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"Il lavoro è diventato molto più semplice da quando abbiamo messo le mani sui moduli di movimento tridimensionale," commentò Furlan, rompendo il silenzio mentre distribuiva i soldi ai ragazzi. La sua voce aveva un tono leggero, ma sotto c'era una preoccupazione che non poteva essere ignorata. Yeelen lo percepì, come faceva sempre, ma non disse nulla.

Furlan Church era il suo nome, e i suoi occhi, di un azzurro pallido come l'acqua di un lago ghiacciato, scrutano il mondo intorno a lui con una calma inquietante. I suoi capelli biondo scuro, leggermente disordinati e cadenti a metà fronte, accentuano il suo aspetto giovane e quasi etereo, in contrasto con il peso delle sue esperienze passate. Era entrato nelle loro vite con una semplicità che lo contraddistingueva e ben presto era diventato fondamentale per Yeelen.

Furlan si distingueva per il suo raziocinio, ma anche per il suo sorriso furbo che non accennava mai a spegnersi, un contrasto netto con l'oscurità e la disperazione che circondano la sua esistenza. La sua intelligenza e la capacità di elaborare strategie lo rendevano un pianificatore senza pari, capace di orchestrare piani complessi con la precisione di un maestro d'orchestra. Tuttavia, la sua calma apparente nascondeva una mente in costante movimento, sempre pronta a valutare ogni possibile esito e a prepararsi per il peggio.

"Le entrate sono aumentate," continuò Furlan, osservando i ragazzi che se ne andavano uno dopo l'altro. Quando l'ultimo uscì, il suo sguardo si fece più serio. "E sembra che una in particolare sia aumentata più delle altre. Come mai?"

Yeelen inclinò leggermente la testa, uno sguardo interrogativo rivolto a Farlan, ma la sua voce era neutra quando parlò. "La gamba di Yan sta di nuovo peggiorando, vero? Le cure sono parecchio costose. Davvero... questi dannati mercanti sotterranei."

La Città Sotterranea era un luogo di ombre e rifiuti, un labirinto di strade anguste e angoli nascosti dove la luce del sole sembrava un mito lontano. Era lì, nel ventre di questo mondo grigio e soffocante, che tre giovani anime si erano formate e plasmate dalla dura realtà della loro esistenza.**

Yeelen, Levi e Furlan erano cresciuti in quell'ambiente inospitale, e sebbene non fosse un gran luogo dove vivere, era tutto ciò che conoscevano. O forse, era tutto ciò che volevano conoscere. Yeelen era nata nei bassifondi della città, i suoi genitori erano sconosciuti e fin da piccolissima aveva imparato a badare a se stessa, muovendosi tra i vicoli come un'ombra. Un giorno, il destino le aveva riservato una svolta inaspettata quando Kenny Ackerman, un uomo dal fascino enigmatico e dalla fama temuta, la notò e decise di prenderla con sé.

Kenny aveva cominciato ad addestrare Yeelen con rigore, proprio come faceva già da tempo con Levi affinando le sue abilità in un mondo che non concedeva pietà. Durante i loro anni di infanzia, Levi e Yeelen non si parlavano molto; invece, si sfidavano in duelli corpo a corpo, allenandosi giorno dopo giorno. Era un modo per confrontarsi, per testare i propri limiti e la propria forza, senza bisogno di parole. Erano come la stessa essenza racchiusa in due persone diverse.

Poi, un giorno, Kenny era scomparso, lasciandoli da soli. Era stato in quel momento di vulnerabilità e cambiamento che avevano trovato Furlan, un giovane astuto e determinato, che si era unito a loro, completando un trio ormai inseparabile.

Ora, tutti e tre si trovavano riuniti in quella stanza buia e angusta, un rifugio temporaneo dai pericoli esterni e dai ricordi scomodi. L'aria era densa di silenzio e tensione, mentre ognuno di loro rifletteva sulle sfide e le scelte che li avevano portati a quel punto. La stanza, come la loro esistenza, era un microcosmo di conflitti e alleanze, di passato e presente, pronto a modellare il loro futuro incerto in un mondo dove ogni decisione poteva essere cruciale.**

Levi non disse nulla, continuando a strofinare il coltello, ma Yeelen poteva percepire la tensione nei suoi movimenti. Sapeva quanto Levi odiasse le ingiustizie della città sotterranea, anche se raramente lo esprimeva. Lei lo capiva come nessun altro, e sapeva che, nonostante il suo aspetto freddo, la sofferenza degli altri lo colpiva profondamente.

Il discorso fu interrotto dal suono della porta che si apriva con un cigolio sinistro. Levi alzò immediatamente lo sguardo, i suoi occhi divennero gelidi, pronti all'azione. Yeelen si alzò subito, allerta, seguendo Levi con la solita sincronia. Quando Furlan, dopo gli guardi di assenso degli altri due, aprì la porta con cautela, una ragazzina dai capelli rossicci cadde sul pavimento, esausta e spaventata.

"Una mocciosa?" Furlan si lasciò andare a un sospiro di sollievo, ma Levi non si rilassò. "Non sono... una mocciosa!" esclamò la ragazza, la voce tremante ma risoluta.

Levi la guardò con disprezzo. "Allora non mi sentirò in colpa se ti prenderò a calci. Vattene subito." Il suo tono era tagliente, privo di qualsiasi pietà.

La ragazzina cercò di rialzarsi, ma le sue gambe non risposero. Furlan la guardò con un misto di compassione e fastidio, mentre Yeelen osservava la scena senza espressione. Era sempre così, impassibile, come se nulla potesse toccarla veramente.

"Che mocciosa piena di forza di volontà," commentò Furlan, ma il suo sorriso sparì quando delle voci maschili risuonarono fuori dalla porta.

L'istinto di Levi si attivò immediatamente. "Ma che razza di idiota, eri inseguita?" Il suo sguardo divenne ancora più pericoloso, se possibile.

Furlan si girò verso Levi, cercando un'indicazione su cosa fare. Levi rimase immobile per un attimo, ma quando un uomo apparve sulla soglia, reclamando la ragazza, Levi agì con una velocità che solo Yeelen riuscì a seguire. In un batter d'occhio, l'uomo si trovò a terra, il coltello di Levi che gli faceva sanguinare la mano.

Gli uomini che lo accompagnavano si lanciarono all'attacco, ma Yeelen e Furlan non rimasero immobili. Yeelen, con una freddezza che le era ormai naturale, disarmò uno degli uomini con un calcio preciso, mentre Levi finì il lavoro buttandolo fuori dalla porta.

Quando l'ultimo degli uomini fuggì via, Furlan sorrise trionfante. "Avanti... non si fa così. Diamo sempre la massima priorità all'igiene. Tornate dopo esservi lavati le mani."

Yeelen guardò Levi mentre lui si chinava di nuovo sulla ragazzina, la quale lo osservava con ammirazione. Un sentimento che Yeelen conosceva bene. Levi, nonostante il suo carattere spigoloso, aveva un magnetismo che attirava chiunque gli fosse vicino.

La ragazza, Isabel, si rivelò essere un'idealista, decisa a volare nel cielo con i moduli di movimento tridimensionale come un uccellino. Levi, dopo uno scambio di sguardi con Yeelen, le diede una possibilità, ma Yeelen notò come la ragazzina arrossisse guardando Levi.

Quel momento di vulnerabilità, inusuale per Yeelen, si manifestò quando Isabel le si avvicinò e la abbracciò all'improvviso. Yeelen rimase pietrificata, non abituata a simili dimostrazioni di affetto. La sua vita, fin dall'inizio, era stata costruita sulla durezza e sulla sopravvivenza. Ma ora, in quell'abbraccio, sentì qualcosa di nuovo, qualcosa che non riuscì a decifrare. Nessuno l'aveva mai abbracciata...

ALI della LIBERTÀ - Levi AckermanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora