House Of Balloons – The Weeknd
«Dove vai, topolino?»
Ghiaccio sul posto, proprio davanti alla porta di casa. Ho un bus da prendere che passa tra dieci minuti, se non mi sbrigo a raggiungere la fermata lo perdo e addio incontro. Nemesi non sa che andrò, è convinto che l'abbia ascoltato e me ne sia rimasta a casa. «Vado da una mia amica a Princeton.»
«E ti sei scordata di avere una casa di cui prenderti cura?» domanda, poggiato allo stipite dell'entrata che porta al soggiorno.
Ci siamo.
Rilascio un profondo respiro, cercando di mantenere la calma. Mi vengono diversi esercizi messi in pratica con Nemesi in mente ma non posso... Drake mi sta solo punzecchiando, attende che dica la cosa sbagliata. «No. Questa mattina ho fatto tutto il necessario, il frigo è pieno e ho già ritirato e piegato i panni» lo informo.
Come se ne capisse qualcosa. È il primo a rendere un porcile la casa, a mettere in disordine senza il minimo pensiero e poi viene a farmi la morale. Dio, delle volte vorrei che svanisse dalla mia vita, in modo del tutto... immorale. E mi vergogno di questi pensieri. Perché non è così che sono stata educata. Solo che quando vengo punita per qualcosa che non ho fatto o perché gli va e basta di picchiarmi, non riesco a fare a meno di pensare a come andrei avanti senza di lui. Probabilmente finirei sul serio sotto un ponte visto che non riuscirei mai a pagare affitto e bollette, ma almeno sarei integra.
Integra e senza un tetto sulla testa, Nova.
Integra e senza la possibilità di avere un pasto, seppur minimo, in tavola perché un tavolo non ce l'avresti nemmeno.
Integra e senza la possibilità di avere uno spazio personale, un posto sicuro.
Integra ma a pezzi.
All'inizio sarebbe tutto stupendo, niente più Drake pronto a metterti le mani addosso per qualsiasi cazzata ma poi? Cosa viene dopo? Perlomeno lui paga l'affitto, ogni tanto qualche bolletta e, anche se sono una miseria, ti dà dei soldi per la spesa. Non essere un'ingrata.
Ha ragione la mia coscienza. Il terreno sotto ai piedi è troppo instabile per desiderare che Drake svanisca nel nulla o per prendere in considerazione l'idea di andarmene. È sciocco. Ho già affrontato questo discorso una marea di volte e il risultato non cambia.
«Hai caricato l'altra lavatrice? Aspirato i pavimenti? Cambiato le lenzuola?»
Sì, padrone.
«Sì.» Evito di dirgli che l'aspirapolvere si è rotta un mese fa e sono costretta a usare la scopa. «Domattina devo solo stenderli.»
«Perché non adesso?» Aggrotta la fronte.
«Durante la notte si irrigidiscono e poi probabilmente nevicherà quindi non ha senso rischiare di trovarli gelati.»
«Domani controllerò» mi avverte.
«Va bene» mormoro, abbassando lo sguardo. Devo mostrarmi inferiore, debole, ciò renderà tutto più semplice.
«Idiota» bofonchia prima di tornarsene sul divano, poco dopo il volume del televisore si fa più alto.
Mi affretto a recuperare il cappotto ed esco di casa. Accelero il passo e arrivo alla fermata proprio quando il pullman sta per accostare. Un solo minuto in più e l'avrei perso.
Il tragitto è quieto; scambio qualche messaggio con Aura, a casa della famiglia per una questione privata, e penso a Levi e Halima. La poveretta è stata incastrata alla perfezione e sono certa che al momento da un lato ci stia maledicendo e dall'altro stia cercando di non annegare nell'imbarazzo.
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𝐏𝐑𝐈𝐃𝐄
ChickLitUniversità di Princeton. Il lasciapassare per chi ha in programma una carriera brillante. C'è chi accede tramite denaro o nepotismo e c'è chi accede tramite borsa di studio. È il caso di Nova Taylor e Nemesi White. Due poli opposti. Lei studia lingu...