51 - Nova

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Traitor – Olivia Rodrigo

Ci sono giorni in cui ti svegli con un brutto presentimento, giorni in cui sai che prima o poi, nell'arco delle ventiquattr'ore, qualcosa accadrà perché lo sento dentro, fin nelle ossa. È così che mi sveglio io mercoledì mattina e la sensazione non mi abbandona nemmeno per il resto della giornata.

Lunedì ho trascorso tutta la mattinata con Aura; a pranzo abbiamo raggiunto la mensa e poi sono andata al lavoro. Credevo che sarei riuscita a parlare con Nemesi, tant'è che gli ho pure scritto un messaggio, ma non ho mai ottenuto risposta, perciò sono tornata a Trenton. Per il momento, tra Drake e la sfilza di cose che ho da fare, preferisco restare ancora un paio di giorni in casa. Nonostante ciò, prima di pranzo, Aura mi ha fatto conoscere Lilian, la presunta compagna di stanza, che si è rivelata una ragazza simpatica e gentile. È propensa a conoscermi meglio, il che mi tranquillizza parecchio perché perlomeno non mi detesta a pelle.

Martedì, ieri, è stata una giornata universitaria talmente piena da lasciarmi esausta. In mattinata ci sono state le lezioni, all'ora di pranzo un seminario sui paesi del terzo mondo e nel pomeriggio sono dovuta correre al lavoro per non rischiare di fare tardi.

Alle cinque e trenta un secondo seminario che si è concluso un'ora dopo e a quel punto, affamata, ho deciso di tornarmene a casa. Solo una volta a letto ho controllato il cellulare ma niente, nessun messaggio di risposta. Deve proprio essere stato impegnato anche lui.

Avrei voluto domandare a Levi se aveva notizie ma questa settimana è colma di impegni anche per lui. A quanto pare, da quello che so, lui e il suo gruppo stanno lavorando su un progetto che costituirà il 75% del voto finale all'esame perciò è fondamentale che si impegnino al massimo.

Siamo ormai al ventisei di febbraio, non mi stupisce che i professori inizino a caricarci di progetti in vista degli esami finali di maggio-giugno. Sembra esserci tempo ma la mole di studio è talmente ampia da farlo volare.

Mordicchio il labbro inferiore mentre giocherello con il cellulare, cercando di capire cosa fare. Sono da poco passate le cinque, potrei andarmene a casa oppure... provare a chiamare di nuovo Nemesi. Magari posso provare ad andare in palestra.

Dall'attacco non abbiamo più ripreso l'argomento, ma ero convinta che prima o poi sarebbe saltato fuori. Adesso, invece, non ne sono più così certa. Voglio dire, sono due giorni che ha letto il messaggio e non si è nemmeno degnato di rispondere, figuriamoci se pensa agli allenamenti.

Credevo che le cose tra di noi fossero a posto, specie dopo domenica mattina, quando abbiamo parlato della sua famiglia e poi abbiamo fatto sesso sotto la doccia. Era il solito. Ora sembra che abbia piazzato un muro tra di noi. E mi manca, accidenti. Sento la mancanza di Nemesi White ovunque e sono trascorsi solo un paio di stupidi giorni.

Il pensiero che possa essersi stufato balena nella mente. Del resto, lo sapevamo entrambi che presto o tardi sarebbe finita. Solo... in questo modo? Senza nemmeno dirmelo in faccia?

Il cuore prende a battere frenetico, lo stomaco si contorce. La sensazione con cui mi sono svegliata questa mattina era un chiaro presagio. Qualcosa non va e sto per scoprilo, lo sento.

Decido di provare in palestra, altrimenti lo chiamerò fino allo sfinimento. Non m'importa di risultare una ragazzina appiccicosa, devo accertarmi che non si sia cacciato in guai grossi a causa mia, ho la necessità di essere rassicurata. E poi, devo anche dirgli dell'intenzione di andare alla polizia. Il tempo scorre e mancano una manciata di giorni al fine settimana. Non posso attendere oltre per la denuncia.

Cammino fino all'entrata stringendo le braccia attorno al corpo a causa del gelo. Ha smesso di nevicare questa mattina ma il meteo prevede forti temporali per il resto della settimana. Nulla di nuovo per il New Jersey.

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