30 - Nova

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Ocean Eyes – Billie Eilish

Drake era nervoso, ma la cosa che più mi aveva stupita era stata trovare la spesa all'ingresso. Non so come – e non ci tengo nemmeno a saperlo – ma era lì al mio arrivo, domenica mattina. Drake si era infastidito perché aveva dovuto togliere gli alimenti da frigo per non farli andare a male e poi aveva esatto sapere dove fossi finita. Gli avevo detto di aver dovuto raggiungere un'amica in ospedale perché aveva avuto un incidente. Ancora oggi temo che possa scoprire la mia balla.

Lunedì, ieri, mi si è avvicinato con fare minaccioso e, senza troppi giri di parole, mi ha ordinato di saldare un debito con un tizio. Non mi ha dato grandi spiegazioni, solo che oggi dovevo vedere quest'uomo al Cadwalader Park e consegnargli un rotolino di denaro. Ho accettato senza obiettare, cos'altro avrei potuto fare? Prendo ancora qualche Advil per i dolori alla schiena e, per qualche sorta di miracolo, sono stata risparmiata. Sono una sciocca, ma fino a un certo punto.

Detesto essere coinvolta negli affari di Drake, specie quando mi consegna un rotolo di soldi che potrebbero essere usati per sistemare la casa, fare spesa o comprarmi un dannato cappotto che mi tenga al caldo. Se non fosse per i due maglioni e il paio di jeans che Aura mi ha regalato per Natale, sarei un ghiacciolo. Sebbene avessi tentato di preservarli, utilizzandoli nelle occasioni più speciali vista la qualità, ieri ho dovuto indossarli. Dovevo sbrigare un paio di commissioni e rifornire il mio nascondiglio, faceva così tanto freddo che non sono riuscita a mettere piedi fuori casa.

Oggi, però, mentre cammino verso il grande parco, non sfrutterò dei vestiti decenti, voglio apparire sciatta e il meno attraente possibile. Tra due giorni arriverà lo stipendio, ne approfitterò per fare compere in qualche mercatino dell'usato. Ho bisogno di un cappotto, scarpe nuove e almeno altre due paia di calzamaglie da mettere sotto ai jeans. Le detesto, tuttavia sono l'unico indumento in grado di non farmi morire di freddo del tutto.

In questi ultimi giorni mi sembra che le temperature siano peggiorate, sento il gelo nelle ossa, eppure ogni qualvolta controllo il meteo, le temperature sono sempre le stesse. È in me che c'è qualcosa che non va. Forse mi sto ammalando, non ne sarei così sorpresa.

Più avanzo più mi convinco che camminare non è stata un'idea brillante. Avrei dovuto prendere un bus e conservare le energie. Ho solo pensato che ultimamente i bus risparmiano sul riscaldamento, come se fosse un optional, e che avrei potuto scaldarmi camminando anziché gelare. Del resto, ci avrei impiegato mezz'ora, dieci minuti in più non fanno la differenza.

Forse.

Raggiungo una delle entrate laterali del parco e mi guardo intorno. Batto piano i denti, rilasciando sbuffi di vapore dalle labbra. Non vedo l'ora di tornare a casa, fare una doccia bollente e filare a letto. Ho intenzione di divorarmi una barretta intera di cioccolata, mi darà abbastanza energia e grassi da affrontare il resto della settimana.

Gli alberi sono spogli, in alcuni giace ancora qualche decorazione natalizia. Il terreno è abbellito da spruzzi di neve del giorno precedente e foglie secche. In lontananza scorgo le giostre. In realtà si tratta di un carosello, qualche chiosco e forse un altro gioco per bambini, niente di che. Mi avvicino, superando l'allestimento e i bimbi intenti a ridere e urlare, e raggiungo la pista di pattinaggio. Drake mi ha detto di fermarmi vicino alla panchina con il fiocco rosso sopra, alle spalle del chiosco in cui forniscono i pattini. In pista ci sono un paio di ragazzini, qualche adulto e una coppia intenta a esibirsi. Sono parecchio bravi e la ragazza sembra una piuma talmente è sinuosa nei movimenti.

«Sei Nova?»

Mi giro di scatto, colta alla sprovvista dall'uomo al mio fianco. «Sì, sono io. Mi manda Drake.»

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