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La cucina era di nuovo silenziosa, tranne per il lieve rumore del tè che si mescolava con il fruscio della tazza che Levi continuava a stringere tra le dita. La porta si chiuse dietro di Yeelen, ma il suo viso rimase impresso nella sua mente. C'era qualcosa di diverso in quel momento, qualcosa che Levi non riusciva a spiegare completamente. La sua presenza, quel modo di essere così sicura di sé, ma anche incredibilmente lucida nelle sue parole... sembrava sempre un riflesso di ciò che Levi non riusciva a trovare in sé stesso.

Tuttavia, non poteva permettersi di pensarci troppo. Non mentre la guerra era ancora in corso. Non mentre c'erano vite da proteggere, battaglie da combattere. Ma, al di là di tutto, sapeva che quella sensazione persistente, quel vuoto che sentiva ogni volta che lei non c'era, non era solo un'illusione. C'era qualcosa tra di loro, qualcosa che non era mai stato messo in discussione, ma che sembrava farsi strada tra il silenzio dei loro incontri.

Sospirò, rimettendo la tazza nel suo piattino. Si stava convincendo che non sarebbe riuscito a dormire, ma alla fine, quando il calore del tè cominciò a dissiparsi, si alzò e si avviò verso la porta. Non voleva passare il resto della notte a rimuginare. Forse fare un giro fuori sarebbe stato più utile.

Levi camminò nel corridoio, ma quando passò davanti alla stanza di Yeelen, qualcosa lo fermò. Una sensazione che non riusciva a ignorare. I suoi passi rallentarono, il battito del cuore accelerò e, per un istante, si sentì indeciso. Poi, senza pensarci troppo, bussò leggermente alla porta.

"Yeelen," disse, la sua voce sommessa, ma decisa. "Posso entrare?"

Un lungo silenzio si fece spazio prima che una risposta, calma e imperturbabile, arrivasse dall'altra parte. "Entra."

Levi aprì la porta con un movimento rapido e deciso, ma non riuscì a prepararsi completamente per la vista che lo accolse. Yeelen era seduta sul letto, con le mani che stringevano delicatamente una coperta, gli occhi rivolti al finestrone che dava sul cortile. La luce soffusa della luna la circondava, rendendo il suo volto ancora più enigmatico.

Non c'era bisogno di dire nulla. Levi si avvicinò in silenzio, camminando verso la sedia vicino al letto, ma il suo sguardo non riusciva a staccarsi da lei. Yeelen lo guardò per un attimo, come se avesse percepito la sua esitazione, poi si alzò con un movimento lento e si avvicinò.

"Non dormi nemmeno tu, eh?" disse, con un sorriso che Levi avrebbe definito quasi impercettibile. Una volta, forse, non se ne sarebbe nemmeno accorto. Ma ora, qualcosa sembrava essere cambiato.

"No," rispose semplicemente. "Difficile dormire con tutti questi pensieri."

Si fermò un attimo davanti a lei, entrambi in piedi ora. Yeelen lo guardò, ma c'era un'intensità nei suoi occhi che non riusciva a mascherare. Un'intensità che Levi non aveva mai visto prima, come se stesse leggendo qualcosa che nemmeno lui voleva ammettere.

"Levi," cominciò, la sua voce diventata improvvisamente più dolce. "C'è qualcosa che non ti ho mai chiesto."

Levi la guardò, sentendo il cuore battere più forte. "Che cosa?"

Yeelen fece un passo avanti, e un'incredibile tensione si creò tra di loro. "Se la guerra finisse domani, e tu avessi la possibilità di lasciare tutto alle spalle... cosa faresti?"

Levi rimase in silenzio per un istante, il suo sguardo che scivolava sul viso di Yeelen. La domanda era semplice, ma in realtà nascondeva una profondità che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Cosa avrebbe fatto? Aveva vissuto una vita di battaglie e di perdita, una vita in cui non c'era mai spazio per il futuro. Ma in quel momento, guardando Yeelen, qualcosa in lui cambiò.

"Non lo so," rispose, il tono basso e pensieroso. "Forse... forse ci sarebbero cose da fare, persone con cui parlare, cose da... sistemare."

Le sue parole sembrarono sospese nell'aria. Poi, senza pensarci, si avvicinò ancora di più a lei, abbastanza da poter percepire il calore del suo corpo. La distanza tra loro era ormai ridotta a pochi passi.

"Lo sai che, quando abbiamo iniziato questa missione, non pensavo a niente del genere," continuò Levi, il suo sguardo che finalmente si fermò nei suoi occhi. "Ma tu... tu hai cambiato qualcosa in me."

Le parole si fermarono nel momento in cui Yeelen, senza dire una parola, si avvicinò abbastanza da sentire il suo respiro vicino. Senza nessun preavviso, la sua mano si posò delicatamente sulla sua, facendo scivolare le dita tra le sue.

"Anche tu hai cambiato qualcosa in me, Levi," sussurrò.

Poi, con un gesto deciso, si avvicinò ancora di più e lo baciò. Non era una mossa impulsiva, ma qualcosa che sembrava essere inevitabile, come se tutto ciò che avevano vissuto fino a quel momento li avesse condotti a quel preciso istante. Il bacio era delicato, ma profondo, come se entrambi stessero cercando di colmare tutto quello che avevano taciuto.

Quando si separarono, entrambi si guardarono negli occhi, senza parlare. Non c'era bisogno di parole. Il loro legame era ormai chiaro, non solo nelle azioni, ma nel modo in cui si guardavano, nel modo in cui sentivano il battito del cuore dell'altro.

"Non voglio che tu vada via," disse finalmente Yeelen, la voce tremante. "Anche se la guerra finisce, voglio che resti con me."

Levi la guardò, e sentì una calma sconosciuta scorrere dentro di lui. "Non andrò via, Yeelen," disse con fermezza. "Mai più."

E in quel momento, mentre la guerra continuava a farsi sentire lontana, entrambi sapevano che il futuro li avrebbe trovati insieme, qualunque cosa fosse successa. Si sarebbero sostenuti a vicenda, come avevano fatto finora, e avrebbero affrontato ogni battaglia con la stessa forza e determinazione che li aveva sempre contraddistinti.

E, con quel pensiero, entrambi si addormentarono. Non separati, ma uniti, pronti a costruire il loro futuro, insieme.

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanWhere stories live. Discover now