23 - Nemesi

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Radioactive – Imagine Dragons, Kendrick Lamar

Stiracchio le braccia mentre esco dalla doccia e individuo il telo poggiato sul coperchio del water. Lo recupero e me l'avvolgo attorno ai fianchi. Le temperature si aggirano quasi sotto lo zero; di conseguenza, restare più tempo sotto l'acqua calda è un piacere. Ho escogitato un sistema che mi permette di potermi lavare in santa pace, mi sto persino vendicando di Levi. Il trucco è fare la doccia la mattina presto o la sera tardi. È troppo pigro per alzarsi all'alba o fare la doccia dopo le nove, il vecchietto ha la sua routine.

Dopo cena si concede una tisana ai frutti di bosco, poi si spalma in faccia almeno due creme e infine si mette a letto pronto a vedere e ascoltare video asmr. Certe notti lascia la porta aperta e, quando mi capita di andare in bagno, sobbalzo colto alla sprovvista nel momento in cui sento bisbigliare o rumori strani provenire dalla sua stanza.

La domenica il rituale varia di poco: oltre alla crema in faccia si mette pure una specie di calzino di plastica ai piedi che a quanto pare contiene altra crema. Lui la chiama maschera per i piedi, io lo chiamo idiota.

Ultimamente è persino più loquace. Non mi ero mai reso conto di quanto potesse parlare ed è... destabilizzante. Per lo più conversa da solo – quando in teoria dovrebbe parlare con me –, tramite vocali con i suoi amici o in videochiamata con i suoi genitori. O meglio, il padre e la matrigna. Se non fosse stato per la piccola fiammiferaia, non avrei mai saputo che suo padre si è risposato. In realtà, non mi importa un granché, tuttavia mi ha fatto realizzare quanto ben poco sappia del mio coinquilino. Pazienza.

Pettino i capelli all'indietro e li asciugo con il phon, poi mi vesto. Opto per una tuta nera e una maglia bianca sotto la felpa.

Raggiungo la cucina guidato dall'odore di unto. Levi è davanti ai fornelli, sta rosolando quelle che hanno tutta l'aria di essere due fettine di carne mentre in una padella friggono delle patatine fritte.

«Ce n'è anche per te» dice nel momento in cui realizza la mia presenza.

Faccio un cenno del capo in segno di ringraziamento e apparecchio. Ogni tanto ci capita di cucinare qualcosa in più e lasciare che sia l'altro coinquilino a finire. Di solito comunichiamo tramite post-it appesi al frigo o al microonde. Inoltre, stasera non ho tempo di pensare a cosa preparare per cena perciò mi farò andare bene qualsiasi cosa.

Apparecchio, poi mi accomodo al solito posto e recupero il cellulare dalla tasca dei pantaloni. Ignori diversi messaggi su Instagram da alcune ragazze che mi hanno scritto e rispondo a Josh. Non apprezzo che alla sua età abbia un cellulare ma questi sono tempi del tutto differenti rispetto ai miei, avere un mezzo per chiamare aiuto è importante. Gli ho insegnato un paio di cose necessarie e ordinato di non navigare troppo sui social perché è nocivo.

Laney è ancora troppo piccola per possedere un telefonino, non saprebbe nemmeno cosa farsene. Tuttavia, per sentirmi più sicuro, ho acquistato un piccolo dispositivo che mi permette di tracciare i suoi movimenti all'interno di un piccolo ciondolo a forma di cuore che le ciondola sul collo. Anche Josh ne possiede uno all'interno del suo braccialetto. Non sono uno psicopatico ma ogni giorno vengono rapiti un sacco di bambini e farò il possibile affinché non si tratti mai dei miei fratelli.

Durante la cena Levi tenta di fare conversazione, ottiene dei monosillabi da parte mia che lo sembrano soddisfare abbastanza. Una volta concluso opto per lavare le stoviglie.

«Visto che fai come ti pare non perdo tempo a dirti di non venire, perciò assicurati di scommettere prima delle undici, dopo iniziano a insultarsi e sai come diventano le cose.»

«In realtà aspetto che—» Viene interrotto dal campanello che suona. «Ecco, appunto. Ti raggiungo con le signore tra poco, tu va' pure se devi.» Raggiunge la porta.

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