronta a gestire un gruppo di disadattati, vice-capitano?" chiese con un sorriso sornione.

"Lo faccio ogni giorno, Jean," rispose Yeelen con un mezzo sorriso. "E tu sei il caso più difficile."

Il carro iniziò a muoversi, sobbalzando leggermente sui terreni irregolari.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanWhere stories live. Discover now