Jungle – X Ambassadors
L'Ade brulica di gente affamata di denaro e sanno che l'unico modo per ottenerlo è puntando su di me. Non è vanità quella che parla, bensì autentico realismo. Sono bravo in ciò che faccio e, anche se preferirei evitare certe situazioni, l'Ade è il posto che riesce a garantirmi parecchio denaro e alla svelta. Rinunciarvi sarebbe da idioti, specie in questo periodo.
L'incontro di stasera è uno di quelli che mi fanno desiderare di mollare. L'avversario è un galletto che pensa di poter sfidare chiunque, suppongo sia stata la sua sicurezza in sé a fargli accettare l'incontro. Certo, zittire un idiota è sempre un piacere, eppure lo trovo estremamente poco stimolante. Detesto dover far durare le cose per le lunghe quando basterebbero al massimo tre colpi per metterlo al tappeto. Tristan Bower, ventiquattro anni, laureato in legge. Chissà cosa penserebbero i suoi amichetti avvocati se lo vedessero tra la feccia.
Scruto un'ultima volta la folla prima di raggiungere gli spogliatoi. Impreco tra i denti quando noto Levi chiacchierare con una brunetta mentre sorseggiano birra come fossero in un locale qualunque. Prima o poi lo gonfierò di botte. Gli ho già detto centinaia di volte di non venire e lui non mi ascolta mai. Capisco che gli servano soldi e che questo sia il modo più rapido ma... sebbene non me ne freghi un accidente di lui, non voglio la sua morte sulla coscienza. E so che accadrebbe.
Scuoto il capo e mi allontano. Devo ancora cambiarmi e indossare i guantoni.
Gli spogliatoi sono silenziosi mentre indosso i calzoncini. Continuano a esserlo anche quando allaccio il secondo guantone e raggiungo l'uscita. L'incontro sta per cominciare.
«Bentornati all'Ade, gente! Questa serata è speciale e lo sappiamo tutti bene.» Benny rilascia una risata euforica. «Stasera si sfideranno due grandi campioni. Direttamente dalla grande mela, uno e ottantotto per novanta chili, fatevi sentire per... Tristan Bower!»
La folla lo acclama. Seppur mediocre, Bower ha parecchia fortuna ed è solo per questo che si trova qui stasera.
«E adesso il turno del nostro campione, l'Ombra che tormenta i nostri sogni... uno e novantadue per novanta chili... signori e signore, Nemesi White!» strilla Benny.
Compio passi leggeri, studiati per intimorire chi mi sta intorno. Funziona ogni volta.
La gabbia attorno al ring ha una forma esagonale, lo ingloba totalmente, non lasciando via di scampo a chi vi sta dentro. L'unica uscita consiste in una porta sorvegliata dall'arbitro che verrà aperta solo quando uno dei due sfidanti sarà al tappeto. È la regola. Niente passi indietro, niente arrese, solo vittoria o sconfitta. Fine.
Mi accomodo sul ring, sul lato sinistro, e osservo lo sfidante intento a pavoneggiarsi con la folla. Anch'io mi guardo intorno, è un riflesso involontario dopo l'ultima volta. Trovo subito Levi, i suoi occhi già puntati su di me. Mi scruta con un sorrisetto arrogante mentre solleva una mano in saluto. Reprimo l'istinto di mandarlo a fanculo con il medio e sposto lo sguardo altrove.
Come se mi richiamasse, trovo la piccola fiammiferaia a pochi passi dal ring. È sul lato opposto, proprio a pochi passi da Bower. Quando si accorge del mio sguardo non si tira indietro, anzi, mi rivolge un sorriso mieloso. Dolce per chi lo vede dall'esterno. In realtà mi sta maledicendo con gli occhi. Solleva la mano, stretto tra le dita un piccolo foglietto grigio con su scritto il numero della cifra che ha scommesso.
Resto interdetto per qualche secondo. Non mi aspettavo un risvolto del genere, soprattutto da lei.
Da non crederci, cazzo.
L'immagine che mi ero costruito sembra si stia pian piano sgretolando; è partito tutto da questo pomeriggio, quando mi ha colpito senza pensarci due volte o tener conto di chi avesse davanti. Gliel'ho permesso solo perché mi ha colto alla sprovvista, niente di più. Non è un problema mio se non accetta la realtà dei fatti. Il punto è che credevo fosse una debole; tuttavia, riconosco che sembra esserci una fiammella dentro di lei e forse sarebbe interessante scoprire fino a dove è capace di spingersi.
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𝐏𝐑𝐈𝐃𝐄
ChickLitUniversità di Princeton. Il lasciapassare per chi ha in programma una carriera brillante. C'è chi accede tramite denaro o nepotismo e c'è chi accede tramite borsa di studio. È il caso di Nova Taylor e Nemesi White. Due poli opposti. Lei studia lingu...