NOVA
Ice Ice Baby – Vanilla Ice
Il suono della sveglia mi strappa via dallo strano sogno che stavo facendo. Stiracchio una gamba, trovando resistenza e apro gli occhi lentamente. Vedo nero per qualche secondo prima di mettere a fuoco il tessuto della maglia. Sono appiccicata a Nemesi, la testa sul suo petto e il resto del corpo sul suo.
Sbatto piano le palpebre, scostando di poco il capo, e strizzo un occhio a causa del fastidio al viso. Mi sento abbastanza intontita. Tra le poche ore di sonno e l'aggressione, non credo riuscirò ad andare a lezione oggi. Non sarei nemmeno in grado di coprire i segni sul viso, sono troppo freschi. Dovrò avvisare Aura.
Nemesi si muove piano sotto di me, così mi sposto del tutto e acciuffo il cellulare. È solo quando realizzo che è morto da un pezzo che capisco che non è stato il mio a suonare. Nemesi, ancora ad occhi chiusi, allunga un braccio e preme a casaccio due dita sullo schermo del suo telefono. La stanza ripiomba nel silenzio.
Rilascio un piccolo sospiro e, senza pensarci troppo, mi avvicino di nuovo a lui.
«Cosa stai facendo?» domanda.
Reprimo un sorriso sul tessuto laterale della sua maglia. «Ti sfrutto.»
«Mi stai addosso» ribatte.
«Esatto. Sei caldo e io ho freddo.» Stringo le mani in mezzo alle gambe per generare un po' di calore in più.
Nemesi sospira profondamente, gli occhi sempre chiusi.
«Posso farti una domanda?»
«Ci risiamo» mormora assonnato.
Sorrido.
Gli eventi di stanotte mi hanno scombussolata parecchio, non credevo che sarei arrivata al punto di chiamare Nemesi ma adesso sono più calma. Dopotutto, non è niente che non conosca già. Devo solo capire come affrontare la cosa. Nulla è cambiato dall'ultima volta che Drake mi ha messo le mani addosso. Per ora ho bisogno di focalizzarmi su un problema alla volta, partendo dal cellulare scarico. Fare liste aiuta, mi sembra di avere più controllo sulla mia vita.
«Puoi prestarmi il tuo caricatore? Il cellulare è morto e devo avvisare Aura che non andrò a lezione oggi.»
Nemesi apre gli occhi e volta il capo nella mia direzione. «Passami il telefono.»
Faccio come mi dice e subito dopo lo mette in carica. «Grazie.» Mi sporgo su di lui, posando il petto sul suo e accendo il cellulare.
«Nova, mi stai di nuovo addosso» sibila.
«Non ti lamenteresti se fossi nuda» gli faccio notare, intenta ad aspettare che il cellulare riprenda a funzionare. È così lento.
«Appunto, ma non lo sei.»
Alzo gli occhi al cielo, pentendomene subito quando una scarica di dolore mi colpisce il viso. Devo avere un aspetto orrendo, più del solito. Il cellulare si accende, così entro subito nella chat di Aura. «Non sono così sfacciata da dirti che potremmo rimediare se è quello che ti aspetti» bofonchio, già in imbarazzo.
Mi piacerebbe essere più sfrontata, provocarlo come tutte le ragazze del campus che gli girano attorno ma mi sforzerei di essere qualcuno che non sono. La verità è che l'autostima è davvero minima. So di essere carina, non sono mica cieca, ma sono comune e il mio fisico... lasciamo perdere. Le cose vanno un pelo meglio da due settimane, però c'è ancora parecchia strada da fare e ora come ora, lo ammetto, mi sembra di aver compiuto due passi indietro. Non saprei, quando Drake mi mette le mani addosso ho come l'impressione di essere trascinata verso un abisso cupo e tetro. Sento le sue grinfie avvinghiarsi attorno a me e tirare verso il basso, sempre più giù. La casa che prima era colma di bei ricordi, ora non è nient'altro che una prigione.
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𝐏𝐑𝐈𝐃𝐄
ChickLitUniversità di Princeton. Il lasciapassare per chi ha in programma una carriera brillante. C'è chi accede tramite denaro o nepotismo e c'è chi accede tramite borsa di studio. È il caso di Nova Taylor e Nemesi White. Due poli opposti. Lei studia lingu...